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est., si assunse anche un terzo grande campo di lavoro: la germanizzazione de’ paesi non tedeschi confinanti col sud-est della Germania (Boemia Moravia, Ungheria). Anche qui, all’epoca del progresso segue nel secolo XIV una reazione, che non solo trattiene 1’ avanzarci del germanesimo, ma ha pure per conseguenza il suo parziale regresso.
     Colonizzazione delle regioni alpine. — Nel secolo X e XI, i Tedeschi avevano già rioccupato il territorio delle Alpi orientali. Essi si erano avanzati sino al Raab e alla Morava, qua e là anche più oltre. Si affacciarono anche in Baviera, in Franconia e in Sassonia, dissodando i boschi di confine, che separavano l’interno della Boemia dal territorio dell’Impero.
     I Tedeschi in Boemia e Moravia. — Dove 1' aratro del campagnolo tedesco ha conquistato estensioni di terra continue, il suolo è rimasto in generale tedesco. In Boemia e in Moravia il tedesco non aveva propriamente una missione agraria, e meno anche si avanzò nel paese come conquistatore e sopraffattore degli abitanti slavi. Egli vi giunse col proposito di un lavoro pacifico, chiamato da’ principi della casa przemyslidica e lussemburghese (XIII e XIV secolo), come coltivatore delle miniere, mercante ed artigiano.
     I Tedeschi in Ungheria e in Transilvania - In Boemia, Moravia, Polonia, ed Ungheria V organismo urbano poggia fisicamente e giuridicamente su basi tedesche; dacché residenti tedeschi vivificarono le città, e anche il diritto germanico (specialmente di Magdeburgo) vi ebbe vigore. Dove i cittadini e i lavoratori delle miniere erano in numero soverchiente come nel distretto di Zips, l’intero territorio assumeva, carattere tedesco. Ancor più in Transilvania, dove cittadini e agricoltori hanno acquisito un grande territorio al germanesimo. È la stessa specie di uomini del Reno, della Mosella e della Mosa che ha germanizzato la Sassonia, la Transilvania e la Germania settentrionale alla destra dell’Elba.
     Reazione-antitedesca. La reazione contro il germanesimo scoppiò in Boemia e in Moravia al tempo degli Hussiti (inizio nel secolo XV), in Polonia a partire da’ Jagelloni (fine del secolo XIV), in Ungheria nelle contese pel trono del secolo XV.
     I sostegni della supremazia anseatica. — Solo in connessione con tutta l’attività colonizzatrice del popolo tedesco durante i secoli XIII e XIV, l’opera civilizzatrice del mercante tedesco vien posta nella giusta luce. Noi riconosciamo le forze che lo spingono innanzi, sorreggono e reggono i suoi successi. Nel secolo della penetrazione de’ Tedeschi occidentali nella regione del Baltico sino al chiaro emergere della Hansa, si compie appunto l’elaborazione dell’opera colonizzatrice sull’antico territorio dell’Impero, l’assoggettamento de’ paesi slavi settentrionali, l’infiltrazione ne’ paesi di lingua straniera di là dal confine orientale.
     Parallelismo tra la parola Hansa e la sua manifestazione storica. — La storia della [99] parola Hansa rispecchia la storia dal fenomeno storico corrispondente. Nella grigia preistoria gotica ed alto-tedesca antica, Hansa significa una « schiera », una « folla ». Nel periodo alto-tedesco medio, la parola significa già una corporazione e viene adoperata come sinornino di « gilda ». Specialmente nella Germania superiore, le corporazioni autonome de’ commercianti dello stesso posto, dotate di funzioni giudiziarie, si chiamano « Hansa ». Dopo qualche tempo, la parola serve ad indicare quelle unioni che commercianti tedeschi di varie città formano all’estero, in parte a scopo di tutela, in parte perfino di vita comune. Finalmente, si designano come « Hanse » le leghe di città commerciali tedesche per incremento de’ loro interessi politico-commerciali; il nome generico diviene
     tìibL di star, econ., VI.
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