xi. gestione statale dei cereali 909 il cambio in rapporto ai singoli oggetti venduti od alla nazionalità del compratore. Quando poi lo studio fosse fatto, sarebbe sempre studio erroneo, il quale condurrebbe a risultati sbagliati, inquantoché non è sempre certo che quando aumentiamo del cambio il prezzo della merce italiana, otteniamo un prezzo uguale a quello che la stessa merce ha all'estero. Infatti i prezzi d'Italia si equilibrano già alla lunga con quelli esteri. Un vestito che a Londra è venduto per tre sterline, in Italia costa sempre tre o quattro cento lire. Già si compra cioè in Italia ad un prezzo che comprende il cambio sulla valuta estera. Perciò lo straniero che paga merci in Italia, in moltissimi casi, se non sempre, soffre già tutti gli oneri derivanti dal cambio. L'articolo 12 presenta poi un altro pericolo del quale credo forse che il suo proponente non si sia sufficientemente preoccupato. Dice infatti l'articolo 12 che il governo è autorizzato a prendere tutti i provvedimenti necessari perché il prezzo dei consumi da parte di persone appartenenti a paesi stranieri di moneta a corso elevato sia avvicinato al cambio della moneta stessa in lire italiane. Se lo si volesse applicare noi fomenteremmo ritorsioni da parte di legislatori esteri a tutto nostro danno. Potrebbe infatti trovarsi in ciò da parte degli xenofobi, i quali abbondano anche nei paesi esteri, argomento per respingere la esportazione italiana in paesi di moneta a corso elevato. Già noi siamo accusati di far una specie di dumping dalle nostre merci valutate in lire calanti sui mercati aventi una moneta a corso elevato. Perché dare a quei paesi con l'applicazione di questa disposizione (che spero non si farà) il pretesto di avvalorare le tendenze xenofobe che esistono anche altrove, e di aumentare il dazio protettivo contro le nostre esportazioni? Queste le due raccomandazioni che desideravo di fare in occasione della discussione del presente disegno di legge. Per ciò che si riferisce al complesso del disegno di legge non posso che associarmi completamente a quanto si dice nella bellissima relazione scritta dall'onorevole senatore Carlo Ferraris, a nome della Commissione speciale della quale mi onoro di essere stato chiamato a far parte. Il governo attuale ha acquistato certamente (e sono ben lieto di poterlo dire io che sono un semplice studioso e non ho mai avuto alcuna affezione speciale per nessun uomo politico) ha acquistato una grande benemerenza, una benemerenza veramente segnalata, per essere riuscito a far approvar dalla Camera dei deputati un disegno di legge, il quale segna il principio della nostra ricostituzione finanziaria. Fino a questo momento si poteva essere in dubbio sulla possibilità