sidente propone di inserire un argomen to aggiuntivo riguardante la convocazione di un Congresso straordinario per le modifiche statutarie. Ricorda che in ef fetti già in sede congressuale è stata po sta la questione ricevendone un avallo generale. Ritiene che il Consiglio nazionale pos sa in data odierna provvedere a dare la delega ed il mandato pieno alla Giunta esecutiva di provvedere alla convocazione del Congresso straordinario che dovrà comunque avere luogo a Roma. Il Consiglio nazionale approva all’unanimità la proposta. Prima di chiudere la seduta il Presidente Martinengo svolge un breve intervento di chiusura che di segui to integralmente si riporta. Le conclusioni del Presidente Martinengo «Cari amici, consentitemi di concludere questo nostro primo incontro con pochissi me parole riprendendo quello che è stato il nostro dibattito di stamattina, al di là dei fatti formali che ci hanno impegnato istituzionalmente. Secondo me, il Congresso di Assisi è sta to molto utile. Credo di non essere stato se condo a nessuno nel denunciare le carenze che abbiamo riscontrato in questo Congres so. carenze esterne a noi e carenze interne a noi. e credo anche che in questo periodo dal Congresso ad oggi non abbiamo manca to ciascuno di noi, e le prove le abbiamo avute questa mattina dai discorsi che sono stati fatti, dagli interventi dei Capigruppo delle varie forze politiche, di operare pei’ cer care di avviare a soluzione quei problemi che abbiamo sicuramente avvertito ad Assisi. Intanto dobbiamo riconoscere un fatto a livello nazionale: questo nostro Consiglio è in larga parte rinnovato e questo mi sembra molto importante perchè vuol dire portare alla ribalta forze nuove, entusiasmi freschi, voglia di lavorare, capacità di produrre. An che perchè, amici, questa nostra associazio ne in fondo vive sullo sforzo di tutti noi. Tanto più noi riusciremo insieme ad anda re avanti, secondo le nostre possibilità, tan to più i risultati saranno positivi. E questito non significa soltanto partecipare alle sedu te del Consiglio, della Giunta o degli altri organi, ma significa per ciascuno avere seniPre di fronte, in ogni momento della pròpria attività per le funzioni che svolge, que sti nostri problemi. Vi posso dire ad esempio che in seno al Congresso del mio Partito ho portato la voce di questi problemi. Voce che è stata ascoitata, è stata raccolta, e posso diivi che ab biamo impegnato, con gli amici che erano presenti, la Direzione del nostro partito - che si va oggi a costituire - a riprendere l'inizia tiva politica, partitica se volete, ma questo è molto importante perchè significa che cia scuno di noi può e vuole seguire una linea di questo tipo per garantire l’apporto, la ri presa di coscienza di questi aspetti proble matici che negli ultimi anni hanno subito una evidente caduta di tensione. Non siamo qui a ripetere le cose che ab biamo detto ad Assisi: mi pare che l'analisi di questi fatti negativi e anche delle prospet tive l’abbiamo fatta in quella sede e mi sem bra che le linee di operatività davanti a noi ci sono. Quando sono stato eletto Presidente dell'UNCEM, in un momento difficile per le nostre istituzioni, per la nostra stessa istitu zione come UNCEM, ero stato qualificato k i,' - Congratulazioni ira il Presidente della riunione, Camerlengo, e il Presidente eletto. Martinengo 12/VII // nuovo Vicepresidente Alberto Cipelhm come un presidente ottimista perchè avevo dichiarato allora che ritenevo che alcuni pro blemi che in quel momento avevano dato luogo ad una crisi all’interno nostro pote vano essere risolti. Credo che se guardiamo, ad alcuni anni di distanza, a queste cose dobbiamo tutto sommato riconoscere che al cuni passi avanti, su alcuni problemi rispet to a quell’autunno 1978, li abbiamo fatti e qualcosa siamo riusciti a recuperare. Cer to, devo anche dire che allora, in quel mo mento, c'era lo spirito e anche una tensione al nostro interno che forse sono andati con l’andare del tempo largamente calando. Non è questo il momento di cercarne le cause o le responsabilità; dobbiamo però capire che possiamo andare avanti e avere dei risultati se saremo uniti, se rimetteremo insieme que ste forze, le nostre tensioni, la nostra volontà per affrontare i problemi che ci sono. Sono tanti; qui ne sono stati accennati al cuni. Posso diivi però che questa ventata che mi è parsa di cogliere in qualcuno di un certo pessimismo per il nostro procedere e per il nostro futuro, sia presente ma dobbiamo combatterla, dobbiamo credere che le pro spettive pei’ la montagna, per i Comuni mon tani, per le Comunità montane, possono an che porsi in un modo meno negativo di quel lo che oggi appare e quindi trovare in que sta direzione una soluzione. Quel che pos so dirvi, amici, nel ringraziami ancora per avermi voluto riconfermare la vostra fidu cia, è che non mancherà l’impegno mio per sonale. Sono certo che non mancherà neon-