ciascuno di questi dieci oggetti porta un numero che è ripetuto su un biglietto — I dieci biglietti sono imbussolati e uno è estratto a sorte — messo all'incanto — il pubblico così dice all' incanto per uno di quei dieci oggetti, ma. non sa quale — non sa se punta su una scatola di fiammiferi che vai 4 soldi o su un portasigarette che ne vai 50 lire. Il di-vertimentiKdi quelli che assistono al giuoco è di veder pagar cinque lire la scatoletta di fiammiferi che vai quattro soldi, il divertimento di quelli che < d icóno » all'incanto è di pagar 10 lire un oggetto che vai 25 oppur 50 — e chi si avvanteggierà di tutto sarà naturalmente la Casa del Sole.
Per questo incanto ho già tante cose molto belline, una statuetta in bronzo che mi ha mandata Vanno scorso la gentile amica Elisabetta Oddone, un paesaggio che pare una miniatura di Romea Ravazzi, un vestito di lana rossa che solo per il peso di lana vai 100 lire, e spero inoltre d'avere un paio di giarrettiere dalla signora Fano, un portacenere dalla s gnora Malvallo, un grembiule dalla sig.na Nigra, un coniglietto da Ambrogio Porcheddu, etc. etc.
UNA NUOVA CARTOLINA.
La gentile Gugù si è ricordata di noi e mi ha mandato il cliché di quella graziosis-sima cartolina che ora avrete tra mano con cinque bambini allegri, rubizzi, grassetti, che vengono avanti a portar saluti augurali !
E la prima copia di questa cartolina io mando a Gugù coi ringraziamenti e gii auguri di noi tutti 1...
Poi c'è un'altra cartolina facilissima da dipingere che ha schizzato la mia amichetta Anna Capon. E un araldo che sventola un'orifiamma su cui sta scritto « Bibliote-chine Rurali Zia Marra ».
UN BEL PREMIO
hanno avuto le piccole lavoratrici del punto Cavandoli della « Casa del Sole ». I loro lavori sono state ammiratissimi alla Mostra didattica di Firenze tanto che una signora che dirige un laboratorio di ricami e merletti specialmente dedicati ail'espcrtazione in America ha pensato di chiamare a Firenze due delle nostre bambine pagando
loro ii viaggio, per insegnare il punto aiie sue operaie. — Si può trarre da questo fatto una piccola morale. — che qualunque cosa s'intraprenda, a farla bene, con tutto l'impegno, l'interessamento e lo sforzo ci si guadagna sempre. Non se lo aspettavano certo questo bel premio le bambine che eseguivano in modo perfetto il punto Cavandoli — ma certo neppur sarebbe venuta i,n mente una proposta simile a quella signora se i lavori non si fossero imposti alla sua attenzione con la loro nitidezza e perfezione.
I FAMIGERATI FRANCOBOLLI.
Non passa una giornata quasi senza che io riceva da uno o dall'altro un sacchetto di francobolli, ma anche non passa giorno senza che io debba rimuovere l'incredulità di qualcuno o rimontare il morale a qualche altro — sempre a proposito dei francobolli.
—	Ma credi di arrivarci al quintale di francobolli ?
—	Ma.... ma non sai che li ho contati_____
una busta ne conteneva 1000 e non faceva 25 grammi ?
—	Non sai che io dopo tre mesi che raccolgo, lavo, accumulo non ne ho tre etti di puliti!...
Non importa... sarà un giorno sarà un altro, se vivo più d'un anno al quintale ci arriveremo!...
Io, sapete, ho la fede... la fede negli amici, la fede negli sforzi minimi che arrivano a rimuovere le montagne.
E mica una fede in aria !... — io so che i capitali per le prime bibliotechine si raccolsero a centesiminl — chi dava un centesimo, chi due, chi cinque — una lira aveva la statura di un miliardo — e pure da quel-l'inizio son venute fuori più di 4000 bibliotechine !
Cosi non vi pare che io abbia ragione di confidare che il quintale di vecchi francobolli si raccoglierà?
La signora Conti Bonaccio mi ha portato al momento in cui correggo questa bozza 15000 francobolli — mille grazie e mille grazie alla signora De Angeli che pure me ne ha già congegnati più di diecimila!...
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