Dinamiche di globalizzazione e stato sociale: un’introduzione 3 mbi, finanziario e ora economico— monetario) (Ferrera, 1992a); () pen— siamo al caso opposto della Svezia 0 della Norvegia, ove e1n vece il timore di una sorta di «contaminazione» del proprio modello di welfare, a se- guito di una maggiore esposizione esterna dell’economia, a raffreddare la avvertita esige nza di legami più organici e stretti con Bruxelles (si veda oltre Kuhnle, pp. 190-98 Pur caratterizzato da prevedibili resistenze e oscillazioni, l’adatm- mento delle poliuche sociali nazionali alle sfide emergenti della nuova nea internazionale si pro atuttavia come un im ortan capitolo dell’evoluzione futura del welfare state. L interdipendenza fra paesi e fra intere aree e infatti destinata a crescere sempre più rapi- damente, soprattu o a seguito delle continu ue innovazioni tecnologiche nel campo delle comunicazio :mle interdipendenza creerà da un lato t1‘ uzioni. Allo stesso tempo, tutti i welfare state nazionali ovranno cor unque intraprendere profonde ristrutturazioni per far fronte all’evoluf zione demografica e alla «maturazione» dei propri regimi assicurativi (pensiamo soprattutto a quelli pensionistici). In un tale contesto, la con - se rvazion edello status quo, per quanto accattivante potrà non essere affatto preaucabile e il cambiamento istituzionale dunque rendersi inevi— mbile Qu ali scenari sono prefigurabili per l’evoluzione degli assetti di welfare occidentali a se guito di queste dinamiche? Una maggiore inter— dipendenza fra sistemi e comuni sfide infra- sistematiche potrebbero forse promuovere una tendenziale convergenza verso smndar uni di prestazione (pur nella diversità di formule istituzionalie organizzative): una convergenza magari assecondata e incentivata da specifici sforzi di coordin namento «macrosociale» fra paesi avanzati, analogamente a quan? to avviene per le politiche economiche Un plausibile scenario alternativ potrebbe 1nvece essere quello di differenti pie ragiona/1 di adattamento, che conducano sia una certa misura di stan da rdizzazione all’interno un’ area privilegia ata (Europa occidentale, America settentrionale, Asia nordorienmle), ma co nservan andoe forse accentuando i tratti specifici del— l’area e promuov vendo una marcata competizione non solo economica, ma L’elaborazione di eventuali scenari per il futuro deve essere natural- mente preceduta e sorretta da un’analisi approfondita delle dinamiche 1n atto. ual è nesso preciso tra la crescente globalizzazione dell’econo- mia politica internazionale e gli assetti nazionali di welfare? Come si arde ola e si man1 nief esm mle nesso all’interno delle tre principali aree del mondo industrializzato: Europa occidentale, Nordamerica e Giappone?