i. la natura della comunicazione oggetto della transazione, a distinguere fra le applicazioni di routine - invio di ordini di commessa, di fatture, etc. - e quelle di non-routine - informazioni destinate a supportare l’attività decisionale in termini progettuali, analitiche, manageriali etc.; ii. le caratteristiche degli attori coinvolti, se cioè appartenenti ad una gerarchia elettronica in quanto appartenenti ad ambiti organizzativi predefiniti, o identificabili con un mercato elettronico in ragione della possibilità di clienti e fornitori diversi di svolgere i propri business attraverso il medium telematico. Il comprendere se le TI diano sostegno a soluzioni gerarchiche o di mercato nelle relazioni interimpresa porta Benjamin et al. (1990) ad incentrare l’attenzione sulla prevedibilità deH’informazione quale presupposto di una gestione automatica della comunicazione. A tal fine gli Autori evidenziano come la comunicazione risulti condizionata sia dalla natura routinaria dell’informazione, cioè dalla suo essere codificabile e quindi “standardizzabile”, sia dall’estensione della propria condivisibilità, il cui limite è riconducibile alla demarcazione fra gerarchia e mercato. Il riconoscimento della rilevanza organizzativa delle TI e della loro coerenza con il tessuto di relazioni sociali e personali che attraversano lo spettro inter- e intra-organizzativo, conduce Grandi et al. (1994) ad identificare negli IOS un insieme estremamente eterogeneo di soluzioni di coordinamento accomunate da due caratteri essenziali: i. lo sviluppo di procedure d’automazione dei sistemi di comunicazione; a tale scopo i sistemi informativi interorganizzativi utilizzano infrastrutture hardware d’utente di rete, software applicativo e di trasmissione; ii. la concentrazione dei flussi di comunicazione relativi ad imprese giuridicamente distinte, ad evidenziare il sistema «che collega [...] organizzazioni indipendenti con diverse procedure organizzative ed amministrative». Per Grandi et al. (1994) la categoria degli IOS è poi differenziabile in ragione sia della funzione di coordinamento supportata, ad intendere il continuum di soluzioni che vede ad un estremo IOS «finalizzati a sostenere funzioni di coordinamento fra organizzazioni non altrimenti connesse da relazioni di natura continuativa», ed all’altro 114