Deh ! se proprio vi stringe increscioso bisogno di non essere voi e di copiare altri, perchè non imitate i nostri grandi, perchè dimenticate che l’Italia è per fermo l’erede della coltura grecolatina, che, da Luciano ed Orazio, passando per il Boccaccio e il Machiavelli, giunge al Carducci ed. al D'Annunzio? E se ipocriti barbari, tra coloro « i quali più le parole pesano che i fatti •», torcono il grifo al solo vedere il titolo del Decameron e, perché andate lor dietro come cagnolini, invece di ridere loro in viso ? È mai possibile che il malore forestiero vi abbia guasta la mente al segno di voler velare le statue del Michelan-giolo, di proporre querele giudiziarie al D’Annunzio, di camuffarvi da inquisitori della eretica pravità, per tradurre davanti al tribunale, a Milano, scrittori rei solo di avere riprodotto traduzioni della Bibbia che oramai si leggono OC» anche sui boccali di Montelupo ? Brava gente, se proprio siete di, buona fede, a voi mancano globuli rossi nel sangue; ricorrete ai preparati ferrugginosi, o arsenicali, o ai glicerofosfati; forse vi gioveranno. Ma infine, ognuno segua pure la via che crede, e dica il suo parere ; io vo’ dire il mio e non mi curo delle ire, delle minacce, delle vendette virtuiste. Vilfredo Pareto VI