I Massimo Brunini Ha rilevato che affinché la propo sta possa avere successo, è neces sario dare il senso della modernità del suo impianto e delle sinergie che essa può attivare, sia tra i soggetti istituzionali che tra quelli singoli e im prenditoriali. Essa è infatti improntata ad una filosofia che coglie nel segno dell’integrazione e del concorso di si nergie, come peraltro si è andato af fermando in campo europeo. Ha sostenuto l’utilità di un pronto coinvolgimento delle Regioni sul di segno di legge, oltre che dei Comu ni, in modo da conferire il massimo di efficacia ad una proposta che ri qualifica la spesa pubblica nella di rezione di un grande progetto di svi luppo, considerata la ineludibile ne cessità per il Paese di realizzare an che investimenti di primario interes se. L’UNCEM rappresenta pertanto un esempio in tale direzione. Giovanni Cavalli Ha portato il consenso ed il pieno sostegno del gruppo DC sulla propo sta elaborata dall’unione. Questa ha il pregio, da una parte, di collocarsi nel quadro del consue to comportamento seguito dall'UNCEM nella sua politica, in più espli cita chiaramente la funzione propul siva della montagna nello sviluppo della nazione. Il progetto di legge detta le linee per un’equilibrata impostazione del ia politica di sostegno per la monta gna, in una visione complessiva del lo sviluppo, capace di garantire red diti comparabili con il resto del Pae se, grazie all’applicazione del princi pio di interdipendenza settoriale e superando la visione meramente agricola del problema montagna. Inoltre, la normativa non si colloca nel filone assistenzialistico degli in terventi, bensì in una più moderna vi sione che mira anche e soprattutto ad incrementare il prodotto lordo globale. Pertanto Cavalli ha sollecitato che la relazione evidenzi adeguatamen te tali peculiari e rilevanti caratteriz zazioni della normativa, che ne qua lificano strumenti ed obiettivi perse guiti e ne giustificano l’impegno fi nanziario da parte dello Stato, vista la remuneratività degli interventi con templati. Enrico Grasso Ha espresso, anche a nome del gruppo PSI, particolare apprezza mento e riconoscimento per il lavo ro condotto, che denota la seria linea di impegno che da sempre contrad distingue la politica e le azioni dell’UNCEM. CONFERENZA ANNUALE DELLE COMUNITÀ MONTANE DELLA CAMPANIA La Conferenza annuale delle Comunità montane della Campania, con vocata a Montella il 12 settembre 1992, presso la sede della Comunità montana Cervialto, con la Presidenza dell’Aw. Roberto Gava dell’ese cutivo nazionale UNCEM; ASCOLTATA la relazione del Presidente della Delegazione regionale UNCEM della Campania Donato Cufari sul contenuto della nuova Legge sulla Monta gna, così come licenziata dalla commissione Barberis, e sulle prospetti ve concrete che si aprono per il futuro delle zone montane; RILEVATO che la legge, nel suo insieme, soddisfa abbastanza, ma non compietamente, le aspettative tecniche e politiche scaturite dal dibattito di questi ultimi anni; CONSIDERATA la necessità di un miglioramento del testo, ora all’esame del Parlamen to, perché possa risultare più aderente alla domanda di rilancio della montagna in termini economici e sociali e più determinante per il ruolo delle Comunità montane come delineate dalla Legge 142/90 che rifor ma e riorganizza le Autonomie Locali; PRESO ATTO che l’UNCEM nazionale ha predisposto una propria proposta che inte gra e completa la normativa del disegno di legge governativo; FA PROPRIA la relazione del Presidente Cufari e sulla base delle indicazioni emerse dai vari e qualificati interventi che si sono succeduti: APPROVA la proposta migliorativa della Legge formulata dall’UNCEM nazionale; RIBADISCE la scelta espressa dalla Delegazione UNCEM Campania per la elezione diretta degli Organi Statutari delle Comunità montane (Consiglio Gene rale e, eventualmente, Presidente) nel quadro della riforma in corso di preparazione per gli Enti Locali; ESPRIME la propria preoccupazione per l’eccesso di superficialità e di convenien za che, in sede di riordino delle Comunità montane ai sensi della Legge 142/90, potrebbe indurre le Regioni a classificare montani Comuni de cisamente privi delle caratteristiche richieste a danno di quelli che real mente lo sono; SOSTIENE per le Comunità montane una maggiore autonomia amministrativa e fi nanziaria insieme ad un maggiore potere decisionale che le svincoli dal ricorrente accentramento e dalle eccessive burocrazie delle Regioni; FA VOTI affinché, in sede di discussione della Legge, vengano recepite tutte le proposte migliorative proposte dall’UNCEM; DÀ MANDATO alla Presidenza nazionale ed alla Delegazione regionale Campana dell’UNCEM di assumere ogni necessaria iniziativa per sostenere, presso le sedi competenti, le ragioni delle popolazioni montane di cui sono por tavoce le Istituzioni che le rappresentano. 11