ATTUALITÀ

Comunità Europea e Comunità montane
Il Convegno di Trento

A Trento si è svolto il primo convegno «a tema» che, secondo quanto stabilito dalla IH Assemblea nazionale, vede approfondito di volta in volta un argomento particolarmente attinente
all attività delle Comunità montane. L’appartenenza alla Comunità Europea, mentre se da un
lato pone all’Italia alcuni problemi, ne offre altri che sovente non sono sfruttati a sufficienza:
da qui la necessità di esaminare le varie possibilità operative che ne scaturiscono. La rispon­
denza dei soggetti interessati è stata positiva, essendo il primo convegno della serie: diamo
qui di seguito un breve resoconto, mentre, in accordo con la delegazione provinciale trentina,
in un prossimo numero cercheremo di fornire, in un inserto, gli atti del convegno stesso.

«Azioni CEE e programmi per lo svi­
luppo delle zone montane» è il tema
del convegno che si è tenuto il 16 e 17
novembre a Trento e che ha occupato
per due giorni gli amministratori della
montagna delle regioni alpine. Il con­
vegno, organizzato dalla locale delega­
zione provinciale dell’UNCEM, ha rac­
colto numerose adesioni di ammini­
stratori, esperti e tecnici del territorio
montano. «Era necessario puntualizza­
re, dopo la prima legislatura del Parla­
mento Europeo» ha dichiarato in que­
sta occasione il Presidente dell’UNCEM
Edoardo Martinengo «l’azione che la
CEE svolge in favore dei territori mon­
tani o comunque meno favoriti e come
questa azione produca o abbia prodot­
to risultati positivi ».
È stato quindi un convegno in cui si
è fatto un bilancio a più voci. Le rela­
zioni su «politica agricola, politica so­
ciale e politica di riequilibrio regiona­
le» hanno permesso ai beneficiari dei
provvedimenti comunitari, tra cui le
Comunità montane, di approfondire i
settori di applicazione, le modalità di
riscossione e raccogliere proposte che
l'on. Ferruccio Pisoni, parlamentare eu­
ropeo, e relatore al convegno, ha fatto
proprie.
La relazione del Presidente della de­
legazione UNCEM Provinciale di Tren­
to, Mario Tornasi, ha aperto i lavori
del convegno sui problemi della mon­
tagna. Intervenendo all’apertura, insie­
me al Presidente del Consiglio regio­
nale, Sembenotti, e al Commissario de]
governo, De Prctis, il Presidente della
Regione Trentino-Alto Adige Pierluigi
Angeli riconoscendo che insieme alla
Regione Valle d'Aosta la sua regione è
territorio classificato interamente mon6/1

tano ha riconosciuto che «tutto quello
che fa la CEE ci interessa da vicino e
direttamente anche perché come Regio­
ne insieme con tutto il sistema regio­
nale italiano è da anni che operiamo
per essere degli interlocutori sempre
più presenti all’interno della Comuni­
tà», tenuto presente che in Italia «non
c'è una montagna italiana ma ci sono
invece montagne italiane» per le quali
gli interventi devono essere diversifi­
cati.
Le relazioni del convegno sul tema
«Politica agricola» (relatore dott. Anto­
nio Picchi, Regione Emilia-Romagna),
«Politica sociale» (relatore dott. Bar­
bara Repetto, Provincia di Bolzano),
«Politica di riequilibrio regionale» (re­
latore dott. Paolo Giunti, Regione Val­
le d’Aosta) hanno evidenziato diversi

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aspetti dell’intervento comunitario e
per il quale le Comunità montane sono
chiamate a prestare la loro attenzione.
Picchi ha sostenuto l’opportunità che i
piani economico-sociali delle Comunità
montane siano utilizzati per definire un
programma di misure specifiche per
l’Arco Alpino e per l’Appennino Setten­
trionale aggiuntive a quelle già in vigo­
re da presentarsi alla CEE. Tale pos­
sibilità è fra l’altro offerta da un re­
golamento CEE di prossima approva­
zione nel miglioramento dell'efficienza
delle strutture agricole. Secondo il re­
latore gli interventi sulle strutture
agricole devono essere integrati negli
altri settori produttivi a carico degli
altri fondi CEE, cioè al F.S.E. e al
F.E.S. ’82. Inoltre tali interventi non de­
vono essere contraddetti dalle politi­
che dei prezzi agricoli e di regolazione
della produzione, come sta avvenendo
ora con i regolamenti delle «quote» di
latte che potrebbero liquidare gli alle­
vamenti bovini da latte nelle zone
montane. Invece proprio soltanto in­
torno alla zootecnia è possibile, con
una politica specifica della CEE, valo­
rizzare meglio le risorse agricole, na­
turali cd ambientali nelle zone monta­
ne settentrionali.
Per Barbara Rcpetto l’argomento
centrale della relazione è stato costitui­
to dall’analisi del Fondo Sociale Euro­
peo, quale strumento finanziario della
CEE che può integrare progetti am­
messi ad altri contributi comunitari
(Feoga, F.S.R., BEI). Esso viene atti­
vato per promuovere interventi di for­
mazione professionale o di assunzione.
Ha sottolineato come le Comunità
montane possono configurarsi come or­
ganismi promotori di progetti per il