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  bisogni, prima di aggravarlo di veruna specie di tributo; e di collocarlo nel tempo istesso in tale stato di abbondanza, per cui non gli riesca malagevole hi bonificazione delle proprie campagne. » Lamenta le disuguaglianze esistenti nel riparto dell'imposta fondiaria; e propone che si rimedi al male per mezzo di una specie di perequazione, eseguita in base alla media decennale dei prodotti agrari, ripromettendosi da quest’opera benefici effetti. Si dichiara anche in favore delle decime, pagate secondo il prodotto effettivo di ogni anno, purché si appianino le difficoltà del pagamento in natura (1). Biasima, le esenzioni e i privilegi d’ogni sorta i quali contribuiscono a rendere le imposte sproporzionate, gravi e in articolar modo dannose all’agricoltura. Dichiarasi contrario alle imposte, che gravano direttamente o indirettamente sull’industria; stantechè producono un rincarimento nel prezzo dei generi e del lavoro, e mettono ostacoli allo svolgimento delle arti con danno generale della economia. Conviene abolirle, o per lo ribassarle dₗ ₘ>, Mₙₑ dìₑ₆ⱼ ₑₕₑ ᵤ ₘ].gₗ.ₒᵣ ₘₑₜPdₒ d. iroàlMori o r?"’' e.dìSaI>pr⁰T“ l’appalto, perché arricchisce gli appaltatoli e danneggia 1 contribuenti (2).
     Il Marchesini, massime per ciò che dice intorno al tributo fon a,’elIO                                      scrittori „Zieuèl
  Lr a m-d ¹ emP°; PreSS° ¹ Wli ultimi predomina il con-de,      stìkir c“° s“ⁱresempⁱ°

E finalmente il Brustoloni in un trattata Hi nmu- t quistioni principali delle imposte Ne r'            Plica discuto le
necessità, posto che dXZfer’-h t"ra°S“'a                           1“
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   il) Saggio (li Economia politica ₙ
rdalicamcnte all'agricoltura, alla popola-ione allr>ⁿⁱi ‘-U Spⁱrⁱto lìclla lc9^laxione del doti. M. Marchesini. Napoli ]₇₉o" ’fe               e eowwerczo
alle sue opere si veda un cenno in Dandolo ’ /Ìr'Z      al Marcheaⁱ"i e
nexia, Appendice, p. 251-52.          ’ Cadula della Repùbblica eli Ve-
   (2) Saggio, p. 17-18, 82-83, 2-15-48