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biglietti il ribasso continua : nel gennaio 1796 ci sono
27.565 milioni di assegnati in circolazione, ma i bi­
glietti da cento lire valgono solo 45 centesimi. Ben pre­
sto nessuno più vuole saperne dei biglietti che il Di­
rettorio mette in giro appena usciti ancor umidi dalla
macchina che tutta notte a velocità forzata li ha stampati ; ed il Direttorio non trova di meglio da fare se
non dichiarare che i biglietti emessi non valgono più
nulla, facendo così una bancarotta di 28 miliardi di
lire ed emettendo in vece loro altri biglietti a cui si
dà il nome di mandati territoriali. Ma questi non han­
no miglior fortuna dei precedenti; in pochi mesi dal­
l’aprile al settembre del 1796 se ne stampano per più
di 18 miliardi ; e poiché tutti li reputano oramai carta
straccia, il governo dichiara di rifiutarli anch’esso in
pagamento delle imposte.
La storia si ripete. In Russia durante il 1914 in
media il governo emise 550 milioni di lire in biglietti
al mese, durante il 1915 la quantità emessa crebbe a
560 milioni, nel 1916 a 720 milioni. Ma dal marzo al­
l’agosto la emissione mensile balzò a 2200 milioni di
lire al mese. Oramai la quantità di biglietti in circo­
lazione, che allo scoppio della guerra era di 4358 mi­
lioni, già alla fine di ottobre giungeva a quasi 49 mi­
liardi di lire. Una vera inondazione di carta! Qual me­
raviglia che i biglietti da 100 rubli equivalgano solo
a circa 20 rubli e che molti temano di vederli precipi­
tare a zeroed i contadini non li accettino in pagamento
delle loro derrate !
Fossero almeno bene spesi i denari fabbricati con
tanta-Furia che a Pietrogrado, non, bastando più le mac-