La mozione finale
La II Assemblea nazionale dell’UNCEM, riunita a
Torino il 17 e 18 febbraio 1978, nel 25" anniversario della
costituzione dell’Unione Nazionale Comuni Comunità
ed Enti Montani, per dibattere il tema «La Comunità
montana nella riforma dell’ordinamento degli Enti lo­
cali»,
UDITE la relazione generale del Presidente dr.
Edoardo Martinengo e il dibattito alla tavola rotonda
con la partecipazione dei rappresentanti dei 6 Partiti
dell’accordo programmatico,
DOPO ampio e approfondito dibattito

esprime
le seguenti valutazioni conclusive, sulle quali impegna il
Consiglio nazionale e auspica il convergente impegno
delle forze politiche che a livello nazionale e regionale:
1) la costituzione dello Stato delle autonomie inteso
come modello di governo e di amministrazione pubblica
aderente ai principi costituzionali e ai bisogni del Paese
— tanto più considerato l’attuale momento di grave crisi
economica — sollecitata dai primi adempimenti attuativi
della legge 382, deve essere perseguita con urgenza, co­
raggio e linearità mediante l’approvazione della indiffe­
ribile nuova legge-quadro sulle autonomie locali e di una
conseguente e coerente legge sulla finanza pubblica. In
tale prospettiva deve trovare specifica collocazione la
Comunità montana istituita dalla legge 1102/71 la quale
conserva la sua peculiare caratteristica di strumento
programmatorio ed operativo per affrontare e risolvere
gli specifici problemi dei territori montani secondo le
indicazioni deH’art. 44 della Costituzione e i fondamen­
tali principi finalistici specificati dalla stessa legge 1102:
2) l’individuazione di un Ente intermedio che superi
l’attuale Provincia deve essere perseguita, anche tenendo
conto dell’esperienza maturata con l’attività delle Co­
munità montane, per soddisfare la necessità di una
struttura intermedia tra il Comune e la Regione per area
vasta. Tale struttura non deve sostituirsi o annullare la
naturale articolazione di forme istituzionali differenziate
e di collaborazione stabile tra i Comuni per l’assolvi­
mento delle funzioni legate alla soddisfazione dei bisogni
primari dei cittadini che. per la loro attuazione, necessi­
tano di una adeguata dimensione territoriale ed econo­
mica;
3) la conferma nel nuovo ordinamento delle autono­
mie locali del ruolo riconosciuto alla Comunità montana
dalla legge 1102, sia per assolvere a funzioni proprie
assegnate e da assegnare alla Comunità come la sede
istituzionale per soddisfare e assicurare un suo sviluppo
economico e sociale, sia per adempiere le funzioni dele­
gate dai Comuni e sostitutive di quelle che per altre aree
sono normalmente assolte da Comuni singoli o associati.
La Comunità montana dovrà anche assumere ulteriori
funzioni delegabili dalle Regioni e la gestione dei servizi
socio-sanitari e di assistenza scolastica indicati dal DPR
616/77 poiché l’area della Comunità montana — salvo i
limitati casi di necessaria revisione dell’attuale delimita­
zione zonale — è ritenuta area ottimale per la soddisfa­
zione di tali servizi;

4) il piano di sviluppo economico e sociale e il piano
urbanistico della Comunità montana assumono pertanto
la funzione di concorrere alla programmazione dello
sviluppo economico-sociale e alla pianificazione territo­
riale della Regione poiché vanno assunti nei corrispon­
denti piani dell’Ente intermedio garantendo cosi il con­
corso della Comunità montana alla formazione delle
scelte e delle decisioni della programmazione a livello
intermedio coinvolgendo in un’azione coordinata e de­
mocraticamente attuata l’opera dei Comuni montani;
5) in attesa dell’approvazione della nuova legge sulle
autonomie locali e della conseguente legge finanziaria, si
ritiene assolutamente indispensabile assicurare la conti­
nuità all’azione delle Comunità montane attraverso
l’immediata approvazione del rifinanziamento della
legge 1102 — così da garantire a tutte le Comunità
montanè la redazione del bilancio di previsione per il
1978 — secondo le proposte formulate dal comitato ri­
stretto della Commissione Agricoltura della Camera per
un fondo totale di 500 miliardi ad assegnare alle Comu­
nità montane per il periodo 1978-1981 ;
6) si sollecitano le Regioni che non l’abbiano ancora
fatto ad erogare le quote residue dei finanziamenti statali
assegnati fino al 1977 per le Comunità montane per
l’attuazione dei programmi di intervento nonché ad ap­
plicare le Direttive Comunitarie per l’agricoltura e la
montagna.
L’Assemblea nazionale deH'UNCEM. prendendo
atto del disegno di legge in discussione al Consiglio re­
gionale della Sardegna per la costituzione delle Comu­
nità montane ne auspica la immediata approvazione a
completamento dell’assetto istituzionale da tempo at­
tuato in tutte le altre Regioni.
Preso atto dell'azione finora svolta dalle Comunità
montane, pur nelle difficoltà di ogni genere che si sono
dovute superare per la loro costituzione e la redazione
dei piani e programmi di sviluppo economico sociale,
esorta tutte le Comunità montane d’Italia a continuare
ad operare con tempestività ed efficacia per assicurare
alle popolazioni montane migliori condizioni di vita e di
lavoro.
L’Assemblea nazionale dell’UNCEM ringrazia il
Presidente del Consiglio on. Andreotti per il messaggio
inviato. Chiede che nel programma di Governo sia
esplicitamente confermato il ruolo riconosciuto dalla
legge 1102 alle Comunità montane nel quadro della ri­
forma delle autonomie locali e inoltre che siano affron­
tati i problemi tuttora aperti per i territori montani (di­
fesa del suolo, incentivi e infrastrutture per lo sviluppo
economico-sociale delle aree interne), la cui soluzione —
come è stato più volte rilevato — è stranamente legata
all’ordinato ed equilibrato sviluppo dell’intero Paese.
L’Assemblea delega la Giunta Esecutiva dell’UNCEM ad illustrare alle Segreterie nazionali dei Partiti e ai
Gruppi parlamentari il contenuto della presente mozio­
ne.

Proposia dalla Commissione composta dai signori: on. Gabriele
Sboarina (DC). sen. Donato Scutari (PCI), prof. Pietro Aloisi (PSl).
avv. Ferdinando Pacchiano (PSDI), dr. Michele Conti (PRl). rag. An­
gelo Santori (PLI). dr. Ferdinand Willeit (SVP) e votata all'unanimità
con 1 solo astenuto sul punto 3).
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