Il 1956

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Il bisestile 1956 si è concluso senza essere
riuscito a dare pace in terra agli uomini di
buona volontà. E' tornata a splendere la stella
di Betlemme, ma su blocchi contrapposti di
nazioni che già serrano nel pugno le stermina­
trici armi atomiche, su popoli dilaniati e pro­
strati dall’oppressione straniera, su inenarrabili
lutti c rovine di milioni di esseri umani inno­
centi e indifesi.
L'avvenimento politico internazionale che
più da vicino ha interessato l’Italia è stato il
viaggio a Bonn del Presidente Gronchi. Le ac­
coglienze dei massimi esponenti della Repubbli­
ca federale tedesca occidentale al nostro Presi­
dente furono molto cordiali Negli importanti
colloqui che dal 6 all’8 dicembre l’on. Gronchi
ebbe soprattutto con il cancelliere Adcnauer,
venne concordato un piano di azione comune
mirante a promuovere una più intensa c fattiva
collaborazione politica, economica c militare
(nell’ambito dcll’Alleanza atlantica) fra i Paesi
dell’Europa Occidentale. In particolare per l'Ita­
lia, vennero gettate le basi per una più stretta
collaborazione economica italo-tedcsca. che pre­
vede, tra l’altro, importanti investimenti di ca­
pitale germanico nell’Italia meridionale.
L'11 dicembre, il nostro ministro degli Este­
ri on. Martino era a rappresentare l'Italia al
Consiglio Atlantico, riunitosi a Parigi per una
delle sue più importanti sessioni. Quarantacin­
que. fra ministri degli Esteri, del Tesoro e della
Difesa dei Paesi aderenti alla N.A.T.O. erano
presenti alla seduta inaugurale, aperta dal mini­
stro Martino, presidente di turno, con un fon­
damentale discorso sugli ultimi avvenimenti in­
ternazionali d’Ungheria e del Medio Oriente. Nel
proseguo dei lavori emersero gravi divergenze
di vedute fra Stati Uniti da una parte e Francia
c Gran Bretagna dall’altra sull’estensione delle
garanzie del Patto atlantico e sulla obbligato­
rietà delle consultazioni preventive per una po­
litica comune in qualsiasi punto del globo. Ma
nella seduta pomeridiana del 13 dicembre la crisi
venne finalmente superata c si concluse con la
autorizzazione, data al Comando della N.A.T.O..
a contrattaccare immediatamente, ricorrendo an­
che alla rappresaglia atomica, e senza che ci sia
bisogno dell’approvazione delle supreme istanze
politiche, in caso di aggressione, ovunque essa si
verifichi e in qualsiasi momento o in qualsiasi
forma. Le istruzioni di carattere militare impar­
tite al Comando atlantico sono precise, minu­
ziose, dettagliate. I militari sanno ora quando
devono ricorrere all’arma atomica, quando de­
vono limitarsi ad una resistenza locale, quando
invece devono spingersi avanti c attuare una
rappresaglia generale. Il dispositivo messo a

M onci

punto costituisce, in sostanza, un elemento di
garanzia contro gli imponderabili che possono
verificarsi a causa della crisi del sistema sovie­
tico e contro la stessa determinazione dei diri­
genti del Cremlino.
A decisioni di così grave portata si è giunti
dopo aver seguito attentamente il corso recente
della politica dcll’U.R.S.S., c non v’è dubbio che
anche il dispositivo bellico sovietico corre verso
il più pericoloso potenziamento.
La politica di forza dcll’Unione Sovietica
verso i Paesi satelliti europei ha registrato, nelle
trascorse settimane, nuovi drammatici avveni­
menti in Polonia e nella martoriata Ungheria,
dove la resistenza armata dei patrioti magiari è
continuata coraggiosamente, con l’appoggio dei
lavoratori, che hanno attuato lo sciopero gene­
rale a oltranza. Il Governo filosovietico di Radar
proclamava. 1'11 novembre, la legge marziale,
dando corso a una nuova ondata di arresti, de­
portazioni in Russia, condanne a morte.
L'esodo degli ungheresi verso l'Occidcnte eu­
ropeo ha assunto proporzioni impressionanti; e
l’Italia è in prima linea nell’aprirc le braccia ai
profughi.
L.O.N.U. ha condannalo la politica russa in
Ungheria, senza però riuscire a far accettare ai
sovietici alcun intervento pacificatore. E’ stato
invece possibile spegnere definitivamente il con­
flitto in Egitto, col ritiro .‘alla zona del Canale
di Suez di tutte le forze anglo-francesi. Sono in
corso i lavori per ripristinare la navigabilità del
Canale.

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Ma tu sei l’oasi e l’acqua
Ma Tu sci l’oasi e l’acqua
che sgorga da segreta polla,
Tu, misterioso Iddio
che m’attendi al varco.
Dall'aurora m’attendi ed ora chiami
nel torrido meriggio.
Perchè, mare di sabbia
in colonna di fuoco,
non mi travolga il simun
di lussuria e superbia.
Avrò rifugio in Te
c aspetterò la sera:
quando su me disfatta
accenderai le stelle
della Tua eternità.
A. SIMENDINGER.

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