2
IL MONTANARO D’ITALIA
Una riforma di struttura
per la riforma ili un’economia
VASTI CONSENSI
In occasione dell’avvenuta pubblicazione sulla “Gazzetta Ufficiale,, del Decreto Presidenziale con il quale viene disposto il decentramento di alcuni servizi del Ministero delVAgricoltura, e che prevede il riconoscimento giuridico delle Comunità Montane e dei Consigli di Valle, numerose espressioni di compiacimento sono giunte alla Presidenza della UNCEM. Pubblichiamo lettere e telegrammi di Enti particolarmente autorevoli.
         Dal CONSIGLIO DELLA VAL SESIA
    «DECRETO PRESIDENZIALE CONCERNENTE RICONOSCIMENTO CONSIGLIO VALLE REALIZZA ASPIRAZIONE COMUNI VALSE SI ANI CHE DA ANNI CON DEMOCRATICO CONSIGLIO NELLA VALLE OPERANO PROFICUAMENTE PER MIGLIORAMENTO TECNICO ECONOMICO SOCIALE INTERA ZONA. POPOLAZIONI RINGRAZIANO ET ESPRIMONO FIDUCIA IN MAGGIORE IMPULSO AVVENIRE ».
                                  GIULIO PASTORE
      Dalla CAMERA DI COMMERCIO DI CUNEO
    Ill.rao Sig. on.le dott. GIOVANNI GIRAUDO
         Presidente U.N.C.E.M. - ROMA
    Caro Giraudo,
      desidero farti pervenire, sia nella tua qualità di Presidente dell’Unione Comuni ed Enti Montani che di Dirigente dell’Azienda Autonoma Studi ed Assistenza alla Montagna della nostra Camera di Commercio, le congratulazioni più vive per l’art. 13 del Decreto del Presidente delia Repubblica 10 giugno 1955, n. 987 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della settimana scorsa, articolo che riconosce quei Consigli di Valle che questa Camera di Commercio ha, fin dal 1950, propugnato e costituito nelle nostre Valli Alpine.
    Oggi stesso ho espresso in una lettera ai Ministri dell’Agricoltura e Foreste e dell’Industria e Commercio la soddisfazione nostra e delle popolazioni montane della Provincia, formulando anche il voto che, nelle future regolamentazioni riguardanti i problemi dell’economia montana, siano deferite alle Camere di Commercio quelle funzioni che la loro natura di Enti economici polivalenti ed a struttura autarchica consentirà di svolgere speditamente e con profitto.
    Per parte mia posso assicurarti che non verrà meno da parte di questa Camera di Commercio l’impegno e la sollecitudine che hanno accompagnato l’operosità intelligente e provvida del mio predecessore Senatore Giovanni Sartori e del Segretario Generale dott. Stefano Versino.
    Coi più cordiali saluti,
             IL PRESIDENTE DOTT. GIUSEPPE CHIESA
                                                                                 Dall’UNIONE PROVINCIE ITALIANE
    PUBBLICAZIONE DECRETO DECENTRAMENTO MINISTERO AGRICOLTURA ET RICONOSCIMENTO GIURIDICO CONSIGLI DI VALLE ET COMUNITÀ’ MONTANE REALIZZA ASPIRAZIONI POPOLAZIONI MONTANE EST PREMIO INFATICABILE ATTIVITÀ’ UNCEM ET UNIONE PROVINCIE SOSTENITRICE PROGETTO LEGGE UNISCE ESPRESSIONI SUA SODDISFAZIONE ET COMPIACIMENTO.
    CORDIALI SALUTI,
                         PRESIDENTE AVV. MAGGIO
      Dalla MAGNIFICA COMUNITÀ’ CADORINA
    «QUESTA MAGNIFICA COMUNITÀ’ DI CADORE ISTITUZIONE MILLENARIA CHE RAPPRESENTA NEL SUOLO DELLA PATRIA ITALIANA LA UNITA’ SPIRITUALE MORALE ED ECONOMICA DELLO EROICO CADORE E PROMUOVE ET ACCOGLIE TUTTE LE INIZIATIVE ATTE AD ACCRESCERNE IL BENESSERE ED IL PRESTIGIO ESPRIME VIVISSIMA SODDISFAZIONE PER AUSPICATO RICONOSCIMENTO GIURIDICO DELLE COMUNITÀ’ MONTANE AVVENUTO CON DECRETO 987 E PORGE ALLO UNCEM STRENUO DIFENSORE DELLA MONTAGNA VIVISSIMA GRATITUDINE ET RICONOSCENZA »
                         Ing. VECELLIO - PRESIDENTE
    Dal CONSIGLIO DELLE VALLI MONREGALESI
    « SINDACI CONSIGLIO VALLI MONREGALESI LIETO CORONAMENTO AZIONE UNCEM RICONOSCIMENTO CONSIGLI VALLI RINGRAZIANO ET CONFERMANO LORO SOLIDARIETÀ’ AZIONE INTRAPRESA FAVORE GENTE MONTAGNA».
                             PRESIDENTE VIVALDA
         Dalla COMUNITÀ’ DELLA LESSINIA
    «RICONOSCIMENTO GIURIDICO COMUNITÀ’ MONTANE CONFERMA PARTICOLARE ATTENZIONE GOVERNO PROBLEMI ZONE MONTANE STOP COMUNITÀ’ LESSINIA RINNOVA SENSI GRATITUDINE ET SODDISFAZIONE CONCRETO INTERVENTO CODESTA UNIONE FAVORE NOSTRE POVERE POPOLAZIONI ».
                           PRESIDENTE BENEDETTI
                                                                                  Dalla COMUNITÀ’ MONTANA DEL BALDO VERONESE
    « COMUNITÀ’ BALDO VERONA APPRENDE CON GIOIA NOTIZIA RICONOSCIMENTO GIURIDICO COMUNITÀ’ MONTANA ET ESPRIME RICONOSCENZA CODESTA UNIONE VALIDA DIFESA ET ASSISTENZA PROBLEMI MONTANI ».
                               PRESIDENTE TONINI
    Dal CONSIGLIO DELLA VALLE VERVIENAGNA
    « PLAUDENDO SUA INIZIATIVA ESPRIMO MIGLIORI CONGRATULAZIONI PER RICONOSCIMENTO CONSIGLI DI VALLE».
                   PRESIDENTE BOTTERO ANTONIO
                                                                        Dal CONSIGLIO DELLA VALLE MONGIA
    « CONSIGLIO VALLE MONGIA PLAUDE AZIONE RICONOSCIMENTO GIURIDICO CONSIGLI VALLE ».
                                                                     PRES. CONS. VALLE MONGIA SINDACO MOMBASIGLIO
                        VIGLIONE CAV. GIUSEPPE
                                                                            Dal CONSIGLIO DELLA VALLE PO-INFE RN OTTO-BROND A
    «CONSIGLIO VALLE PO-INFERNOTTO-BROND \ CONGRATULA CONSEGUITO RICONOSCIMENTO CONSIGLI DI VALLE ».
                   SINDACO PRESIDENTE PAGANINI
                                                                         Dal CONSIGLIO DELLA VAL VARA1TA
    «ESPRIMO VIVA GRATITUDINE CONSIGLIO VALLE VA-RAITA PER CONSEGUITA POSSIBILITÀ’ RICONOSCIMENTO GIURIDICO CONSIGLI VALLE PREVISTA DA ARTICOLO 13 DECRETO PRESIDENZIALE 10 GIUGNO 1955 NUMERO 987 ».
                  GIOVANNI BERNARDI PRESIDENTE
                                                                        Dal CONSIGLIO DELLA VALLE MACRA
    « CONSIGLIO VALLE MACRA RINGRAZIA UNCEM VALIDA AZIONE RICONOSCIMENTO GIURIDICO CONSIGLI VALLE ».
            SINDACO STROPPO PRESIDENTE CHIALVA
                                                                        Dal CONSIGLIO DELLA VALLE TANARO
    « CONSIGLIO VALLE TANARO PLAUDENDO OPERA LEGGE 987 RINGRAZIA FATTIVA COLLABORAZIONE CHIEDENDO SOLLECITA APPLICAZIONE BENEFICI E RICONOSCIMENTI ».
                                                                        PRESIDENTE CONSIGLIO VALLE GEN. PAOLINI
    Dal CONSORZIO BONIFICA ALTA VAL D’AGRI
    « AVVENUTO RICONOSCIMENTO GIURIDICO COMUNITÀ’ MONTANA EST MOTIVO PARTICOLARE SODDISFAZIONE PER CONSORZIO BONIFICA ALTA VAL D’AGRI CHE VEDE COSI’ REALIZZATA ASPIRAZIONE UNANIMEMENTE FORMULATA DA TUTTI DIECI COMUNI VALLATA IN LORO PRIMO CONVE GNO ECONOMICO AGRICOLO DI VILLA D’AGRI DEL 25 GENNAIO SCORSO STOP SICURO INTERPRETARE PENSIERO VALLIGIANI CONSORZIATI INVIO FELICITAZIONI PIU’ VIVE PER BRILLANTE RISULTATO RAGGIUNTO CHE EST NUOVA PROVA VITALITÀ’ ET FATTIVITA’ UNIONE NAZIONALE COMUNI ENTI MONTANI PRESIEDUTA CON TANTA PASSIONE ET TANTA COMPETENZA DA S. V. STOP DEVOTI OSSEQUI ».
                                                                    COMMISSARIO STRAORD. CONSORZIO BONIFICA ALTA VAL D’AGRI LINO ZECCHETTIN DI CASTELLEONE
Dall’AZIENDA AUTONOMA MONTAGNA DI CUNEO
    « LIETI CORONAMENTO SUA AZIONE RICONOSCIMENTO GIURIDICO CONSIGLI DI VALLE LE VOGLIAMO FAR GIUNGERE DALLA SUA PROVINCIA DI CUNEO CULLA DI TALI OPERE I VOTI AUGURALI DEI SINDACI E ENTI MONTANI ET LA RICHIESTA DEI CONSIGLI DELL’ALTA LANGA E DELLE VALLI BELBO BORMIDA UZZONE PER RICONOSCIMENTO BENEFICI 991 ET PRESENTE DECRETO ».
    BIGNAMI AZIENDA MONTAGNA CAMERA COMMERCIO
                                                                           Dal CONSIGLIO DI VALLE STURA
    «LIETO COMUNICARLE TUTTA RICONOSCENZA ET PLAUSO SINDACI ET MEMBRI QUESTO CONSIGLIO DI VALLE PER AZIONE DA LEI SVOLTA PER RICONOSCIMENTO DEI CONSIGLI MONTANI PREVISTO DALL’ART. 13 DEL DECRETO PRESIDENZIALE 10 GIUGNO 1955 N. 987 STOP SARA’ PREMURA QUESTO CONSIGLIO CHIEDERE EMANAZIONE DEL DECRETO AL PREFETTO STOP RINGRAZIANDO CON DISTINTI SALUTI ».
                  PRESIDENTE ALLIETTA GIOVANNI
            Dalla COMUNITÀ’ CARNICA
    SIAMO LIETI DELL’ANNUNCIO CHE COD. ON. UNIONE CI DA’ CON NOTA DEL 31 U.S. E CI COMPIACIAMO PER IL FELICE RAGGIUNGIMENTO DELL’INIZIATIVA PROMOSSA DA COD. ON. UNIONE.
             IL PRESIDENTE ON. PROF. M. GORTANI
                                                                         Dal CONSIGLIO DELLA VAL GRANA
    AT NOME SINDACI VALLE GRANA ESPRIMO COMPIACIMENTO RICONOSCIMENTO GIURIDICO CONSIGLI DI VALLE ARTICOLO 13 DECRETO 10 GIUGNO 1955 NUMERO 987 ET PORGO RINGRAZIAMENTI SUO AUTOREVOLE INTERESSAMENTO STOP.
                    SINDACO CARAGLIO DONADIO
Il pensiero dell’On. Giraudo
   (,continuazione dalla la pag.) ne meno dotate del singolo Comune amministrativo. Oggi invece queste zone particolari ne sono spesso escluse perchè la media del reddito agrario di tutto il territorio del Comune amministrativo supera le lire 2.400 ad ettaro. Affinchè tale pos sibilità possa concretarsi è necessario però che gli Uffici del catasto procedano con sollecitudine alla divisione in più Comuni cen-suari di tutti i nostri Comuni amministrativi, divisione che oggi sussiste invece soltanto per poche Provincie italiane.
   Per quanto riflette il secondo e terzo comma aggiuntivi dell’art. 12 che co-stituisce la parte più importante dell’articolo in quanto prevedono, a cura delle Commissioni Censuarie Provinciali, la suddivisione del-l’intero territorio montano di ciascuna provincia in zone costituenti singolarmente un territorio geograficamente ^unitario ed omogeneo sotto l’aspetto idrogeologico, economico e sociale, dobbiamo fermamente augurarci che nelle relative norme di attuazione venga prevista la collaborazione degli Ispettorati Ripartìmentali delle Foreste, in maniera da far si che nell’operare la sud-divisione stessa siano tenuti presenti, ove possibile, i perimetri dei bacini montani e dei comprensori di bonifica montana già classificati, rispettivamente, in base alle
  L’art. 13 del Decreto Presidenziale prevede infatti la costituzione di Consorzi permanenti denominati « Consigli di Valle » o « Comunità Montane », con funzionalità multipla che occorre però disciplinare bene fin dall’inizio se non si vogliono creare onerose, caotiche e quindi perniciose sopra-strutture.
  Bene ha fatto il legisla-
                                                                                ll pensiero del Senatore
  Medici
  Pensavo proprio pochi minuti fa al meraviglioso equilibrio che hanno creato coloro che fra bosco, pascolo e seminativo in alcune deile nostre valli alpine, hanno permesso di formare le economie miste di vallata: obiettivo questo dei Consigli di Valle di cui recentemente l’On.Ie Giraudo, che qui rappresenta la Unione di tutti i Comuni Montani d’Italia, si è fatto araldo e sostenitore per dimostrare che non vi è necessariamente opposizione tra bosco, pascolo e seminativo.
  Vorrei dire, per esser meglio compreso, che abbiamo delle valli alpine e delle valli appenniniche dove non si verifica lo spopolamento della montagna, dove vi sono sì trasferimenti di centri abitati dalle zone dei maggenghi e delle alpi alle zone dei fondo valle, ma la valle nella sua unità congeniale ed armonica mantiene ed accresce la sua popolazione. Sono eccezioni, evidentemente, perchè dal giorno in cui i sistemi alpini ed appenninici furono messi in rapido contatto con il piano, con il colle e con le grandi città, è stato rotto un equilibrio che noi dobbiamo ricostituire non solo nelle attività economiche che hanno riguardo con le foreste col pascolo e col semina, tivo, ma anche in quelle che di queste sono complementari.
  (Dal discorso pronunciato a Firenze in occasione dell’apertura del IV Anno Accademico di Scienze Forestali).
leggi 30 dicembre 1923, numero 3267, 13 febbraio 1933 215 e 25 luglio 1952, n. 991, e che sono stati determinati appunto tenendo quasi sem pre conto della omogeneità di particolari caratteristiche e degli interessi delle singole zone.
   A questo riguardo è anzi da consigliare che le Commissioni censuarie, nell’ope-rare la suddivisione in esame, partendo senz’altro dai bacini montani e dai comprensori di bonifica montana già classificati e nei quali soltanto, almeno in un primo tempo, la suddivisione stessa dovrebbe affettuar-si salvo qualche rettifica dei perimetri che si rendesse eventualmente necessaria.
   Tutto ciò allo scopo di evitare confusione e perplessità che seguirebbero indubbiamente le nuove delimitazioni qualora non si tenesse conto di quelle già fatte per il conseguimento di finalità e con criteri pressoché analoghi.
   In tal maniera, poi, si verrebbe a predisporre quella suddivisione dei singoli bacini o comprensori in tanti nuclei di interessi omogenei a ciascuno dei quali dovrà successivamente corrispondere l’Organo consortile principe e coordinatore, previsto dal successivo art. 13 del decreto, per l’espletamento delle molteplici funzioni che ad esso attribuisce la complessa legislazione vigente per la montagna.
tore a non parlare nel suddetto articolo soltanto di « Consiglio di Valle », largamente benemeriti in un passato che finalmente ritorna, ma conosciuti soltanto nelle zone alpine, bensì anche di « Comunità montane » da costituire in tutto il restante territorio nazionale.
   L’articolo stabilisce poi, molto opportunamente, l’inserimento dei nuovi organismi, aventi netta fisionomia consortile, nella legislazione attualmente vigente.
   Tale inserimento sarebbe stato però forse più completo, o quanto meno più esplicito, se oltre agli articoli citati si fosse fatto riferimento anche all’art. 4 della legge 25 luglio 1952 n. 991, che amplifica i compiti delle Aziende speciali e Consorzi di cui agli art. 139 e segg. della legge 30 dicembre 1923, n. 3267, in materia di aggiornamento e di assistenza tecnica nel campo forestale, agrario e zootecnico prevedendo all’uopo anche un più cospicuo contributo statale, da parte del Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste, di riconoscere ad. un qualsiasi Consorzio amministrativo esistente, la idoneità ad assumere anche le funzioni di Consorzio di prevenzione o di Consorzio di Bonifica montana.
   Invero noi riteniamo che, anche se, non menzionati nell’emanato decreto, i due detti articoli potranno intendersi ugualmente operanti poiché è troppo naturale pensare che a un « Consiglio di Valle » o a una « Comunità Montana » venutasi a Costituire nelle zone montane delimitate anche con gli accorgimenti formulati nel nostro breve commento all’art. 12 potranno essere sempre affidati i maggiori
compiti previsti dall’art. 4 della legge n. 991 e rico-sciuta l’idoneità ad assumere funzioni di Consorzio di prevenzione o di bonifica montana, a seconda dei casi.
                                                                                                     Le diverse fasi delle sviluppo
   Allo scopo di coordinare tutta la complessa materia e di fornire un indirizzo pratico a chi, anche alla stregua del decreto, dovrà tendere alla razionale organizzazione consortile delie zone di montagna, presupposto indispensabile per conseguire un sensibile e duraturo miglioramento delia loro economia, riteniamo opportuno elencare qui di seguito le diverse tasi attraverso le quali, a nostro avviso, dovrebbe realizzarsi la organizzazione suddetta :
   Ia fase - Delimitazione nei territori montani, da parte delle Commissioni censuarie e 'con la collaborazione degli Ispettorati forestali, di determinate zone costituenti ciascuna un territorio geograficamente unitario ed o-mogeneo sotto l’aspetto idrogeologico, economico e sociale, partendo essenzialmente dall’esame dei perimetri dei bacini montani e dei comprensori di bonifica montana già classificati in base alle leggi: 1923, numero 3267; 1933, n. 215 e 1952 n. 991, salve le rettifiche dei perimetri stessi che si rendessero eventualmente necessarie.
   Ciò non vieta che altre zone montane possano essere delimitate all’infuori dei perimetri dei suddetti bacini e comprensori.
   2a fase - Costituzione del «Consiglio di Valle» o della « Comunità Montana » con funzioni consortili generali in ciascuna delle suddette zone.
   3a fase - Costituzione di Aziende speciali dei Comuni e d’altri Enti in seno a ciascun « Consiglio di Valle » o « Comunità Montana » per lo assolvimento dei compiti di cui agli articoli 139 e segg. della legge 30 12 1923 n. 3267 e dell’art. 4 della legge 25 luglio 1952, n. 991, con la concessione da parte dello Stato del relativo contributo (75°/o delle spese per gli stipendi ed altri assegni dovuti al personale tecnico e di custodia, nonché delle spese d’ufficio) per assicurare in ogni caso la funzionalità di detti organismi.
   4a fase - Riconoscimento, nei confronti dei « Consigli di Valle » o delle « Comunità Montane », in quanto da considerarsi « Consorzi amministrativi », della idoneità ad assumere funzioni di Consorzi di bonifica montana (se ricadenti nell’am-bito dei rispettivi comprensori) o di Consorzi di prevenzione (se all’infuori dei comprensori di bonifica montana) ai sensi dell’art. 30 della legge n. 991.
   5a fase - Assunzione, da parte dei « Consigli di Valle » o delle « Comunità Montane », delle funzioni consortili previste dal 15° comma dell’art. 1 della legge del 27 dicembre 1953, n. 959.
   Poiché, nel tempo, le norme che abbiamo esaminato verranno ad inserirsi per ultime nel quadro della legislazione vigente per la montagna, le suddette fasi non
ON. GIRAUDO UNCEM ROMA
potranno ovviamente svolgersi (ovunque) rigorosamente secondo la cronologia indicata.
   Non sarà difficile però, una volta costituiti i « Consigli di Valle » e le « Comunità Montane », riunire in esse, opportunamente coordinandole anche a mezzo di appositi statuti, tutte le funzioni consortili previste dalla nostra legislazione e che abbiamo avanti ricordato.
   Certo è che un nuovo passo avanti si è fatto e queste disposizioni consentiranno ai montanari, riuniti nei « Consigli di Valle » o nelle « Comunità Montane » di assurgere, anche mediante la azione di assistenza e di pro-
pulsione della benemerita Unione Nazionale Comuni e Enti Montani, dal rango di passivi e inerti spettatori del degradamento fisico ed economico della montagna, a quello di principali artefici della sua graduale ma sicura restaurazione.
  Commentando questi articoli del decreto presidenziale, un quotidiano di Torino ha parlato di « tranquilla rivoluzione » in montagna. Rivoluzione tranquilla od evoluzione ardita certo è che i Consigli di Valle e le Comunità Montane rappresentano una riforma di struttura destinata ad influire in maniera determinante nel rinnovamento dell’economia montana.
                                                                                                                                                                                                 TOMMASO PANE GROSSI
   « Mondo complesso, quello della montagna, mondo rimasto fermo mentre la pianura si evolveva con rapidità sconcertante, mondo distaccato quindi non di anni ma di secoli per la sua fisionomia sociale ed economica, nel quale il proprietario ha spesso ben donde di invidiare il proletario, mondo la cui sopravvivenza è legata ormai alla possibilità di assicurare quelle condizioni elementari di vita civile che costituiscono oggi presupposto essenziale per la abitabilità della montagna. Abitabilità riferita alle condizioni di ambiente, abitabilità riferita ai pubblici servizi, abitabilità riferita al reddito economico. Da condizioni pessime di ambiente e dall’assenza o deficienza dei pubblici servizi deriva il disagio; dall’estrema scarsità del reddito la miseria. Quando questi due elementi si sommano fra loro ogni permanenza diventa irragionevole, assurda, inumana.
   L’importante è di stabilire dove tale nefasta combinazione è ineluttabile e dove essa è frutto invece di incuria, di incapacità, di impotenza organizzativa, di disgregazione strutturale. Dico disgregazione strutturale e non penso soltanto alla polverizzazione delle proprietà, ma pur anche alla polverizzazione dei Comuni, racchiusi spesso in fittizie linee di demarcazione, che
oppongono campanilismo a campanilismo, ignorano la geografìa che li compone ad unità nella valle, nè sanno intendere l’ammonimento costante del fiume che la percorre, e che delle deboli voci di mille ruscelli ne fa una sola, ma potente, di mille deboli forze, una forza, ma quale!
   Non intendo dire con questo che debbano essere aboliti i piccoli Comuni; intendo sotto-lineare che per quanto riguarda la straordinaria amministrazione, le opere di pubblica utilità di interesse generale, essi devono riunirsi in consorzi di vallate, di zona, essi devono ubbidire a un piano generale che, nello spirito delle leggi già attualmente in vigore e quasi in analogia ai piani regolatori delle grandi città, faccia della valle, della zona, del comprensorio, del bacino imbrifero, una realtà unitaria coordinata ed efficiente. Il decentramento autarchico avrà tanto maggior valore in montagna, quanto più esso si fonderà su unità di base fornite di capacità tecniche finanziarie ed organizzative atte ad assicurare in concreto una più valida possibilità di vera autonomia ».
   (Dal discorso pronunciato in Campidoglio il 23 maggio 1954 in occasione del 1° Congresso Nazionale dell’Uncem).
Opportunità di una distinzione