380 L' ECONOMISTA 12 giugno 1881 approfondire l'argomento; Wolowski accenna, afferma cose inaudite, e passa via. Stanley-Jevons : ') « Immaginate due ser-« batoi d'acqua, che, indipendentemente l'uno « dall' altro, ricevano e perdano il liquido in « quantità variabili. Se non v' ha cotnunica-« zione alcuna tra di loro, il livello dell'acqua « in ogni serbatoio non sarà soggetto che alle < sue proprie fluttuazioni; ma se si stabilisca « una comunicazione, 1' acqua nei due serba-« toi tenderà a prendere un livello medio; e « se l'acqua, da una parte o dall'altra, è rice-« vuta od espulsa in quantità eccessiva, 1' ef-« fetto si ripartirà sulla capacità totale dei « due serbatoi. La massa metallica che circolò « nell'Europa occidentale durante questi ulti-* mi anni, è esattamente rappresentata dal-« l'acqua di questi serbatoi, e il cannello co-« municatore é la legge 7 germinale anno Xr, « che permette a ciascun metallo di prendere « il posto dell'altro come moneta a corso ob-« bligatorio illimitato. » Eras disse già, molto più concisamente: « L' oro e F argento, uniti dal cambio legale, sono come i liquidi contenuti nei vasi comunicatori, il cui livello si mantiene sempre costante. » Ma non v' ha nelle parole di Eras ed in quelle di Jevons che il bagliore di una metafora. Versare un liquido in due vasi messi in comunicazione tra loro, è, né più ne meno, come se lo si versasse in un vaso solo di maggiore capacità. Se i due vasi, per esempio, hanno ciascuno la stessa capacità, le fluttuazioni di livello dipendono dalle quantità di liquido entrato nelF uno o nell'altro, come dipenderebbero dalle stesse quantità versate in uri vaso solo di doppia contenenza. Il sig. Jevons riconosce in teoria incontestabile il sistema bimetallico a rapporto fisso, e fa le sue ampie riserve in pratica. Ha ragione : egli è maestro di questo diverso modo di considerare le cose, e di tenersi cosi col piede su due staffe per avere sempre ragione, per non avere mai torto. Lo stesso autore che applica questo metodo, discorrendo della moneta e parafrasando l'esempio dei vasi in comunicazione usato da Wolgfang Eras, scrive, nel suo trattato sulla Logica, del ragionamento per analogia, e dimostra teoricamente « non esservi modo per il quale si possa in realtà andar sicuri che il nostro ragionare per analogia non ci tragga in errore. » Ma egli, in pratica, è sicuro, credendo di ragionare per analogia, che Fazione compensatrice dei due metalli preziosi, stretti a rapporto legale di valore, sia incontestabilmente vera. Dico « credendo di ragionare per analogia, » perché in fatto non v' ha analogia fra due serbatoi, nei ') Jevons non si vuole pronunziare categoricamente ne pel bimetallismo a rapporto fisso, né pel monometallismo. Tuttavia, nelia sua opera recente Money and tr.e mechanism of exchange, tende verso il secondo di questi due sistemi, benché dichiari essere in teoria incontestabili le opinioni del Wolowski per ciò che concerne 1' azione compensativa dei due metalli impiegati a rapporto fisso di valore nelle funzioni monetarie. quali si versa, o dai quali si estrae un liquido, e i due. metalli preziosi versati alternativamente in un mercato, o da un mercato tolti alternativamente ; e non v' va neppure analogia fra il cannello che mantiene la comunicazione di due vasi e il rapporto fisso di valore che fa sparire ora l'uno ed ora l'altro dei due metalli preziosi dalla circolazione monetaria. La similitudine usata da Jevons e da Eras manca di base : essa non mostra affatto Fazione compensatrice dell' oro e dell'argento usati a rapporto fisso di valore; quest'azione compensatrice vi sarebbe forse, se F impiego dei due metalli potesse essere simultaneo, o se la si volesse restringere agli scambi del presente; ma sparisce appena si considerino le fluttuazioni di valore attraverso l'avvenire per gl'impegni che si contraggono a lunga scadenza. Il bimetallismo non ha impedito che l'argento sbalzasse da un valore relativo al valore dell'oro come da 15.42:1 a 19.26:1 in meno d'un decennio, dal 1866 al luglio del 1876, come non ha impedito che il valore dell'oro ribassasse cosi rapido da trascinare paurosamente al tipo unico d'argento i paesi che si reggevano, prima della scoperta dei placers dell'Australia e della California, a tipo doppio od a tipo unico d'oro. Magliani: « Io intendo la utilità del duplice « tipo (sistema bimetallico a rapporto fisso di « valore), ma ad una condizione, cioè che i « due metalli possano sempre coesistere si-« multaneamente nella circolazione, e che la « duplicità non si converta praticamente nel-« l'alternamento. Io intendo la dottrina, ma « richiedo che si trovi modo di ottenere gli « effetti che razionalmente dovrebbero se-« guirne e di evitare quelli assolutamente « contrari che di fatto ne derivano. » ') Non è possible intendere la utilità del doppio tipo, né immaginare la possibilità che i due metalli possano, per virtù del sistema bimetallico, coesistere simultaneamente nella circolazione. La duplicità non può convertirsi in alternamento, perchè una cosa non può essere convertita in un'altra se non esiste. Col sistema del rapporto fisso, è sempre o Foro o l'argento che agisce da moneta : perchè agi scano da moneta i due metalli contemporaneamente, è indispensabile che il rapporto di valore commerciale coincida esattamente col rapporto di valore legale, il che non accade, o, se accade, dura un attimo e cessa il fatto prima che per il fatto abbia luogo la simultanea circolazione monetaria. Immaginate i due piatti d'una bilancia in continuo movimento di oscillazioni contrarie: avviene certo che in ') Agostino Magliari non vuol essere neppur lui bimetallista (come scrittore, perchè come ministro lo è), e non vuol essere monometallista. Più coraggioso di Jevons, non si mette in disparte ad osservare e tacere ; egli entra in lizza, e immagina un altro sistema, quello del « tipo oro prevalente, ma non esclusivo, ovvero del doppio tipo coesistente ed equivalente. » Ma è un sistema, come avrò forse occasione di dimostrare, che, se fosse possibile, ai vincoli antichi ne aggiungerebbo dei nuovi.