rienza sul modo di condurre tutti quanti assieme i lavori di un con vegno, ad evitare situazioni di questo genere. Poiché tutte le esperienze, comprese quelle maturate attraverso convegni, non devono costituire semplicemente, io ritengo, un archi vio, ma piuttosto una miniera da esplorare continuamente con pro fitto, sembra opportuno tenere conto, in qualsiasi convegno, dei pre cedenti e delle relazioni che sono state fatte, sia per restare nel tema, sia per portare possibilmente un contributo che si inquadri nei lavori del convegno stesso, e cioè non un contributo su tesi prefissate, che possono essere alle volte anche molto lontane, mentre lo sforzo in sede di convegno è proprio la ricerca e l’approfondimento delle tesi che sono emerse. Farò solo alcune osservazioni di carattere organizzativo, perchè anche queste fanno parte del maturare delle esperienze cui si assiste durante il congresso. Osservazioni di carattere organizzativo che si riferiscono all’UNCEM, per ricordare e ribadire una mia richiesta, già espressa in sede di Consiglio Nazionale e di convegni, perchè sia organizzata effettivamente una sezione speciale che si occupi, in con creto, dell'assistenza, dell’indirizzo dei lavori delle Comunità e dei Consigli di Valle. E questo acquista un particolare motivo di inte resse nel momento in cui si pensa, come è evidente, di costituire sezioni che si preoccupino in particolare del settore dei Consorzi di bo nifica che può essere una ottima cosa, ma riandando un momento alle tappe della maturazione dell’UNCEM, e forse è opportuno inco minciare con questo primo passo. Poi, direi, anche la fisionomia dell’UNCEM gradualmente dovrà adattarsi al maturare e allo svilupparsi di certe situazioni, e proprio per quel nesso che deve avere il tema della programmazione con certe prospettive di tipo regionale, è forse da individuarsi come tema per la fisionomia successiva e futura dell’UNCEM, che l’UNCEM si dia una forma, una fisionomia di unione regionale dei Comuni. Una forma organizzativa forse nuova, che potremo trovare più preparata, più aderente ai problemi che possiamo prevedere di avere di fronte. Un’altra questione, di cui si è parlato molto, è l’adesione alla Confederazione delle associazioni dei Comuni ed Enti locali, cioè a dire, cerchiamo di cominciare a coordinare noi stessi, di evitare addi rittura eventuali conflitti di competenza di queste associazioni, evitare il disagio che certi comuni di montagna si trovino a dover sottoscri vere ad una, due, tre associazioni, cosa che può dare la sensazione di essere perfino troppo protetti, formalmente, e magari nella so stanza troppo poco. È un tema molto importante, e mi ha fatto pia cere sentire che su questo tema c’era una adesione generale dell as semblea. Mi preme sottolineare, non certamente per vanto personale, il fatto che per la verità non è una cosa che sia partita in occasione di questo congresso, anche se in forma più ufficiale ne abbiamo avuto l'annunzio, in quanto personalmente ricordo — e gli atti sono a sposizione dei convenuti — di aver portato avanti quella propos a 205