buona, percorrendo la quale, essi dovrebbero essere sicuri che nessuno piu si occuperà delle loro faccende ». [...] « La realtà vera è che il risparmio italiano in genere non corre nessun pericolo di scalata. Esso è troppo bene distribuito fra istituti vari per indole e per dipendenza da correre pericolo di asservimento a monopolisti. Sotto l’aspetto bancario, si può anzi dire che l’Italia è uno dei paesi in cui esiste un piu equo equilibrio bancario. Il grosso risparmio [...] si è già posto spontaneamente sotto le ali protettive di istituti pubblici o di stato. E’ tutto il risparmio minuto, della povera gente, degli operai, dei contadini, degli artigiani, quello che sta tanto a cuore dei rappresentanti del popolo e del parlamento; è notevole parte del risparmio della minuta e media borghesia, che si fida soltanto dello stato (Casse di risparmio postale) e di istituti pubblici (Casse di risparmio ordinarie e monti di pietà). Il cosidetto capitalismo bancario in Italia è capitalismo di gente media e minuta ed è già in mano di enti pubblici, i quali se ne servono per far prestiti a stato, a provincie, a comuni, a consorzi di pubblica utilità. La Cassa depositi e prestiti, e non la Banca commerciale e non il Credito italiano e non la Banca italiana di sconto, è la massima banca italiana. [...] La Cassa depositi e prestiti è una vera banca di stato, gerita da impiegati pubblici, sotto l’alta direzione del ministero del tesoro ». [...] « Se uno squilibrio v’è nell’organizzazione bancaria italiana, sta nel suo carattere eccessivamente pubblico, nell’essere i risparmi italiani troppo in mano dello stato o di enti pubblici ». [...] « Che ironia, nevvero, riscontrare in modo irrefragabile che il capitalismo bancario, il più esoso dei capitalismi, è di origine proletaria, contadina e piccolo-borghese e che i grossi miliardi spettano alla gente minuta, mentre ai capitalisti grossi spettano solo i rotti? » [...] « Eh via! finiamola con queste arie donchisciottesche di salvare ad ogni altro giorno gli italiani dalla fame, il risparmio dalla rovina, l’Italia dall’essere inabissata nel precipizio o mangiata viva da mostri mai più veduti. L’Italia ha un principalissimo bisogno: di non essere disturbata dai suoi tutori. Se per fortuna i tutori non facessero nulla, quando 380