DALLE DELEGAZIONI
REGIONALI UNCEM

PROBLEMI DI SVILUPPO
DELLE AREE MONTANE

Convegno provinciale deH’UNCEM a Domodossola con la collaborazione della
locale Comunità montana

omodossola ha ospitato, il
28 gennaio scorso, un inte­
ressante incontro voluto
dalla Delegazione Piemon­
tese dell’UNCEM e reso possibile
dalla determinante collaborazione
della Comunità montana Valle
Ossola.
L’iniziativa rientra nel quadro di
una linea d’azione dell’UNCEM re­
gionale che, di fronte a tutta una se­
rie di problemi esistenti e ad alcune
recentissime novità (basti pensare al­
la nuova legge sulle risorse idriche,
alla nuova legge per la montagna, al­
la nuova politica dei fondi strutturali
CEE), intende discuterne a livello
provinciale con i Comuni e le Comu­
nità montane associati, malgrado il
difficile momento politico ed ammini­
strativo che stiamo vivendo.
« In effetti— osserva il Dr Emilia­
no Bertone, Presidente della delega­
zione Piemontese dell’UNCEM — di
fronte a silenzi (della Pegione), ad
assenze ed abbandoni di colleghi,
aggravati dal difficile momento che
il Paese attraversa, ci siamo chiesti
se dovevamo andarcene anche noi:
abbiamo ritenuto, come rappresen­
tanti dell’UNCEM regionale, che si
doveva e si deve restare per compie­
re il nostro dovere ».
Domodossola ha rappresentato
quindi la prima tappa di questo per­
corso che l’UNCEM intende affron­
tare; l'incontro si è svolto con la pre­
sentazione di alcune relazioni che
hanno toccato i diversi temi di attua­
lità sullo sviluppo delle aree
montane.
In apertura, dopo il saluto del Vi­
ce Sindaco di Domodossola Ing.
Grugnola, il Dr Bertone ha tracciato
un dettagliato quadro dell’evolversi
della normativa a partire dalla legge
142/90 di riordino delle Autonomie
Locali sino alle nuove disposizioni
per le aree montane approvate pochi
giorni prima dal Parlamento, ponen­
do in risalto vari aspetti che direttamente coinvolgono le Comunità
montane in leggi e disposizioni (aree

D

Da sinistra: il dr Edoardo Martinengo, /'Assessore regionale Pierluigi Gallarmi,
il dr Franco Bertoglio, il Presidente della Comunità montana Valle Ossola Lu­
ciano Poiandini, il Presidente dell’UNCEM Piemonte dr Emiliano Bertone ed
il Vicepresidente dr Alberto Buzio, ring. Grugnola, vice Sindaco di Domodossola
protette, risorse idriche, ecc.) e sot­
tolineando la necessità di una mag­
giore attenzione regionale affinché le
Comunità stesse possano svolgere
appieno il loro compito di program­
mazione nello «specifico » montano.
Di fronte alle difficoltà e ai proble­
mi aperti, il Dr Bertone ha ricordato
agli Amministratori presenti che
« non lamento, ma azione è il precet­
to dell'ora » e che esistono attual­
mente strumenti legislativi « che ci
consentono di operare, come sem­
pre, in spirito di servizio e senso del
dovere. Ma dobbiamo essere uniti,
collaborare, fare cordata. Solo così
si potrà raggiungere la vetta ».
Le direttive della CEE per lo svilup­
po delle aree montane sono state
l'oggetto della successiva relazione,
svolta dal Dr Edoardo Martinengo,
che ha tracciato un quadro molto det-

35

tagliato soprattutto in merito alla re­
centissima classificazione di ampia
parte del Piemonte negli obiettivi 2
e 5/b in cui agiranno per il prossimo
futuro i fondi strutturali della Comu­
nità Europea.
In pratica sono stati inseriti nell’o­
biettivo 2 l’intera provincia di Torino
ed una parte del capoluogo piemon­
tese, ampie zone del Verbano-Cusio
Ossola e dell’Alessandrino; nell’obbiettivo 5/b rientra invece una so­
stanziosa fetta della montagna pie­
montese, praticamente in tutte le
province, ad eccezione ovviamente
di quella Torino data la non cumulabilità degli obiettivi stessi.
Il Dr Martinengo ha anche informa­
to sul cammino che ora su questi te­
mi dovrà compiere la Regione Pie­
monte e sul ruolo che le Comunità
montane potranno svolgere per l’u-