— IÓ7 — trati, come la Russia, o ben lungi, come l’Italia, da! pieno sviluppo industriale, si ha l’obbligo di spiegare al proletariato perchè si deve seguire un metodo così contrario alle regole dell’evoluzione storica insegnata dai profeti del socialismo. Si ha il dovere di spiegare chiaramente in qual modo si sia compiuto o vada com piendosi l’esperimento comunista in Russia : non rie sporre le leggi ed i decreti di Lenin e dei suoi colleghi, chè leggi e decreti sono facilissimi a bandirsi — e ne sappiamo qualche cosa in Italia —; ma dichiarare le maniere reali in cui quelle leggi e quei decreti sono stati applicati ; come funziona la produzione, come av viene la distribuzione della ricchezza, se le masse stan no meglio o peggio di prima. Non basta dirci che l’intelligenza russa e la bor ghesia finiscono un po’ per volta per fare adesione al comuniSmo. Come potrebbe essere altrimenti, in un paese dove, per vivere e mangiare, bisogna adattarsi a diventare impiegati dello Stato? Non basta additare la compattezza crescente dell’esercito rosso. A parte ogni discussione sul suo modo di formazione e sulla sua com posizione, non è probabile che l’iscriversi nell’eserecito sia la maniera più sicura di risolvere il problema della vita per l’enorme numero di disoccupati che da fonti autorevoli, da quelle stesse ufficiali, è dimostrato esiste re in Russia? Il punto importante da chiarire era : come vive la massa dei suoi impiegati e dei soldati? Come vive la massa dei contadini e degli operai? I giornali socialisti non citano dati precisi, scrii di risultati ottenuti con l’esperimento russo. Frasi va ghe, declamazioni propagandistiche. Noi avevamo ci-