Alla stregua del ragionamento filosofico si arriverebbe a questa conclusione: che la società è libera e liberi non sono gli individui che la compongono se non in quanto si supponga che "si identifichino psicologicamente con essa: la concorrenza sarebbe lo strumento che condiziona questo meccanismo di libertà. A questo non sono ancora arrivati gli economisti, per quanto imbevuti di pensiero filosofico fi). Le scuole economiche si polarizzano o verso un concetto di unità della società, o verso un concetto di pluralità, che, al limite, è costituito dall’individualismo. Finora gli economisti si sono a preferenza tenuti legati al secondo. E l’elaborazione dei nessi fra libertà e concorrenza ne risente. Qui potrei far punto.
     Tuttavia, a titolo di documentazione del pensiero dottrinale, dobbiamo ancora osservare per riguardo a particolari invasioni, in economia, del concetto di libertà, quanto segue : « la libertà del lavoro produce la concorrenza » ; (ma questo è vero soltanto se si ponga mente a una illimitata possibilità, meramente teorica, di scelta di funzioni economiche), « perchè se uno è libero eli scegliere il mestiere che più gli talenta, sono pur liberi gli altri di mettersi per la stessa via ». E qui è. la premessa logica, accettabile o no a seconda dei punti di vista. Ma, ammessala, « la concorrenza fa si che i produttori si distribuiscano nei vari rami dell’industria secondochè détta a ciascuno la propria attitudine; fa che ognuno cerchi di superare i rivali in operosità e diligenza e procacci di accumulare più forti capitali, per trovarsi meglio armato nella lotta; eccita gli ingegni alle scoperte ed invenzioni industriali, e la sì che queste in breve volgere di tempo tornino a vantaggio dei consumatori, cioè dell’universale; perciò tutto è causa che i prodotti siano di


     (1) Il pensiero economico è in ogni fase storica un riflesso, un modo delle correnti del pensiero filosofico prevalenti ; e a questo movimento attivamente gli economisti partecipano. Questo emerge chiaramente considerando i corifei dell’economia: essi stessi, talora (come lo Smith, S. Mill, ecc.), filosofi insigni. I minori economisti si credono immuni da questa intrusione di concetti filosofici solo perchè girano intorno al centro del pensieio economico anziché intorno al centro del pensiero filosofico del loro tempo. I pianeti vedono qui il sole: i satelliti ignorano il sole e vedono il pianeta.