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In montagna la qualità del pastorale è stata
già dimostrata ed è di gran lunga superiore
a quella che può dare il biologico. E qui sta
la grande sconfitta della montagna. La UE
ha riconosciuto il biologico, la cui qualità è
ancora da accertare, dando un adeguato contributo, mentre nel caso della montagna ne
riconosce solo la funzione ambientale non
la qualità delle produzioni. Tanto è vero che
nel caso della ‘mucca paz­
za’ a nessuno è venuto
in mente di dire che
f
»,
X
la carne di mon­
}
tagna è sicura
/
perché gli ani­
mali vivono
sempre (alme­
no in molte
parti d’Italia) al
. pascolo.

Fornire ai
produttori di
montagna
incentiviper
la fase di
trasformazione
deiprodotti

È chiaro

a questo punto ed è
accertato che la montagna, da una parte, è
in grado di offrire prodotti di una qualità
molto ‘diversa’ e, dall’altra, almeno per i pròdotti caseari, le condizioni ambientali e di
lavoro in cui il latte viene trasformato rimangono precarie. Per questa seconda parte è necessario che gli Enti Pubblici, che
sono spesso proprietari dei pascoli
demaniali, costruiscano o mettano a norma
le baite o i rifugi di montagna, senza offen­
dere il paesaggio con acciaio c cemento.
Occorre abbassare la carica batterica del lat­
te (non troppo però!) per avere formaggio
sempre al meglio.

Resta pOl l’azione di valorizzazione.

Perla
La qualità di questi prodotti è indiscutibile e i valorizzazione
più si va avanti nella ricerca e più se ne accer­
ta la diversità. Occorre allora, da una parte, ; prodotti
far arrivare questo semplice messaggio al con- marchiati e
stimatore e, dall’altra, garantire quest’ultimo che
certificati
il prodotto che acquista è certamente fatto con il
latte o la carne di animali al pascolo. Insomma il
piodotto deve essere marchiato e certificato.
In Italia, unico paese in Europa, questo mar­
chio già esiste ed è stato creato dall’Anfosc
(Associazione Nazionale per la Tutela e la
Valorizzazione dei Formaggi sotto il cielo)1
che è stata costituita esclusivamente per va­ 'ANFOSC è
associazione
lorizzare i “formaggi sotto il cielo” cioè pro­ una
onlussper
dotti con il latte di animali al pascolo.
“la Tutela e la
L’Anfosc ha registrato un marchio col­ Valorizzazione dei
lettivo che distribuisce a tutti coloro che Formaggi sotto il
cielo”ne fanno richiesta e che sono nelle con­ tel. 0971/54661;
dizioni di rispettare il disciplinare. Orga­ e-mail
nizza ogni anno un convivio in cui scienziati anfoscrffmeniex. ic
wuw anfosc. com.
: di livello internazionale fanno il punto sui ri­
sultati delle ricerche in atto sulla relazione fra
il pascolo e la qualità dei formaggi. Per il 2001
. l’appuntamento è stato in Basilicata alla fine di
agosto, Adesso la montagna ha le risorse, i
| mezzi e gli strumenti perché gli allevatori possano trarre dal proprio lavoro non solo e non
tanto il giusto reddito quanto il dovuto prestigio.
perché chi fai un grande
_ Non si capisce
.
vino è guardato con rispetto ed a chi invece fa
un grande formaggio al massimo diamo un
contributo perche mantiene il paesaggio.
Il marchio “Formaggi sotto il cielo” può
essere lo strumento ideale per valorizzare
definitivamente i formaggi di montagna. ■