XXXII
prefazione
lavoro del maestro ; desta meraviglia che proprio in un'epoca così pregna di ardente interesse per la scienza politica e di Governo, com'è la nostra, una tale opera sia rimasta pressoché del tutto ignorata dal pubblico, tanto più che contiene una dottrina tutta sua, tutta nuova, quella detta carismatica la cui importanza non sfuggirà a nessuno, perchè nessuno ha il diritto di estraniarsi dai problemi del proprio tempo e della propria nazione.
Max Weber mostra in questa sua opera di avere una predilezione, spiccatissima, etica, per i valori morali di virilità, massime per il contegno dignitoso di chi sa sopportare, ed anche menare, una lotta senza perdere le staffe, ancorché questalotta sia in fondo sinnlos (priva di senso o di obbiettivi concreti). Al pari di Sorel (che d'altronde egli ha conosciuto poco) il Weber disprezza gli intellettuali perchè essi sogliono mettere in evidenza il loro patema d'animo e i loro desideri, mentre l'épanchement non spetta alla piazza, ma all'intimità. Il Weber è un analizzatore finissimo delle nazionalità alle quali non si rifiuta di porgere il suo sentimento di ammirazione sociologica e « amministrativa », ma, in fondo egli conserva pure un forte rispetto per il carisma supernaturale e necessario anche per la condotta politica degli uomini. Ed ecco perchè ci pare che il Weber e il Pareto, i due colossi contemporanei che non si erano mai nè incontrati di persona, nè letti, abbiano avuto in comune una base non indifferente del loro credo gnoseologico, che consiste, per dirla con le parole del Pareto stesso, « nella opinione che le « azioni non logiche » abbiano una loro profonda ragione d'essere perchè sarebbe un errore credere che l'uomo possa far a meno di convinzioni errate sostituendole con semplici nozioni logiche » (1). Epperò il Weber, nel cui carattere stranamente mesco-lavasi la più esemplare e coscienziosa pedanteria dello scienziato tedesco con un temperamento titanico e che la passione talora rendeva quasi demonico, era propenso a dare la preferenza, di fronte al burocrate metodico e esemplare, al capo-partito carismatico, privo d'inciampi tradizionalistici, e dotato, oltre che di alta e vasta capacità (anche se in parte « demagogica »), di una « capacità pneumatica per l'estasi ».
(I) Cfr., per es., Pareto, Sistemi socialisti, ed. ital., vol. VI, pag. 233, 1st. Editoriale Scientifico, Milano. — A dispetto della sua lotta accanita contro il Werturteil (apprezzamento individuale di valore), falsificatore della obbiettività, il Weber si distingue però, dal Pareto, per il suo moralismo, quasi saint-simoniano, per cui a base di ogni attività umana, anche scientifica, sta la passione (cfr. le belle sue parole nell'opuscolo Die Wissenschaft als Beruf, Max Weber, Gesammelte Aufsätze zur Wissen-schaftslehre, Tubinga, 1922, Molir, pag. 531).