-- IOÓ --- alla nazione, ove non sia opportunamente indirizzata. Perciò, appunto, mi sembra utile esporre alcune considerazioni, suggerite da qualche esperienza concreta, che mirano a contenere l’azione dei « buoni padri di famiglia » nelle direttive meglio conformi al tornaconto generale, che poi sono anche quelle meglio conformi ai loro tornaconti individuali, ove si escludano i guadagni aleatori di alcuni che troverebbero compenso nelle perdite di altri. 2. — Mi limiterò, qui, a considerare un caso tipico: quello di un prestito di moneta fra privati. È sopratutto in questa forma di prestito che sorge negli interessati il desiderio, e si presenta d’altronde più facile la possibilità, di eliminare le alee derivanti dalle variazioni del potere d’acquisto della moneta. Il fine cui tendono i contraenti ispirati da tale desiderio — quello che al prestito di una somma in moneta corrisponda a suo tempo la restituzione di un ugual valore reale —, essendo ispirato dal desiderio di evitare che l’operazione di prestito rechi un indebito vantaggio all’uno ed un immeritato svantaggio all’altro dei contraenti stessi, si deve giudicare moralmente sano ed economicamente opportuno. 3- — Pur essendo genericamente chiaro il fine, esso non è precisamente definito, perchè un valore reale può essere espresso in tante forme diverse, le quali — equivalenti, cioè permutabili tra loro, al momento della stipulazione del contratto — possono non essere più equivalenti, e in generale non lo sono, in momenti successivi, ed in particolare in quello della restituzione del prestito. Se, per esempio, nel momento in cui il prestito viene concesso, il frumento è quotato 100 lire al quintale, la seta è quotata 50 lire al chilo, l’azione Fiat è quotata 250 lire, l’obbligazione Edison è quotata 500, sarà equivalente la somma di 100 mila lire con 1000 quintali di frumento, o con 2000 chili di seta, o con 400 azioni Fiat, o con 200 obbligazioni Edison. Ma il giorno successivo l’equivalenza non sarà più perfetta, e alla distanza di mesi 0 di anni sarà certo fortemente alterata. Non esiste un solo mezzo per assicurare la restituzione di un valore reale uguale a quello prestato; ne esistono, anzi, innumerevoli: perciò il problema da risolvere non è semplice ma estrema-mente complicato. I principali mezzi possibili si possono classificare nel modo seguente: a) Riferimento esplicito alla definizione della moneta-tipo nazionale come un determinato peso d’oro fino: definizione contenuta nella legge monetaria del 1927;