4 L' ECONOMISTA 2 maggio 1886 seguirsi nell'allargamento dell'elettorato amministrativo, si aecetta la proposta del sindaco elettivo. « Legislazione finanziaria. Compatibilmente eon le imperiose esigerne della finanza, la riforma tributaria va proseguita con l'intento di sempre meglio coordinare la nostra legislazione finanziaria con gl'interessi economici del paese, in modo da non isterilire nessuna delle sorgenti della sicurezza e della prosperità nazionale. » E qui siamo proprio nel campo del'e frasi vaglie P dei luoghi comuni, i quali permettono più che mai quell'equivoco clic tanto si lamenta ; poiché tutti possono sottoscrivere alla riforma tributaria comunale, tutti possono sottoscrivere al desiderio di veder meglio coordinata con gli interessi economici del paese la legislazione finanziaria, in modo da non isterilire nessuna delle sorgenti della sicurezza e della prosperità nazionale. Ciò che era necessario di dire al paese, e che il programma non ilice, era il modo col quale conseguire questa meta. Vogliamo continuare a lasciare ai Comuni l'arbitrio nel dazio consumo ? Vogliamo tutelare gli interessi economici colla libertà degli scambi, o col protezionismo? Vogliamo la riforma tributaria colle tasse a larga base e con maggiori aggravi sulle classi più abbienti? Questi erano i punti che, uomini, i quali hanno per compito più che la politica la scienza, dovevano a nostro credere spiegare chiaramente. Finalmente un ultimo punto che tratta della cosi detta legislazione sociale viene trattato dal programma colle segnanti parole : « Politica sociale. Difesa ampia delle classi povere. Ci sembra conforme agli scopi supremi dello Stato, e ad un savio spirito di conservazione, il riconoscere la necessità : 1. di rafforzare la difesa sociale dell'individuo, là dove questo si dimostri insufficientemente tutelato di fronte, sia alla potente organizzazione dell' industrie moderna, sia alla pressione delle stesse consociazioni dei lavoratori ; 2. di promuovere direttamente ed indirettamente e, anche con l'intervento dell'azione dello Stato, la previdenza e la beneficenza, con attenta vigilanza sull'amministrazione delle opere pie, e una savia riforma dei loro istituti ; 3. di promuovere gl'istituti che valgono a togliere o diminuire gli attriti tra le diverse classi ed a facilitare la risoluzione di ogni conflitto tra il capitale e il lavoro ». Ed anche qui null'altro troviamo tranne la dichiarazione che si ammette anche l'intervento della azione dello Stato; ma son vaglie parole le quali possono prestarsi a qualunque interpretazione. Non vale quindi la pena di discorrerne; scio osserveremo un'altra contraddizione, ed è che mentre nel primo punto del programma si lamenta la soverchia espansione della macchina amministrativa dello Stato e si vorrebbe frenarla, nell'ultimo punto si vagheggiano per lo Slato nuovo attribuzioni le quali necessariamente porteranno I' aumento d' impiegati, di uflici... cioè il contrario di quello che si chiedeva prima. Un altro programma è stato recentemente pubblicato, firmato dagli uomini più cospicui dal partito radicale ed eccone la parte che ci interessa: « Ordine amministrativo, 4. Riforma della legge comunale e provirc'ale in base al d'.scentramento amministrativo. 5. Riforma delle Opere Pie, dei Monti di Pietà e delle Casse di Risparmio, uniformandone le funzioni a fini civili e di utilità sociale. Sistema tributario, 0. Abolizione del Dazio Con- ■ sumo. 7. Imposta progressiva sui redditi e sulle successioni. Ordine economico e sociale, 8. Legislazione difensiva dei diritti inerenti a' lavoro e limitazione dell' intervento del potere esecutivo nei rapporti fra lavoratori e (ladroni. 9. I lavori dello Stato, dalle Provincie e dei comuni affidati all' industria nazionale e in preferenza a parità di condizioni, ad associazioni di lavoratori. 10. Estensione a tutta Italia del principio di espropriazione e colonizzazione delle terre incolte, già riconosciuto dalla legge sulla bonifica dell'Agro Romano, e quindi concessione delle medesime, nonché delle terre comunali e demaniali, agli agricoltori. 11. Trasformazione progressiva del sistema di esercito stanziale in nazione armala. Anche qui abbiamo una parte del programma che non è abbastanza concreto e quindi non può servire di base ad alcuna discussione. Che vuol dire infatti riformare le Opere Pie. ed i Monti di Pietà e le Casse di risparmio uniformandone le funzioni a fini civili e di utilità sociale ? Tanti uomini sono, e tanti modi diversi per ottenere lo stesso fine. Ci piace vedere la abolizione del Dazio Consumo, il discentramento amministrativo tra le riforme. Ma nella parte che riguarda l'ordine economico e sociale ne pare di vedere una contraddizione nella quale vorremmo essere illuminati. Il programma vorrebbe : una legislazione difensiva dei diritti inerenti al lavoro, e qui si potrà discutere sulla utilità di simile legislazione, ma il concetto ne è abbastanza chiaro ; ma poi il programma stesso vuole anche la limitazione dell' intervento del potere esecutivo nei rapporti tra lavoratori e padroni. Ora come si può fare ad accrescere la difesa dei diritti dei lavoratori limitando in pari -tempo l'azione dello Stato nelle contese tra lavoratori e padroni ? È un logogrifo che non riusciamo a spiegare a meno che non sia corso uno sbaglio di stampa e non si volesse dire limitazione dell' intervento dello Stato a favore dei padroni. Ma I' ingiustizia di tale pretesa sarebbe stata troppo palese ed in tal caso l'intervento del proto fu provvidenziale. SULLA SITUAZIONE COMMERCIALE ALL'ESTERO [ lettori che ci seguono con qualche costanza nella rivista dei fatti economici avranno forse notato che dopo aver più volte discorso della crise economica o segnalato l'andamento commerciale e i primi sintomi di un prossimo risveglio nei paesi più gravemente colpiti dalla crise, ci siamo astenuti dal trattare questa questione. Il fare delie previsioni ò sempre cosa difficile, ma lo è ancor più quando si tratta del commercio mondiale, in cui le correnti d'affari si intrecciano, si accumulano, si elidono, e riesce difficile lo sceverare le cause costanti da quelle variabili. Più ancora, le previsioni che al chiudersi dello scorso anno si facevano da varie parti intorno a un miglioramento generale del commercio, che