d’acqua, pronunciarono l'illegittimità dei decreti di perimetrazione dei
B.I.M. perché effettuate non esclusivamente sulla base di criteri tecnici,
bensì tenendosi conto anche di criteri teleologici di per sé implicanti un
discrezionale apprezzamento dell’interesse pubblico.
Pertanto il Ministero dei Lavori Pubblici fu costretto a riesaminare i
provvedimenti di delimitazione già emanati al fine di procedere a nuove
perimetrazioni sulla base di criteri tecnici e mediante indagini da effet­
tuarsi caso per caso.
L’Enel sosteneva che la chiusura doveva essere posta tra i 550 metri
cd i 600 metri basandosi su di una relazione tecnica del prof. Donà dell'Università di Padova il quale aveva fissato alcuni criteri di massima per
definire « la montanità » delle zone di Bacino Imbrifero. Se si fosse con­
cordato su tali quote, sarebbe scattata la clausola contenuta nella tran­
sazione sottoscritta dal nostro Consorzio con la SIP (Società Idroelettrica
Piemonte) nel 1959, clausola che prevede la restituzione dei sovraccanoni
versati, maggiorati degli interessi del 5%, in conseguenza di una rettifica
del perimetro del Bacino.
Di fronte ad una richiesta del genere l'Assemblea Consorziale, con de­
liberazione in data 5-7-1974 incaricò il prof. Janin, direttore dell'istituto
di Geografia Alpina di Grenoble e la prof.ssa Cerrutti, libera docente di
geografia all’università di Torino, di preparare una memoria atta a con­
futare la tesi del prof. Donà. L'aw. Andrione, attuale presidente della
Giunta Regionale, fu incaricato di seguire la questione dal punto di vista
giuridico. Siamo particolarmente riconoscenti ai nostri esperti e siamo
inoltre grati al geom. Parola, Direttore della FEDERBIM ed al comm. Piazzoni. Segretario generale dell’UNCEM, per la loro costante e preziosa col­
laborazione e per la loro indiscussa competenza.
Di fronte a tale azione l’ENEL ritornò sui suoi passi tanto che con
deliberazione n. 43 in data 6-2-1975 l’Assemblea del Consorzio approvò una
nuova convenzione nella quale è stabilito che le parti si impegnano di pro­
porre al Ministero dei LL.PP. che il Bacino Imbrifero della Dora Baltea
venga chiuso alla quota di 500 m. s.l.m. e le potenze nominali medie degli
impianti di Pont-St.-Martin, Quart e Avise (serbatoio di Beauregard, il
cui invaso dopo il disastro del Vajont fu progressivamente diminuito) sa­
ranno accertate in contraddittorio fra le parti.
Considerato che dal 1953 ad oggi il costo della vita è raddoppiato,
onde poter adeguare le capacità di spesa del Consorzio dei Comuni ai mu­
tati valori della lira ed in conseguenza dell'aumento delle tariffe elettriche
il cui prezzo medio è stato raddoppiato per decisione del CIP (Comitato
Interministeriale Prezzi), il Consiglio Direttivo fin dal 5 aprile 1974 aveva
sollecitato l'intervento della FEDERBIM per una adeguata rivalutazione
dei sovraccanoni stessi.
Fu così che il Presidente della Federbim, senatore Vaisecchi, il sena­
tore della Valle d’Aosta Fillietroz unitamente ad altri senatori, hanno pre­
sentato in data 7-3-1975 un disegno di legge concernente il raddoppio
della misura del sovraccanone da L. 1.300 e L. 2.600 nonché l’adeguamento
del sovraccanone di cui all’art. 53 (da L. 800 a L. 1.300).
Diverse forze politiche hanno presentato al Senato ed alla Camera altri
progetti di legge che prevedono il raddoppio dei sovraccanoni, lo sciogli­
mento dei Consorzi BIM, cd il passaggio delle rispettive competenze alle
Comunità montane.
L’Assemblea Consorziale, nella seduta del 24-4-1975 approvò aH’unani153 (665)