IL DOVERE DELLA SCUOLA

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questa è una guerra combattuta per impedire che la Germania
ritorni ad essere il campo di battaglia dei francesi e degli au­
striaci, degli inglesi e degli svedesi, ed è combattuta da un
esercito nazionale, erede di quello prussiano che primo ruppe la
tradizione ingloriosa degli eserciti mercenari, venduti dai prin­
cipi tedeschi al più alto offerente, a Spagna, a Francia, ad
Inghilterra, per combattere su terre straniere per interessi stra­
nieri—non riterrà davvero che sia stata spesa invano la fatica
durata nell’ insegnare ai giovani, del popolo e della borghesia, le
ragioni di vita della Germania moderna.
Persino l’Austria ha saputo dare un’anima alla sua storia.
E poiché vi fu un tempo, gloriosissimo tempo per il nostro
nemico, in cui l’Austria adempì ad una grande missione sto­
rica,‘da un lato facendosi paladina, insieme con la Spagna retta
dalla medesima dinastia, della controriforma contro il prote­
stantesimo e quindi di taluni beni ideali cattolici e latini, degni
di essere serbati in vita contro l’ideale protestante, e d’altro
lato gagliardamente lottando, scudo d’Europa, contro l’inva­
sione turca; poiché in questo tempo l’Austria seppe giovarsi
dei servigi dei migliori soldati d’ Europa, come il Montecuccoli
ed il principe Eugenio di Savoia; poiché un’altra volta l’Austria
cooperò all’ufficio europeo di tener testa a Napoleone e di rin­
tuzzare le sue mire di dominio universale, così nelle scuole
austriache ed ungheresi queste benemerenze storiche sono fatte
servire allo scopo di perpetuare nei popoli soggetti e degni di
una propria indipendente vita nazionale la credenza di una ora­
mai scomparsa missione della monarchia danubiana nel mondo.
I ricordi del passato diventano cori il cemento ideale di un pre­
sente contrassegnato dalla oppressione dei due popoli dominanti,
il tedesco ed il magiaro, sulle repugnanti razze soggette.
Che cosa ha fatto la scuola italiana per dare ai giovani,
attraverso ad un caldo, logico, ben costrutto insegnamento della
storia, la consapevolezza delle ragioni di vita del nostro paese?
Anche noi abbiamo una storia gloriosa e questa non si chiude
'f tutta nei cinquant’anni del risorgimento. Al di là dell’epopea
garibaldina, dei fasti di san Marino e Solferino, noi abbiamo
secoli di sforzi perseveranti, sebbene disgiunti, per creare dal
L. Einiudi, Il buongoverno.

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