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Fra le vallate della zona alp
dentale, la Valsesia è certamente una di quelle
che negli ultimi anni ha camminato di più.
Ricca di tesori naturali ed artistici inestimabili
(in tutta la regione alpina è considerata tra le
più doviziosamente dotate in campo pittorico,
e vanta altresì — oltre al S. Monte di Varallo,
che Finglese Rutler ebbe a definire « unico al
mondo » — sculture, musica, artigianato di
grandissimo pregio), la Valsesia aveva vissuto
decenni addietro, a cavallo dei due secoli, i
suoi anni più belli, (piando turisti di ogni na­
zionalità ne affollavano gli impianti turistici —
allora fra i più progrediti — pressoché durante
ogni stagione. Decaduta nel periodo compreso
tra il 1915 ed il 1910, dopo l’ultima guerra ha
ripreso a camminare coi tempi, e con un tale
slancio da fari»fe ben presto superare il tempo
perduto, e da porla in posizione nuovamente
eccellente. Coi richiami potentissimi costituiti
dal Monte Rosa e dal Sacro Monte di Varallo.
vicinissima alla pianura novarese ed a Milano,
essa ha in breve volgere di tempo trasformato
quasi tutta la sua rete stradale interna, e l’af­
flusso dei visitatori è andato vieppiù crescendo,
mentre gli impianti turistici e le attrezzature
alberghiere stanno adeguandosi alle sempre ac­
cresciute esigenze. ! campi di sci di Mera e di
Alagna (Relvedere-Otro) hanno ormai un loro
quotidiano nome, e sono soggiorno delizioso
anche nel periodo estivo, quando i verdi pendìi
si ammantano di anemoni delicati, di vividi
rododendri, di azzurrissime genzianelle e di
smagliante arnica. E. cosa che non succede per
tante altre valli, si può affermare che in Valsesia

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tratti di tutta una zona turistica: ogni più pic­
colo gruppo isolato di case accoglie numerosis­
simi ospiti, che possono trovare diletto nelle,
ascensioni e nelle passeggiate, nella pesca (le
trote valsesiane sono un'autentica ghiottoneria)
e nella caccia (le pregiate marmotte, i superbi
fagiani di monte ed i camosci scattanti vivono
ancora in numerose colonie, e possono molti­
plicarsi grazie all’intelligente salvaguardia dei
valligiani, fierissimi e addirittura gelosi di tale
loro raro patrimonio). Ed il trascorrere qualche
giornata in mezzo al suo dolcissimo verde, fra
i castagni o gli abeti o i faggi, nei pianori er­
bosi o nella immediata prossimità delle sue cu­
spidi ammantate di eterne nevi, è veramente
ritemprante.
Villeggiare in Valsesia significa veramente
riposarsi: dare serenità allo spirito e dare vigore
alle membra.
Ogni aspetto di montagna è a portata di
mano: dall’orrido strapiombo alla nuda parete
di levigala roccia; dal pascolo al bosco al tor­
rione. dolomitico ; dalle creste aeree che sem­
brano tagliare come una lama l’azzurro del cielo
ai giganteschi colossi che dominano dall’alto la
Valle, vette piene di fascino per chi ami ancora
l’ascensione pura e preferisca una notte in un
rifugio di alta montagna, dopo una buona mar­
cia, ai mezzi più comodi che in un balzo di
pochi minuti superano i grandi dislivelli. Acco­
gliente. cordiale e ospitalissima, la Valsesia non
si limita ad offrire arte e paesaggio: la sua
attrezzatura è sempre migliore, ed al visitatore
estivo l’« Vili Estate Valsesiana » (curata dal