INTRODUZIONE.

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biliari all’istituto internazionale di Statistica,¹ ² che il complesso dei valori mobiliari negoziabili (fondi pubblici, titoli bancari, valori industriali, ecc.) in circolazione nel mondo raggiungessero ormai gli 815 miliardi ; laddove, secondo lo stesso Autore, essi erano ancora a 732 al 1907, a 768 al 1909.“ E di questi 815 miliardi, dai 570 ai 600 soltanto egli calcolava appartenere in proprio ai nazionali dei diversi paesi, il resto collocati all’estero. Nello stesso anno il Paure ³ * * * * calcolava in 100 miliardi la somma dei soli capitali inglesi, francesi e tedeschi collocati all’estero ; cifra non certo esagerata se intorno alla stessa epoca un eminente statistico, il Paish, studiando ex professo il fenomeno per uno di questi tre paesi, l’Inghilterra, in una comunicazione alla Società reale di Statistica di Londra,¹ calcolava in 3192 milioni di lire sterline il capitale inglese investito all’estero, pur senza contare tutti i capitali privati inglesi impiegati in acquisti di terre, mutui ipotecari, depositi presso banche, imprese individuali mercantili e industriali e cosi via, sfuggenti praticamente ad ogni rilevazione ma per lui non calcolabili comunque al di sotto di altri 300 e più milioni di sterline, cioè in tutto non meno di 3500 milioni di sterline, ossia 87 miliardi e mezzo di franchi. Dei 3192 milioni di sterline predetti, 1700 cioè il 53 % ca^' colava il Paish fossero collocati nelle Americhe, 5⁰⁰ cl°è il 16 % in Asia, 455 cioè il 14 % in Africa, 387 cioè il 12 ,₀ in Australasia e 150 soltanto, cioè il 5 %, in Europa : della somma complessiva poco meno della metà (i554 milioni crescenti di sterline, cioè quasi il 49 %) era investita nelle

       ¹ A. Neymarck, Rapporto citato, pag. 203.                     . .¡„„mPtife

       ² A. Neymarck, Rapporti VII e Vili nei tomi XVII e XVIII nspe
del « Bulletin de l’Institut International de Statistique ». Ta l re      ᵢ
marck alle sessioni di Berna (I) del 1895, Pietroburgo (II) del 1 97, r del 1899, Buda-Pest (IV) del 1901, Berlino (V) del ^03, -Londra (     ' dₑₗₗJ
Copenhagen (VII) del 1907, Parigi (VIII) del 1909 e l’Aja (IX) vere miniere per lo studioso di questa specie di fenomeni capita is lei. ,   >ₐᵤₑ

       ³ F. Favre, Le mouvemenl international <les capitaux («Rexu

internaUonale », ottobre 1911, pag. 7-27)-             .                  ¡ₐl and

       «G. Paish, Great Britains’s Capital Investments in Individual Colonial _

  Foreign Countries (a Journal of the Royal Statistical Socic y »,

  pag. 167-187).

gennaio 19¹¹»