ECOLOGIA E TECNICA

Sulla sminuzzatura
e su alcune sminuzzatrici (cippatrici)
Considerazioni da un viaggio di studio
effettuato in Svezia
Dott. SANZIO BALDINI
Consiglio Nazionale delle Ricerche. Istituto del Legno. Firenze

Considerazioni introduttive

L’impiego della ramaglia, cimali e legno ritraibile da
bosco ceduo per la produzione di legna da ardere e di
carbone come combustibile va continuamente a dimi­
nuire mentre le spese di utilizzazione e di esbosco sono in
continua ascesa. Per queste materie, che non forniscono
assortimenti di pregio particolare.si devono cercare nuo­
ve vie di utilizzazioni quali l’impiego per cellulosa, paste
per carta (incoraggianti sono i risultati ottenuti da prove
preliminari effettuate purtroppo solo su ramaglia di
pioppo e di faggio dall’Ing. Culicchi delle cartiere Ster­
zi (' ), come sostituto del carbone vegetale nelle fonderie,
per la fabbricazione di pannelli di fibra (buoni sono i
risultati riscontrati dalle analisi compiute dalla Feltrinelli
Masonite su materiale sminuzzato proveniente da ra­
maglia di pioppo (2), o di particelle (prove fisico-mecca­
di particelle
niche fatte da questo Istituto su pannelli
]
costruiti con materiale proveniente da ceduo della mac­
chia mediterranea hanno dato risultati più che soddisfa­
centi).
Premesso che per questi impieghi il legno deve essere
preventivamente sminuzzato, cioè ridotto in particelle,
scaglie, frammenti (in inglese: chips), questo lavoro che
fino ad ora è stato a ragion veduta fatto solo nelle fab­
briche può o meglio deve essere fatto direttamente in
bosco. Si è detto a ragion veduta in quanto fino ad ora le
iindustrie
■
à
acquistavano
solo tronchetti (legno da triturazione) con diametro minimo di 5-8 cm il cui peso riferito
al m/stero è superiore al pari volume di particelle. La
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cosa s’inverte se consideriamo di poter sfruttare anche
solo la ramaglia e i cimali, in questo caso conviene la
sminuzzatura in bosco in quanto un m/stero di particelle
pesa più di un m/stero di ramaglia e cimali.
(' ) P. Culicchl-Utilizzazione del ceduo e della ramaglia per produ­
zione di paste termomeccaniche - Relazione presentata alla IX assem­
blea annuale dell’ATICELCA - Firenze, ottobre 1976.
(’) S. Baldini - Tempi di utilizzazione di un pioppeto con smacchio
di piante intere - Cellulosa e carta - n. 3 - 1973.

Questa operazione praticata da decenni nei paesi
scandinavi e nord americani è quasi sconosciuta da noi,
anche se questo Istituto se ne è occupato sperimental­
mente da nove anni, sia per la diffidenza che alcuni
industriali hanno nell’acquisto dei chips, sia per il basso
livello tecnologico del settore nei confronti dei Paesi
stranieri.
Sminuzzare in bosco vuol dire poter utilizzare con
una certa facilità piante intere di rami e cimali che fanno
aumentare la massa legnosa utilizzabile del 20-25% ri­
spetto ai sistemi tradizionali. Le moderne utilizzazioni
boschive si basano, tranne che in casi particolari, sull’e­
sbosco di materiale intero, rami e cimali compresi, perciò
la sminuzzatura di questi all’imposto è resa estremamente semplice e necessaria per la carenza di materia
prima che c’è «almeno si dice» nel nostro Paese.
Fondamentalmente esistono due tipi di sminuzzatrici: a disco e a tamburo. Le prime possono avere il volano
porta coltelli obliquo oppure verticale. Mentre la prima
versione viene alimentata esclusivamente tramite nastro
trasportatore orizzontale, la seconda può essere alimentata come la precedente o per caduta del materiale legnoso dall’alto. Sia per la prima versione che la seconda
possono essere: a) mobili, b) semi-mobili, c) fisse.
a) Mobili, montate su ruote o sul cassone di un auto­
carro. nel primo caso vengono trainate e azionate da
trattori nel secondo caso sono azionate da motori indipendenti.
b) Semi-mobili, se montate su carrelli speciali e azio­
nate da motori indipendenti. I rari spostamenti di queste
unità (sminuzzatrice, motore e gru per alimentare la
macchina) vengono fatti tramite aggancio ad un auto­
carro.
c) Fisse, se installate nelle fabbriche.
Le sminuzzatrici a tamburo funzionano tutte col so­
lito principio e in genere sono tutte semi-mobili o fisse.
In seguito a un viaggio di studio compiuto in Svezia
ho potuto visitare due delle maggiori fabbriche costrut­
trici di sminuzzatrici scandinave: la Bruks di Arbra e la
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