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| Anno II - n. 5 - Maggio 1960 - ASSESSORATO ALLA MONTAGNA E AL TURISMO - Provincia di Torino - Sped. in abb. Postale - gruppo III j

Il Punto: 11 P>OPPO e le conifere
a rapido accrescimento

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Torino è stala la sede nei giorni 23-24 e 25
aprile di un Convegno di estremo interesse a ca­
rattere nazionale sulla coltivazione e l’impiego del
pioppo e delle conifere a rapido accrescimento.
Organizzato dalla Camera di Commercio di Tori­
no, in collaborazione con l’Ente ' Nazionale per
la Cellulosa e la Carta e la Soc. Cartiere Burgo,
il Congresso ha riunito i più illustri cultori delle
scienze forestali ed in particolare gli specializzali
nel settore del pioppo e delle conifere a rapido
sviluppo. Nelle relazioni e nelle numerose comu­
nicazioni è stato fatto il punto sulla situazione in
Italia delle coltivazioni e degli impieghi del mate­
riale legnoso; nuovi impieghi sono stati proposti
e sono emersi dati e risultati di esperienze di no­
tevole interesse sia per i coltivatori come per gli
utilizzatori di questo particolare tipo di legname.
Abbiamo voluto parlarci di questo Convegno,
Amici montanari, per dirVi come sia stato di note—-------- _•/
—•:— un pUnio ferm,o da
volo soddisfazione
il sentire
voci estremamente qualificate su queste coltivazioni che interessano anche le nostre zone montane.
Si sentono in genere molti discorsi sulla validità
o meno dell’impianto da parte Vostra di simili
coltivazioni.
Il Prof. Giordano, insigne studioso di questa materia, ha esplicitamente dichiarato che i coltiva­
tori non debbono avere preoccupazioni sulla convenienza e sulla validità di questi impianti per
un triplice ordine di motivi:
1 ) non si deve temere un saturamenlo del mer­
cato e questo alla luce di studi e di statistiche
estremamente reali;
2) non è possibile attualmente una sostituzio­
ne del legname producibile con altri materiali per
gli usi ( Inali;
3) conseguenza dei motivi suddetti è una pre­
visione obiettiva del mantenimento dei prezzi attuali. Non sono previsti crolli nè riduzioni e questo soprattutto alla luce dei fabbisogni in conlinuo auménto.
Le conclusioni del Congresso, a parte quella estremamente tecnica, sulla quale desideriamo non
soffermarci
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i sono ]positive.
Più soddisfacenti se si considera la necessità che
spesso si manifesta particolarmente nelle zone
montane o pedemontane di trovare una adeguata
sostituzione a colture che si rivelano inattuali e
superate.

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O Continua e termina la semi,
na delle patate — gli animali
sono al pascolo nei prati di casa — si avvicina per il fondo
valle l’epoca della fienagione.
O IL SOLE E LA (LUNA — Il sole sorge il gior.
no 1 alle ore 4,52, ::
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giorno
— i:
10 _
alle —
ore 4,43, j
11
giorno 20 alle ore 4,27. Il sole tramonta il giorno 1 alle ore 19,11, il giorno 10 alle ore 19,26, 11
giorno 20 alle ore 19,35. La giornata cresce nel
mese di ore 1,08.

Luna: primo quarto il giorno 4, luna piena
ITI, ultimo quarto il 17, luna nuova il 25.
• PREVISIONI — Intorno al 5 giornate belle,
verso il 10 qualche temporale, tempo variabile
con tendenza al brutto fin verso il 20. Subito
dopo qualche giorno bello e poi sul finire del
mese pioggia.
0 I PROVERBI DELLA NONNA
Maggio ortolano, molta paglia, poco grano
Maggio fresco e ventoso rende l’anno uber­
toso.
• IL POETA:
Te la pioggia lavò, te sferzò il vento,
te benedisse il pianto ed il sudore
che copioso calò sulle tue zolle
di chi sofferse lungo il tuo cammino
(da « la Strada » di Carlo Avalle)
• RICORRENZE
Festa del Lavoro: 1° Maggio
Ascensione: 26 Maggio
Beata Vergine Maria Regina: 31 Maggio
Questa festa chiude il mese di maggio, caro

ni cuore di tutti i cristiani perchè dedicato a
Maria. Fu istituita 1’11 ottobre 1954 da Pio XII
spinto dal desiderio unanime della tradizione
del popolo cristiano che festeggia la Madonna
innalzata sopra i cori degli angeli nei regni
celesti.

Tua

La

salute
Il Sonno

Un poeta Francese disse che il
sonno è un viaggio meraviglioso
che noi, pur senza pensarci fac­
ciamo ogni notte e durante il
quale abbandoniamo per qualche
ora le peoccupazioni quotidiane, i pensieri del
lavoro, i nostri stessi dolori fisici e morali. Ogni
mattina infatti alzandoci anche presto subito dopo
l’alba, se abbiamo dormito bene proviamo un vero
ristoro fisico, siamo di buon umore, freschi e
tranquilli. Naturalmente il bisogno di dormire
varia con gli individui e può essere anche in
rapporto con la stagione, con il tempo atmosferico,
con lo stesso fisico di ciascuno di noi, in genere
i bambini dormono molto ed i vecchi poco, ma
7 o almeno 6 ore sono necessarie per tutti. Ma
riusciamo veramente tutti a dormire almeno quel­
le poche indispensabili ore? In città l’insonnia
è assai diffusa specie per gli adulti, ma anche in
montagna molti si lamentano di dover spesso pas­
sare le notti' insonni. Fin dai tempi antichi l’uomo
ha ricercato ogni mezzo per provocare il sonno,
poiché purtroppo, sempre ci sono stati dolori e
preoccupazioni. Il luppolo, lo stramonio, il papa­
vero, l’assenzio, la valeriana, la camomilla furono
impiegati per ottenere il sonno, più vicino a noi
i barbiturici godettero di una giusta fama accre­
sciuta anche dal fatto che servirono e servono
tutt’ora ottimamente per .... un buon suicidio; ma
i barbiturici anche usati con moderazione hanno
dei difetti, sono discretamente tossici e lasciano
sonnolenze il giorno successivo con intontimento
e peso al capo. Attualmente sono sul mercato
per favorire il sonno medicine più sicure e meno
tossiche fra le tante nominerò solo il DORIDEN
che preso prima di coricarsi permette un sonno
tranquillo di circa 6 ore. Spesso però non è tanto
l’insonnia in sè che bisogna vincere per poter
riposare, quanto piuttosto le sue cause più remote
e più vere e cioè l’ansia, l’eccitazione, l’emotività
la nevrastenia, qui sono utili i cosidetti tranquil­
lanti pochissimo tossici, i quali facilitano indiret­
tamente il sonno per il senso di calma e di di­
stensione psichica che provocano, fra i tanti darei
la preferenza al PEREQUIL o al M1LTAUN da
prendersi uno o due alla sera mezz’ora prima di
coricarsi.
Dott. DEGI

Nota Zootecnica
Malattie durante e post parto

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Durante e dopo il parto, pur
con oculata assistenza, si possono
originare e manifestare malanni
c disturbi che potranno compli­
carsi in vario modo fino a mettcre in serio pericolo la vita della vacca e la sua
sanila, specie quella dell’apparato genitale pro­
curando una fecondità ridotta ed anche sterilità.
Intendo alludere alle lacerazioni che si verifi­
cano sovente ai tessuti molli vulvari, vaginali ed
uterini con vari carattéri di sede, di estensione e
di profondità, e vengono trascurate le manualità
accennate prima per rassisteuza al parto ed è
stata omessa l’opportuna ed accurata lubrifica­
zione delle vie del parto. Ciò avviene in particolar modo nelle manze di primo parto specie quan­
do il vitello c di notevole grandezza, e quando
gli assistenti ed aiuti precipitano troppo nelle nor­
mali trazioni sul feto. Non di rado capita vedere
bovine che presentano un cavo unico da parte
della vagina e del tratto terminale del retto.
Sia le prime che le seconde lacerazioni non
mettono generalmente in serio pericolo la vita
della vacca, se non succedono complicanze ed
infezioni varie, ma quasi sempre costringono ad

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eliminare innanzi tempo la bovina dall’allevament
lo, perchè sterile. Ciò si può
anche\ evitare se il
veterinario, chiamato d’urgenza,
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, può intervenire
con opportune disinfczioni e suture.
Altra complicanza delle lacerazioni sono le culorragie che succedono in seguito a rottura di
vene od arterie comprese nei tessuti lacerati; emorragie che quasi sempre mettono in serio pe­
ricolo la vita della vacca. Tali emorragie si ren­
dono evidenti con la fuoriuscita continua di san­
gue dai genitali e di coaguli allorché la bovina
si corica.
Dott. Stefano Massimino

Da una valle all’altra
Le Valli di Lanzo
Le Valli di Lanzo, delimitate
"—ad Ovest dal*3 catena montuosa di confine comprendente i
massicci del Rocciamelone, della
riessanese e delle Levanne, scendono verso la
pianura di Torino chiuse da due imponenti con.
trafforti che le separano a nord dalla Valle dell’Orco ed a Sud dalla Valle della Dora Riparia.
La « zona » è costituita da tre Valli parallele
entro cui scorrono tre rami della Stura: di Ala,
di Viù e dalla Valle Grande, e da una zona pe­
demontana che ha 11 suo centro geografico in
Lanzo, scende a sud sino ai confini della Valle
Ceronda e comprende a nord, la Valle del Tesso.
Diciassette sono i Comuni Amministrativi che
costituiscono la « zona » delle valli di Lanzo e
precisamente: Ala di Stura, Balme, Calasse,
Cantoira, Ceres, Chialamberto, Coassolo, Ger.
magnano, Groscavallo, Lanzo, Lemie, Mezzenile,
Monastero di Lanzo, Pessinetto, Traves, Usseglio
e Viù. Essi dal 1957 sono riuniti in Consiglio di
Valle il primo costituito nella Provincia di To­
rino.
La superficie territoriale della « zona » è di
63.153 ettari cosi ripartita per genere di coltu­
re: seminativi 1313 ettari prati 5140, pascoli 25
mila 575, boschi 9794, incolti 11.666.
Il patrimonio zootecnico è costituito da 8136
bovini, 1400 ovini e 4450 caprini.
La popolazione residente che nel 1931 era di
24.000 unità si è ridotta a poco più di 17.000
abitanti. L’economia delle Valli di Lanzo poggia
essenzialmente sull’agricoltura e sul turismo e.
stivo che mantiene la caratteristica di villeggia­
tura familiare. Alcuni centri quali Balme, Ala
di Stura, Usseglio si stanno con crescente sue.
cesso inserendo fra le stazioni invernali di mag.
gior richiamo.

L a

Tua

Terra

Coltivare ortaggi
Gli ortaggi occupano un po­
sto importante nell’alimentazio­
ne dell’uomo, perchè contengo­
no sostanze utili che li rendono
—indispensabili al sud organismo,
ma chiunque abiti in montagna o vi risieda
per un certo tempo conosce quant’è difficile e
costoso acquistarli e come molto spesso essi
giungano nella località dopo un lungo viaggio,
siano di scarto, gelati od avvizziti. Per ovviare
a questa deficienza, il montanaro intelligente,
anche per ridurre le tradizionali colture non più
tutte redditizie, deve orientare la propria atti­
vità, in special modo ove è in atto l’attività
turistica — sia estiva che invernale — dedican­
dosi alla coltivazione di ortaggi per il proprio
consumo e per lo smercio nel luogo di produ­
zione; essi saranno sempre meglio accetti di
quelli provenienti da altra località distante per.

ATTENZIOHE
Preghiamo i signori portalettere di
voler ritornare gli eventuali Notiziari
con indirizzi non esatti.
Preghiamo inoltre di voler distribuire
il Notiziario con sollecitudine. Grazie 111

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