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CAPITOLO II

mercato di schiavi. Un altro ostacolo all’incremento della popolazione è la mancanza di sicurezza nella proprietà e nell’industria. Nell’Abissinia le febbri sono continue, e gli abitanti hanno tutti un aspetto cadaverico: ciò deriva da cattiva nutrizione, miseria, lordura; i raccolti sarebbero abbondanti, ma la parte che rimane al coltivatore non basta per fornire un miserabile vitto alla famiglia. L’Egitto, una volta così ricco e popolato, è pure ridotto a uno stato di decadenza impressionante, non per deficiente procreazione, ma per l’abbandono dell’industria e per effetto di un governo tirannico e oppressivo; il coltivatore non ottiene fuorché quanto basti per non morire di fame, e ogni aumento di popolazione si rende, quindi, impossibile (1).
   In Siberia, la fame produce più danno della guerra. Le piogge abbondanti fanno straripare i fiumi e disperdere i paesi, e gli abitanti sono costretti ad abbandonare le loro dimore e a cercare luoghi più ospitai’- In tutta la Siberia settentrionale il vaiolo ù micidiale e produce dei grandi vuoti nella popolazione; e questa malattia, alla sua volta, è prodotta dal caldo estremo verso l’Obi, dal sudiciume e dall’aria corrotta delle abitazioni sotterranee. Presso i gamojedi, come in altre parti della Siberia, le donne sono ridotte a uno stato di servitù umiliante e la |ₒᵣO fecondità è ridotta al minimo. Nella Siberia meridionale, verso il Volga, il suolo produce molto o-ran⁰» e malgrado ciò, molti di questi ricchi distretti sono scarsamente popolati; perchè? il governo non permei⁰ che si formino nuove fattorie, nè che si suddividano quelle esistenti, per cui le classi infe-

    zp Libro I, cap. 8.