tro principali paesi europei. La prima cifra è il totale delle entrate tributarie, la seconda la stima dei redditi privati e la terza il carico tributario. Italia: lire 25.500 milioni, lire 90.000 milioni, 25%; Francia: franchi 62.400, franchi 200.000, 23,2%; Regno Unito: sterline 881 milioni cioè 81.457 milioni lire attuali, 360.000 milioni lire attuali, 22,6%; Germania: marchi 14.927 mi-glioni cioè 64.709 milioni di lire attuali, 330 milioni lire attuali, 19,6%. La crisi, si è detto, colpì violentemente i bilanci pubblici. A questo fatto si cercò di porre rimedio mediante nuove imposte, rialzi di aliquote, abbassamenti di minimi imponibili, inasprimenti di dogane e così via. Ma i risultati furono scarsi: parecchi Stati avevano adeguato la loro organizzazione finanziaria alla previsione di un indefinito aumento di entrate e si trovarono, quindi, nella stessa condizione di molte industrie che si erano attrezzate per uno smercio di prodotti sempre crescente: che furono quelle maggiormente colpite dalla crisi. Le spese, per ragioni ovvie, non poterono essere ridotte che in una misura assai esigua per cui ovunque si ebbero 6quilibrii nei bilanci delle pubbliche amministrazioni. Riferiamo questi dati. In Francia le spese dello Stato passarono da 45.4 miliardi nel 1929 a 50.6 miliardi di franchi nel 1932. Le entrate declinarono da 49.2 miliardi a 47.9. Un calcolo approssimativo induce il Mortara a credere che il carico tributario francese sia oggi prossimo al 30%. In Germania le entrate complessive dell'Impero, degli Stati, delle città anseatiche e dei Cornimi passarono da 19.7 miliardi di marchi nel'esercizio 1928-29 a 16.4 nel 1931-32. Le spese da 20.8 a 17.0. Il carico tributario si stima oggi del 23%. Nel Regno Unito le entrate dello Stato che nel 1928-29 erano di 836 milioni di sterline declinarono a 827 milioni nel 1932-1933. Le spese passarono da 818 milioni a 830 milioni di sterline. Si deve tener presente, però, che in Inghilterra gli ammortamenti eseguiti sul debito pubblico hanno superato l'ammontare dei disavanzi verificatisi negli esercizi dopo il 1929: cosicché la situazione finanziaria inglese appare buona. 11 carico fiscale si aggira intorno al 27%. L'incidenza della crisi ha assunto forme violente negli Stati Uniti. Le entrate sono diminuite da 4178 milioni di dollari nell'esercizio 1929-30 a 3190 nel 30-31, a 2121 nel 31-32 e a 2624 nel 32-33. Le spese, invece, aumentarono da 3994 nel primo esercizio a 4092 nel secondo a 5006 nel terzo e si ridussero a 4269 nel quarto. In tre esercizi si è accumulato un disavanzo di 5432 milioni di dollari con una previsione di 300-900 miliori di dollari di disavanzo Per l'esercizio 1933-34. Dal giugno 1930 al febbraio 1933 il debito pubblico è aumentato di 4662 milioni di dollari, C1°è del 29%. , Più note sono le vicende del bilancio «aliano: anch'esso subì gli effetti della crisi come appare dalla seguente tabel-lina che indica i risultati del bilancio, la variazione del debito pubblico interno e l'eccedenza dei residui passivi. (In milioni di lire). Esercizi Avanzo o disav. Varlaz. Ecced. del bilancio debito residui di oompet. |di cassa pubblico passivi 1928-29 1929-SO 1930-31 1931-82 .... 1932-33 (9 mesi) + 655 + 170 — 504 — 3867 — 2576 — 507 — 287 — 2299 - 1779 + 678 + 825 + 3493 + 4130 + 900 5471 3919 2271 3646 t I dati di questa tabella, tuttavia, possono portare a conclusioni inesatte dall'aspetto contabile a cagione delle modificazioni arrecate all'ordinamento del bilancio. Perciò il Ministero delle Finanze ha ricostruito i bilanci di com-pentenza fino al 1931-32 così: Entrate 20.186 Spese 19.646 19.825 19.800 20.377 21.018 19.314 23.269 17.801 21.839 1928-29 ..... 1929-30 ...... 1930-31 ..... 1931-32 ........ 1932-33 (in parte stimato) Analizzando le spese effettive si notano i seguenti aumenti o diminuzioni dall'esercizio 1928-29 a quello del 1931-1932 per i titoli principali. L dati sono in milioni di lire attuali sulla base dell'esercizio 1931-32. Interessi debito pubblico Organi e servizi generali Spese dip. dalla guerra . Difesa militare .... Opere pubbliche .... Costruzione ferrovie . . Incr. economia nazionale Servizio di culto . . . 1928-29 4.449 883 1.362 4.289 1.832 275 653 1931-32 ( + )o(-) + 7.48 — 53.74 — 9.70 + 14.01 + 71.40 + 133.09 + 50.99 — 90.07 4.781 1.772 1.230 4.890 3.140 641 986 82 servizi generali è dovuto in gran parte all'assegnazione straordinaria di 800 milioni all'Istituto di liquidazione. Gli 825 milioni delle spese per il servizio di culto nel 1928-29 comprendono i 750 milioni pagati alla Santa Sede per il concordato. Dopo le uscite diamo un'occhiata aRe entrate, sempre in milioni di lire attuali sulla base dell'esercizio 1931-32. Primi 9 mesi 1928-29 1931-32 1931-32 1932-32 Imposte dirette . , . 5.308 4.794 3.574 3.339 Imposte scambi . . 3.322 3.648 2.778 2.630 Imposte consumi . . 5.783 4.967 3.482 3.367 Monopoli, lotto . . . 3.322 3.464 2.599 2.515 Altre entrate . . . 2.451 2.035 1.102 1.126 Totale . 20.186 18.908 13.535 12.977 L'aumento delle spese per organi e L'analisi delle entrate e delle spese risultanti dal bilancio italiano consentono una stima del nostro carico tributario. E' noto che una stima ufficiale, nel 1929, indicava un reddito privato degli italiani di circa 100 miliardi di lire correnti. Dal 1925 al 1932-33 il livello medio dei prezzi è disceso del 55% ma la somma dei redditi deve essere diminuita in proporzione minore, il Mortara crede di essere ottimista assumendo una diminuzione del 35% : da cui risulta un reddito di circa 65 miliardi. Facendo il rapporto tra le entrate statali e locali e la cifra di questa stima si ottiene il carico fiscale degli italiani : dal 20% nell'esercizio 1925-26 si passa al 29% nel 1932-33. L. L. "•..I rispar ni iato ri sono ancora oggi sovrani.,, (A. de* Stefani) « Il risparmio rappresenta una rinuncia alla soddisfazione attuale dei bisogni, per provvedere a bisogni futuri ». Occorrerebbe ripetere questa chiara definizione del risparmio, data dagli economisti, ogni giorno, per ammonire coloro che amministrano il risparmio altrui, o che vorrebbero amministrarlo. Essendo il risparmio un atto volontario, e rispondente a bisogni d'ordine assai più elevato dei bisogni primari, gli ostacoli posti alla sua formazione, e principalmente ai suoi movimenti, vanno a detrimento della diffusione e dell'intensità del risparmio stesso. Per fortuna gli ostacoli posti ai movimenti del risparmio, siano interni che internazionali, a nulla valgono, in quanto rendono soltanto più costosi questi passaggi, ma non riescono a sopprimerli. a. os Nascono in tal modo le così dette borse nere nei paesi a valuta controllata; così si ottengono liquidi i crediti congelati, con perdite che possono superare il 50%; così si ricercano i titoli esteri, per riavere, indirettamente, le valute che interessano. Citiamo, ad esempio, il caso di Buenos Aires, fra i tanti: si possono ottenere lire, contro pesos, con una perdita del 20-30% sui pesos; si cerca il Consolidato a prezzi superiori del 25% alle nostre quotazioni e si cercano pure altri titoli, di altre Nazioni, sempre con l'unico scopo di riuscire a superare gli ostacoli posti dal Governo argentino. In altri paesi europei, le cose sono più complicate, perchè la censura postale, esercitata sulle raccomandate e sulle assicurate permette ai così detti contrabbandieri, di gravare sempre più sull'irrequieto risparmio. Ma i provvedimenti si moltiplicano ogni giorno, e le grandi correnti internazionali hanno egualmente il loro corso. Si vorrebbe, d'altronde, in un dato periodo, che il risparmio finisse in gran parte alle banche, nei depositi; in un altro periodo si vorrebbe persuadere il risparmio a comprare obbligazioni; in un altro ancora, gli si imporrebbe l'acquisto di azioni. Le ragioni di queste preferenze dei dirigenti-consiglieri del risparmio, sono sempre sospette al già sospettatissimo risparmiatore, di modo che i consigli ottengono l'unico scopo di farlo insistere nella sua decisione. (Continua nella pagina sedici)