Dietrich Thrànhardt a integrarsi, mentre ia maggiore libertà di movimento fra l’Italia e la Germania prevista dalla normativa comunitaria è risultata un’arma a dop- pio taglio, dal momento che ha indotto gli immigrati a spostarsi sovente da un paese all’altro. Questa mobilità avrebbe avuto risultati contropro- ducenti per il processo di stabilizzazione dell’immigrazione e soprattutto per i risultati in ambito scolastico (Sch0neberg 1982, p. 472; Breitenbach 1982). Gli stessi dati di Sehòneberg, tuttavia, indicano che nel caso degli immigrati italiani a Zurigo il movimento da e verso l’Italia è stato perfino più intenso che in Germania (SchZineberg 1982, pp. 458, 477). Inoltre, il tempo di residenza degli italiani in Germania non risulta inferiore a quello di altri gruppi (tab. 3), con l’eccezione degli spagnoli, dove, però, si registra un qualche effetto di distorsione statistica dovuto al fatto che i più giovani sono sottorappresentati a causa dell’alta percentuale di matri- moni misti, come abbiamo visto nella tabella 1. Di conseguenza, bisogna cercare altre spiegazioni. 3. L ’integrazione.‘ un confronto fra Là'nder Un primo blocco di ipotesi esplicative si può riscontrare con- frontando i risultati dei diversi gruppi immigrati per Lander. La ta- bella 4 mostra i quattro Lànder con più di 5.000 studenti di cittadi- nanza italiana. Le grandi discrepanze rilevate a questo livello ci for- niscono una spiegazione pertinente per lo scarso successo scolasti- Tabella 3. Durata della permunenza in Germania per gli stranieri con più di ”anni, al 31 dicembre 1995 ( valori in percentuale Anni Greci Italiani ex Iugoslavi Portoghesi Spagnoli 'nu-chi meno di 4 8,4 7,7 40,6 16,1 5,7 7,8 —5 6,6 3,1 9,4 6,2 1,8 5,1 6-9 9,1 5,7 6,0 4,4 2,5 8,1 10-19 9,7 18,6 8,5 12,8 8,0 28,5 20 e più 66,2 64,9 35,4 60, 82,0 50,6 Totale 91.877 117.020 222.609 32.595 38. 717 458.466 AL.. . ...-— JA Fonte: " ‘ ' " ‘ ' xliz'nder in Nm‘dr'her'n—Westfalen. Zahlenspiegel 1996, Diisseldort', 1997, p. 101. 144