82 L' E CO NO MISTA 7 febbraio 1886 di quanta utilità possa riescire un corpo composto di persone competenti che dia su tuttociò il suo parere. Ed il modo col quale si stabilisce di comporre quel Consiglio ci apparisce adatto a raggiungere lo scopo, non tanto perchè snn chiamati a farne parte funzionari che vi sono designati dall'ufficio che occupano, quanto perchè in modo diretto o indiretto vediamo averci parte notevole il Ministero di agricoltura e commercio, che è chiamato a preoccuparsi dello sviluppo economico del paese, nello slesso modo che il Ministero dello finanze potrà curare gì* interessi dell' erario, e i rappresentanti delle Società i legittimi interessi di queste. E ci sembra poi che il diritto nel Governo di nominare direttamente otto consiglieri, che so:> fra quelli che durano in carica tre anni, benché possano essere riconfermali, sia una disposizione utile, beninteso quando si sappia usarne. Ed ecco la ragione di questo nostro convincimento. Questo Con-iglio delle tariffe è un istituto che non esiste così ordinato altrove, a Imene per quanto ci è noto, perchè noi non abbiamo più ferrovie di Stato. Nondimeno fino a un certo punto troviamo qualche cosa di simile in Germania ed in Austria. Per fermarci a quest'ultima, troviamo che l'ordinamento del 1884, che modificò in parte l'ordinamento precedente del 1882, dette al Consiglio delle ferrovie di Stato l'obbligo di dare pareri nelle questioni economiche e in quelle riguardanti il traffico ferroviario. Questo Consiglio composto di 50 membri nominati dal Ministro del commercio, da cui dipendono le ferrovie, sono in parto scelti dal Governo direttamente, ma ve ne sono 24 che il Governo nomina dietro proposta delle Camere di commercio ed industria e 12 che nomina parimente su proposta dei Consigli agrari locali, e di altre corporazioni speciali aventi carattere economico. Vuoisi notare che in alcuni casi possono assistere alle discussioni specialisti della materia, purché non facciano parte della Direzione Generale. Il Consiglio delle ferrovie austriaco deve dare, è vero, il suo parere su tutte le più importanti questioni, anche se si tratti di ferrovie private, e su quelle che toccano gl'interessi del commercio, della industria e della economia rurale e forestale; ma in quanto si tratti di ferrovie esercitate dallo Stalo sono specialmente soggette ai pareri del Consiglio, oltre ad altre gravi questioni, tutte le proposte importanti in materia di tariffe ed in ispecie quelle che si riferiscono allo stabilimento di tariffe normali per viaggiatori e merci ed alle massime per 1' applicazione di tariffe eccezionali e differenziali, ovvero a riduzione di tariffe, viaggiatori e merci. Ora qui si vede chiaro come il concedere la proposta di così gran numero di membri del Consiglio alle Camere di Commercio e Industria e infine a Consigli agrari locali ed altre simili istituzioni abbia per iscopo di conoscere anche e di tenere nel debito conto gì' interessi delle varie parti dello Stato ed auco delle località. Il Consiglio delle tariffe, istituito dall'on. Genala, lo ripetiamo, fa parte di un sistema diverso ed ha funzioni ristrette allo scopo per cui fu creato, ma ci sembra che offra modo per ciò che tocca all'ordinamento dello tariffe di dare il dovuto peso agi' interessi economici in generale, come sopra abbiamo accennalo, mentre d'altra parte una scelta oculata e saggia per parte dei Ministri potrà contribuire a condurre nel Consiglio uomini competenti, i quali conoscano i bisogni di certe Provincie e di certe località e li facciano pesare nella bilancia. E crediamo che ve ne sia bisogno, perchè noi italiani, per effetto forse di così lunghe divisioni passate, non ci conosciamo ancora abbastanza, e spesso gli abitanti di una regione o di una provincia poco sanno delle reali condizioni delle altre. Quante volte ci siamo trovati ad udire esclamazioni di maraviglia per parte di persone del resto coltissime, quando hanno sentito che nella provincia o nel comune A o B fioriva da tanto tempo una qualche industria! Diamo quindi sincera lode all'on. Ministro pel modo col quale ha ordinato il Consiglio delle tariffe, e crediamo che se gli atti di esso saranno conformi al fine che l'on. Genala si è proposto, potrà riescire di vera utilità nell' interesse generale del paese. LO STATO ED I COMUNI La Camera approvando ieri la legge per la perequazione della imposta fondiaria ha dato due colpi in un solo momento ; ha cioè turbato il bilancio dello Slato mediante la abolizione dei decimi di guerra a scadenza fissa, e perciò qualunque abbiano ad essere le condizioni del bilancio, od ha turbato il bilancio dei Comuni mediante limiti più rigorosi alla eccedenza della sovraimposta. Sul primo argomento, quello delle Finanze delio Stato, abbiamo già lungamente parlato nei numeri precedenti de\\'Ècotiomista e poco avremmo ora da aggiungere, anche dopo letta la relazione dell' onorevole Giolitti, intorno alla quale, prima che fosse pubblicata, si era fatto tanto rumore e destata tanta aspettazione. In sostanza l'on. Giolitti dice quello stesso che noi dicevamo sommariamente nel numero passato, che cioè, rigorosamente parlando, si può chiamare disavanzo tutta quella parte di spese effettive che non sono coperte da entrate effettive; per cui nell'esercizio in corso il disavanzo è circa di 200 milioni. Soltanto a questo deficit l'on. Giolitti aggiunge alcune altre cifre, che racimola qua e là, cercando di dimostrare la condizione precisa del bilancio; cioè deficit nella Cassa pensioni, deficit nella Cassa militare, deficit nello ferrovie. Non seguiremo il deputato di Cuneo nella analisi minuta che egli fa di questi capitoli del bilancio, tanto più quando, come è noto, stanno già dinanzi al Parlamento da molto tempo i provvedimenti proposti per il riordinamento della Cassa pensioni e per la Cassa militare, e quando è pure noto che i prodotti ferroviari furono nei duo ultimi esercizi colpiti dal turbamento causato dalle condizioni sanitarie del paese. D'altronde quando si riconosce esistente senza restrizione il disavanzo già concordato di molli diecine di milioni, disavanzo ripetiamo non dissimulato, ma a grosse lettere indicato in tutti gli alti del Ministero e spesso ricordato nelle discussioni parlamentari, do-venla mna questione affatto secondaria qualche unità di più o di meno che si aggiunga in causa di elementi, per giunta discutibili. E veramente la rela-