382 GIULIO BELOCH [420-422] crebbe sino ad essere il primo emporio della penisola '): nel secolo che precede e in quello che comincia l’èra nostra non restava di gran lunga indietro alla stessa Capua 2). Se [421] Cuma decadde, in cambio Baia, città di bagni di moda, ebbe un forte impulso, e a detta di Strabone, la città fatta di ville che vi s’era andata formando non era minore di Pozzuoli3). Cicerone magnifica la densa popolazione del territorio di Atina, di Ve-nafro e di Allifae 4). Fino alla catastrofe del 125, Fregellae era una delle più cospicue città italiche 5), Aquinum è da Strabone definita una « grande città»6); eppure essa la cedeva a Teano, che superava in grandezza tutte le città sulla Via Latina7). Anche Casinum e Cales erano notevoli8); della importanza di Pompei depongono le rovine: eccezion fatta delle decadute città etrusche e della Magna Grecia, la penisola non vantava molte altre città, le quali occupassero uno spazio maggiore 9). Napoli era, nel IV e nel III secolo, la prima città commerciale della Campania; e, se essa fu più tardi superata da Pozzuoli, rimase pur sempre una città popolosa10). Delle 46 colonie italiche dei triumviri e di Augusto, non meno di nove erano nella Campania, e cioè, oltre a Capua, Pozzuoli, Aquino e Teano già menzionate, Nola, Venafro, Suessa, Minturno e Sora H). In nessun’altra regione italica spesseggiavano in questa guisa le città notevoli. [422] Il Lazio, quanto a fertilità, è di gran lunga inferiore alla Campania, e, se ne togli Roma col suo porto di Ostia; esso non aveva al- *) *) Lucilius (fr. Ili, 11) Milller: « Dicarchitum populos Delumque minorem ». Per maggiori particolari cfr. il mio Campanien, pag. 114 segg. 2) Tacit. (Hist., Ili, 57) parla di una municipalis aemulatio fra le due città. Nel voi. X del C. 1. L. si trovano 781 iscrizioni provenienti da Capua, 1790 da Pozzuoli; se non che di quest’ultime moltissime, forse la maggior parte, spettano a a Napoli, Cuma, eco, 3) Strabone (V, pag. 246): èxei yùp ci/.i.vj -i/.cc Ysyévvjtat, OTvipxoSopvjjjivmv gaotXsimv aXXwv sjc’aXXocs, ox sXàtttov Acxaiapxsia^, 4) Cic., prò Piane. (8, 21 segg.) : « huius praefectura (Atina) piena virorum for-tissimornm ut nulla tota Italia frequentior dici possit... tractus ille celeberrimus Venafranus, Allifanus ». 5) Già, nel 209 l’ambasciatore che Fregellae aveva spedito a Roma, parla a nome di tutte le colonie latine (Liv., 27, 10). Nel 177, i Sanniti e i Peligni si lamentano che 4000 famiglie erano emigrate dal loro territorio in quello di Fregellae (Liv., 41, 8). Cfr. Mommsen, B. G., II, pag. 104, 5.’ ediz. 6) Strab., V, pag. 237. 7) Strab. (¿00. cit.) : psfiazy oòoa v&v siti Aatcvig. 8) Strab., loc. cit. 9) Cfr. il cap. XI dèi pres. scritto. 10) Cic., Pro Bai. Post., 10, 26. 11) Non ostante le critiche del Mommsen, la cui virulenza polemica non depone affatto in favore della forza dei suoi argomenti, io debbo mantenere l’opinione da me espressa nel mio Ital. Bund., pag. 5 segg., circa l’elenco pliniauo delle colonie. Forse pua volta troverò tempo ed occasione per tornare sull’interessante questione.