dal 1864 al 1868. 177 ottenuti alla fine del 1864, oggi una lentezza simile basterebbe a finirci di rovinare affatto. Questa fortezza diruta della nostra finanza ci bisogna riattarla tutta in questi mesi, poiché sono i soli utili dell’anno, ed il nemico è giunto alle porte, e poco aspetterà a dar fuoco alle fascine che accatasta già da un pezzo davanti ad esse. Non vorrei che facessimo conti troppo sottili. Il Bilancio del 1868 io non l’ho toccato in queste lettere ; la Camera ha finito pur ora d’ approvarlo, presumendovi un’entrata per tutto il Regno ordinaria e straordinaria di 779 milioni ed una spesa di 997: vuol dire un disavanzo di 218. Ma s’illuderebbe chi credesse che il disavanzo si deva contenere in questi limiti. Basta -che un Bilancio sia in disavanzo perchè questo alla fine dell’ esercizio riesca più grosso che non era presunto a principio : poiché costa già solo il trovare il denaro che vi manca. D altra parte, parecchie cause di aumento di spesa sono già previste, e non sono sommate, solo perchè non anche ordinate o fatte. A me parrebbe che forse si salverebbe da ogni illusione chi supponesse che il disavanzo del 1868 ammonterà, come quello del 1867, a un 250 milioni. Nè vedo nessuna buona ragione per presumere che il disavanzo del 1869 debba essere minore; anzi ne vedo parecchie per dovermelo aspettare maggiore, se sin da ora non ci si provvede. E chi dicesse che pure il Bilancio preventivo presentalo dal Ministro lo riduce a meno di 200, mostrerebbe aver ritratto da questo mio racconto il più piccolo fruito che si possa •12