Siderurgia e sostenibilità

salute, oltre a contribuire all’effetto serra e al cambiamento climatico. In secondo luogo, l’utilizzo
di carbone, coke o altri combustibili ad alto contenuto di zolfo nel processo di produzione
dell’acciaio può generare emissioni di ossidi di zolfo e di solfuri. Questi composti contribuiscono
all’inquinamento atmosferico e possono causare danni agli ecosistemi, alla salute umana e piogge
acide. Per quanto concerne il materiale particolato, si tratta di composti di dimensioni
microscopiche, solidi o liquidi, sospesi nell’aria, i quali possono avere effetti negativi sulla salute
umana, in particolare sulle vie respiratorie, e contribuiscono all’inquinamento atmosferico. Le
tecnologie, come ad esempio i sistemi di filtraggio e abbattimento catalitico selettivo, possono
essere utilizzate per ridurre le emissioni di questi inquinanti.
Un primo regressore preso in considerazione è stato il numero di personale occupato in ricerca
e sviluppo nel settore siderurgico per andare a valutare il capitale umano all’interno delle imprese.
Come sostenuto dalla teoria di Snell e Dean (1992) e da Romer (1992), rappresenta un fattore che
può avere un impatto significativo sull’emissione di inquinanti di questo comparto industriale.
La seconda variabile rappresenta la spesa in ricerca e sviluppo (R&D), misurata in milioni di
euro, sostenuta dal settore. Questo indicatore, secondo la letteratura empirica, rappresenta la
proxy per valutare la bontà della teoria di Porter sul ruolo dell’innovazione indotta
dall’implementazione della regolamentazione ambientale per il controllo dei livelli di
inquinamento. La spesa in ricerca e sviluppo è stata quindi presa in considerazione, per esaminare
se, come sostenuto dall’ipotesi di Porter (1995), il grado di innovazione delle imprese contribuisce
a renderle più sostenibili
La terza variabile analizzata è la spesa in milioni di euro in protezione ambientale sostenuta
dal settore siderurgico. La scelta di quest’ultima è stata determinata dalla volontà di esaminare il
ruolo svolto da uno strumento di regolamentazione definito command and control, quindi di uno
strumento non di mercato, nel raggiungimento di un maggiore o minore livello di sostenibilità
ambientale da parte di un settore, in questo caso il siderurgico (Xuehong et al, 2021).
La spesa in protezione ambientale può rappresentare uno strumento command and control in
quanto si tratta di investimenti guidati da requisiti normativi e regolatori imposti dai governi per
ridurre l’inquinamento atmosferico, le emissioni di gas serra e altri impatti ambientali negativi.
Tale spesa può includere investimenti in tecnologie più pulite, sistemi di trattamento delle
emissioni, sistemi di monitoraggio ambientale e altre misure per ridurre l’impatto sull’ambiente.
La quarta variabile analizzata è stata il numero di brevetti per paese relativi al settore
siderurgico secondo la classificazione IPC, per indagare se l’effettiva innovazione tecnologica del
settore abbia un impatto sull’emissione degli inquinanti presi in considerazione (Rongxin, 2022).
Per avere un riferimento relativo all’efficacia del settore siderurgico nei paesi europei
selezionati dal presente lavoro di ricerca, si è scelto di utilizzare il valore aggiunto per ogni
lavoratore impiegato nel settore, misurato in milioni di euro, in quanto un maggior valore aggiunto
per ogni impiegato potrebbe indicare la capacità dell’industria di generare un maggior valore
economico utilizzando meno risorse umane. Questo potrebbe suggerire che l’impresa ha
raggiunto un livello di efficienza produttiva più elevato, adottando tecnologie e processi che
consentono di massimizzare l’output con un numero relativamente ridotto di lavoratori. Inoltre,
un alto valore aggiunto per ogni impiegato può essere indice di un elevato grado di innovazione
e produttività nel settore, così come può fornire un’idea della sua competitività a livello
internazionale. Infatti, se un settore è in grado di produrre beni o servizi ad alto valore aggiunto
in modo efficiente, può competere meglio sui mercati globali, generando occupazione e creando
valore economico.
La quinta variabile misura la capacità produttiva di acciaio a livello nazionale, misurata in
tonnellate. Nella presente ricerca è stata presa in considerazione per avere un indicatore
rappresentativo della grandezza di questo comparto produttivo all’interno dei diversi paesi e per
comprendere quanto la quantità effettiva di acciaio prodotto in un determinato paese impatta
sull’emissione degli inquinanti atmosferici presi in considerazione. Un maggior quantitativo di
acciaio prodotto, se non utilizzate tecnologie green, richiede maggiori quantità di combustibili
fossili, come carbone e coke, altamente impattanti a livello ambientale. Se infatti in impianti nei
quali sono prodotti grandi quantitativi di acciaio vengono utilizzati sistemi di depurazione

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