LEGGENDE.

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     Erano i morti che avevano invaso il soggiorno dei vivi.
     Da quell’ anno gli ebrei di Posen non vestono più il camice nella sera di Kippur.





           I lliHITI CHE CIIHMWO I VIVI.


     Quando tutti i religiosi ufflcii della giornata sono compiuti, e i fedeli si raccolgono presso i loro domestici focolari, e nella Sinagoga rimasta silenziosa e deserta non alita un respiro , non batte più un cuore di persona viva; allora ai vivi sottentrano i morti. Dal soggiorno de’beati rivolano in terra le anime dei trapassati, desiose di compiere di nuovo nelle medesime sacre soglie quei dolcissimi riti, di cui tanto si deliziavano nella vita.
     Sui deserti scanni si assidono le ombre, si affollano intorno al santuario, raccolgono a sé le sacre cortine, aprono le porte venerate dell’Arca Santa, ne traggono fuori un sacro volume; lo posano, come è uso in vita, sull’altare della tribuna; a volta a volta, come è uso in vita, si pronuncia un nome ; il chiamato si reca presso l’altare e legge, come è uso in vita, la lezione settimanale de’libri mosaici.
     Ma in quell’affollarsi delle ombre, jn quel celebrare de’religiosi riti, in quel muoversi, in quel chiamare, in quella lettura, orecchio mortale non discernerebbe figura alcuna, occhio mortale non coglierebbe un suono. Tutto