ATTUALITÀ’
Bruno Cavini

IL “NUOVO” NEI PICCOLI COMUNI
DOPO LA LEGGE 81/93
Intervento al Convegno organizzato dall’ANCI sul tema
“I Comuni dopo l’applicazione della legge 81”

on dovendo intervenire su
tutti gli aspetti della legge
che riguardano i Comuni mi­
nori, ma dovendo portare
un semplice contributo relativa­
mente alle norme che a guesti interessano, mi limiterò ad analizzare
solo le due modifiche maggiori che
sono: l’elezione diretta del Sindaco
ed il passaggio dalla proporzionale
al sistema maggioritario che con la
legge 81 viene esteso a circa 7.500
Comuni sugli 8.102 Comuni Italiani.
E ritengo possibile affermare che
per i Comuni inferiori a 5.000 abitanti
la riforma non ha certamente creato
grandi stravolgimenti perché le nor­
me precedentemente in vigore con­
sentivano già un’elezione degli Orga­
ni sui quali l’elettorato dava una pre­
cisa indicazione per effetto del siste­
ma maggioritario.
Infatti nei 92 Comuni Toscani infe­
riori a 5.000 abitanti, come penso in
quelli del resto d'Italia, il vecchio si­
stema maggioritario consentiva all’e­
lettorato l’individuazione del Sinda­
co che doveva venire eletto.
Sono rari i casi nei quali, in questi
Comuni, il Sindaco non rispondesse
al capolista della lista vincitrice e,
successivamente, mantenesse il
mandato per tutto il quinquennio. So­
lo in questi ultimi tempi erano, in al­
cuni casi, venute di moda le staffet­
te che vedevano la rotazione del Sin­
daco rispettando per lo più un vole­
re dei partiti e non dell’elettorato.
Mentre per i Comuni da 5.000 a
15.000 abitanti, che in Toscana so­
no 92 le cose oggi cambiano radi­
calmente.
Ma analizziamo questa diversità
fra le due classi di Comuni. In quella
fino a 5.000 abitanti nella quasi tota­
lità venivano presentate due liste al­
ternative.
Gli incontri e gli scontri fra i partiti
erano precedenti le elezioni ma il fi­
nale era la presentazione di una liL’autore è Presidente della Delegazione Re­
gionale Toscana dell’UNCEM

// 25 maggio si è tenuto a Pisa
un incontro degli Amministratori
locali della Toscana, volto alla co­
struzione di una nuova identità
delle Autonomie e seguito delle
nuove norme per l'elezione diret­
ta del Sindaco.
Ha partecipato Bruno Cavini,
Presidente della Delegazione
UNCEM e Sindaco di Palazzuolo Sul Senio, del quale pubbli­
chiamo qui l'intervento svolto.

sta con la precisa indicazione che il
capolista avrebbe fatto il Sindaco e,
in una stragrande maggioranza dei
casi si conosceva anche la futura for­
mazione della Giunta.
Il cittadino poteva così essere cer­
to che il suo voto contribuiva ad eleg­
gere non solo quel Sindaco, ma an­
che la precisa maggioranza che
avrebbe guidato la futura Ammini­
strazione, ed inoltre, il panachage,
permetteva un’ulteriore scelta fra i
candidati, qualunque fosse la lista di
appartenenza, consentendo così un
giudizio allargato a tutti e non ad un
solo schieramento come invece suc­
cederà oggi con la nuova legge elet­
torale.
E questa facoltà del panachage
era un fatto positivo che l’attuale leg­
ge ha tolto.
Di conseguenza in questi Comuni,
come inizialmente affermato, l’ele­
zione diretta del Sindaco non porte­
rà grandi stravolgimenti al preceden­
te sistema ed ai precedenti modi di
fare liste e programmi perché anche
oggi il candidato a Sindaco dovrà col­
legarsi ad una lista ed i patteggia­
menti, anche in questo caso, verran­
no fatti prima del turno elettorale.
Interessante invece è analizzare la
futura composizione del Consiglio e
della Giunta.
Per il Consiglio, che diminuisce nel
numero dei componenti da 15 a 12
fino a 3.000 abitanti e da 20 a 16 da

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3.000 a 5.000, la vera novità è il nu­
mero dei Consiglieri di minoranza.
I Consiglieri di minoranza passano
da 3 a 4 nei Comuni fino a 3.000 abi­
tanti e da 4 a 5 nei Comuni da 3.000
a 5.000 consentendo così una rap­
presentanza più equa pur mantenen­
do sempre alla maggioranza un mar­
gine di governo di tutta sicurezza.
Era infatti sproporzionata la suddi­
visione fra maggioranza e minoran­
za stabilita dalla precedente legge.
Vi erano Comuni dove la maggio­
ranza forte di un 50,1% dei voti pren­
deva 16 seggi ed una minoranza che
con il 49,9% aveva solo 4 seggi. Ve­
ramente assurda la rappresentanza
consiliare rispetto alla parte di popo­
lazione rappresentata. Ed è perciò
positiva questa nuova disposizione.
Per quanto attiene agli Assessori
vi è una diminuzione non indifferen­
te perché si passa da 4 a 2 nei Co­
muni fino a 3.000 abitanti e da 6 a
4 in quelli da 3.000 a 5.000. Rimane
inalterata per questi la possibilità di
essere Consiglieri Comunali.
Agli statuti la legge assegna la fa­
coltà di decidere se potranno esse­
re, anche tutti, non Consiglieri.
Ed il mio giudizio è che lo statuto
preveda questa possibilità lasciando
al Sindaco ampia facoltà di scelta.
È certo, che riducendo così il nu­
mero degli Assessori, si apriranno al­
tre difficoltà come quella di trovare
gente disponibile ai quali non sarà
più sufficiente lavorare nel solo tem­
po libero ma occorrerà avere il tem­
po per assicurare una presenza fisi­
ca nel Comune che prima poteva an­
che essere inferiore. E questo non
sarà facile nei piccoli Comuni.
Per quanto attiene ai 92 Comuni
Toscani compresi nella fascia dai
5.000 ai 15.000 abitanti le norme
hanno invece completamente modi­
ficato il vecchio sistema.
Fino ad oggi ogni partito presen­
tava la propria lista, aveva il proprio
candidato a Sindaco e, ad eccezio­
ne dei casi nei quali un partito pren-