MONTAGNA OGGI EUROPA
sul funzionamento dei mercato
del lavoro, ivi compresi il diritto del
lavoro, il sistema tributario, la po­
litica previdenziale, per garantire
che:
- gli obiettivi di equità siano rag­
giunti in un modo che non com­
prometta il funzionamento dei
mercati del lavoro;
- la normativa del mercato del la­
voro e le politiche dell’abitazione
o altre non costituiscano un
ostacolo alla mobilità della ma­
nodopera;
- vengano rimossi gli ostacoli ad
una strutturazione più flessibile
degli orari di lavoro.
— L'intensificazione di politiche atti­
ve del mercato del lavoro, che do­
vrebbero essere indirizzate al so­
stegno di gruppi particolari (disoc­
cupati da lunga data e giovani di­
soccupati) per far fronte al proble­
ma dell’emarginazione e rimuove­
re le potenziali strozzature infla­
zionistiche.
— Sfruttare pienamente il potenzia­
le di creazione di posti di lavoro
da parte delle PML
— Evitare la discriminazione nei con­
fronti del lavoro in quanto fattore
produttivo, riducendo i costi non
salariali della manodopera, in par­
ticolare per i lavoratori della fascia
retributiva inferiore che maggior­
mente ne subiscono le conse­
guenze. In vari Stati membri (Bel­
gio, Spagna, Francia, Irlanda, Ita­
lia, Paesi Bassi, Portogallo e Re-

gno Unito) si prospettano misure
volte a ridurre i costi non salariali
inerenti all’occupazione di detemrinate categorie di lavoratori, in
particolare quelli dai salari più
bassi e i giovani lavoratori. Que­
ste iniziative andrebbero portate
avanti con determinazione.
— Garantire che i costi ambientali
trovino un migliore riscontro nei
prezzi in tutta l’economia, il che
presuppone che si modifichi l’e­
quilibrio tra imposte ed incentivi,
spostando una parte dell’onere fi­
scale dalla manodopera al con­
trollo dell’inquinamento.
— Le politiche dei redditi, oltre ad es­
sere coerenti con gli obiettivi d’in­
flazione, dovrebebro contribuire a
dare spazio a maggiori investi­
menti e a maggiore occupazione.
Quest’ultimo obiettivo presuppo­
ne che l’incremento dei salari reali
sia inferiore ai miglioramenti del­
la produttività; le tendenze attuali
indicano che ciò sta già accaden­
do nella Comunità. Il compito per
la politica economica sarà di ga­
rantire che le tendenze attuali si
protraggano per vari anni.
La moderazione della dinamica sa­
lariale dovrebbe essere mantenuta in
tutti gli Stati membri. Tale modera­
zione è particolarmente necessaria
a mano a mano che la prevista ripre­
sa acquisterà vigore. Gli accordi sa­
lariali espliciti che vanno delineando­
si in alcuni Stati membri (Belgio, Ger­
mania, Grecia, Italia, Irlanda, Paesi

Bassi) sembrano coerenti con le pro­
poste degli indirizzi e dovrebbero co­
stituire la base su cui costruire la mo­
derazione salariale nel medio perio­
do. Tale è il caso, in particolare, lad­
dove si prevede una flessione della
disoccupazione (Danimarca, Irlanda,
Regno Unito): la moderazione salariale
contribuirebbe a consolidare i progressi
sul mercato del lavoro e aprirebbe la
strada ad un'ulteriore crescita del­
l’occupazione nel medio periodo.
Negli Stati membri in cui si sconta
in quest’anno un aumento della di­
soccupazione (Belgio, Germania,
Grecia, Spagna, Francia, Paesi Bas­
si e Portogallo) sono previste varie
misure specifiche per incoraggiare le
opportunità di occupazione ed argi­
nare il deterioramento del mercato
del lavoro. Sebbene l’efficacia di
queste misure ai fini della creazione
di occupazione nel breve periodo
possa essere limitata, è essenziale
che tali politiche vengano attivamen­
te portate avanti, e che ne sia incre­
mentato il contributo alla creazione
di posti di lavoro. Quando la ripresa
acquisterà vigore, i frutti di tali politi­
che si faranno visibili.
Il Libro bianco della Commissione
ha contribuito a stimolare il dibattito
sulla crescita, la competitività e l’oc­
cupazione in numerosi paesi. Molti
Stati membri hanno preso iniziative
coerenti con la strategia proposta nel
Libro bianco, sebbene molto resti da
fare per migliorare la situazione oc­
cupazionale.
H

7a GIORNATA NAZIONALE DELL’ESCURSIONISMO
Per il settimo anno consecutivo gli escursionisti hanno celebrato, con raduni in diverse parti d’Italia, la « Gior­
nata nazionale dell’escursionismo », promossa dalla F.I.E. (Federazione italiana escursionismo) col duplice
intento di allineare l’Italia al costume di molti Paesi europei — (basti citare il « wandertag » tedesco) — e di
diffondere la sana pratica della vita all'aria aperta e l’amore per l’ambiente naturale fra gli abitanti dei medi
e grandi agglomerati urbani, svincolandoli una volta tanto dalla soggezione alle quattro ruote.
La F.I.E. aveva invitato, tramite il proprio periodico « Escursionismo », gli Enti locali (in particolare le Comu­
nità montane e le Province) a farsi promotori o, comunque, a favorire manifestazioni escursionistiche da svol­
gersi, in contemporanea, domenica 5 giugno. Anche se l’esito dell’appello non è stato brillante, perché l’ini­
ziativa stenta ad entrare nelle consuetudini pure per mancanza dell'auspicabile attenzione da parte dei mezzi
di comunicazione (radio, televisione e stampa quotidiana), tuttavìa la celebrazione ha avuto luogo in sette re­
gioni per diretta iniziativa degli organi periferici della Federazione.
Domenica 5 giugno gli escursionisti si sono radunati: in Liguria, nell’imperiese, tra il Col di Nava e il monte
S. Bernardo di Armo; in Piemonte, ad Ala di Stura con escursione al Colle d’Attia; in Emilia-Romagna, a Bob­
bio, in Val Trebbia, in concomitanza col Raduno delle cinque province promosso dalla Provincia di Piacenza;
nel Centro Italia, con un raduno collettivo al Pian di Cascina, sul confine tra l’Abruzzo e l’alto Lazio, delle
delegazioni regionali F.I.E. di Abruzzo, Lazio, Umbria, Toscana, Marche e Molise; in Puglia, con escursione
al monte Cornacchia (m. 1151), la più alta vetta della regione; in Calabria, in collaborazione col WWF, a S.
Giorgio Morgeto, ai margini della piana di Taurianova. Solo in Lombardia, per esigenze logistiche degli enti
locali, la manifestazione si è svolta con il ritardo di una settimana (il 12 giugno) ed ha coinciso col 19° Raduno
dei corsi di escursionismo giovanile, che ha visto la ormai tradizionale e numerosa partecipazione di ragazzi
ed accompagnatori a Gromo S. Marino di Gandellino, in Val Seriana.

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