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[342-343] PER LA STORIA DELLA POPOLAZIONE DELL’ANTICHITÀ
alla ricerca un fondamento sicuro esponendo cifre minime probabili. Posso, l’una o l’altra volta, aver calcolato troppo alto; per esempio, ho, come Edoardo Meyer giustamente ha osservato, creduto ancora troppo al giudeo Giuseppe Flavio e per ciò valutata in misura troppo alta la popolazione della Palestina. Anche nel determinare la popolazione servile di Atene ho forse fatto ancora troppe concessioni alle opinioni sinora dominanti [343], e avrei dovuto tenermi più basso. Ma in genere la popolazione del mondo antico non si potrà ritenere essenzialmente più bassa di quella da me ritenuta. Invece rimane un margine per una valutazione superiore. Appunto perchè io ho voluto dare cifre minime probabili, devono i miei ragguagli in media rimanere alquanto inferiori alle probabili cifre medie, in quanto questi ragguagli si fondano su un calcolo, non sui risultati dei censimenti. Se ad esempio si volesse rialzare i miei ragguagli della popolazione della Grecia del 25-30 °/0, io avrei poco da opporre ; forse avrei fatto ciò io stesso, se non me l’avesse impedito la cifra della tradizione relativa ai cittadini di Atene, che io non volevo toccare. Concedo anche volentieri che nei particolari possano essere incorsi errori ancora più elevati. È chiaro infatti che possiamo calcolare solo con valori approssimativi. Ritengo tuttavia di avere in complesso dato un giusto concetto delle condizioni demografiche del mondo antico.
   Che in questo mi inganni, il Seeck in ogni modo non l’ha provato, ed egli, per la via che aveva scelto, non l’avrebbe potuto provare, anche se tutto quello che ha esposto fosse giusto, e non, come spero di aver mostrato, affatto insostenibile. Se al Seeck ora importa davvero far fare un passo alla questione, deve procedere in maniera affatto diversa. Egli deve esporci in cifre concrete la concezione, che si è formata delle condizioni demografiche del mondo antico. Egli deve, anzitutto per la Grecia e l’Italia, contrapporre ai miei ragguagli altri, e di molto più elevati. Noi vedremo allora quale sistema è più giusto. Se non lo facesse, verrebbe a confessare di non poter dare nulla di meglio di ciò che io ho dato. E non potrà meravigliarsi se coloro i quali debbono formarsi un’idea concreta delle condizioni demografiche dell’antichità, si servono delle mie cifre. Con la sola negazione non si fa nulla; con semplici parole non si cava un ragno dal buco, nella storia della popolazione ancor meno che in ogni altro campo della scienza.