84 L’ ECONOMISTA 5 febbraio 1893 gnaulio, dopo pagati gli assistenti (piecers-rac.c o ri e i a -tori), un salario netto di 3(5 scellini e 6 denari, nel 1835 la produzione di un operaio, (occupato. allo stessò lavoro) per sole 69 ore la settimana era non meno di (9 libbre e il suo salario netto di 42 snob lini e 9 denari. E dinanzi alla Commissione sui mestieri e le macchine (Committee on Artisans and Mashinepy),,.ehe. si adunò nel 1824 ,e 1823, è stato dimostralo che mentre i guadagni dei filatori inglesi erano doppi di quelli pagati agli operai francesi, l’inglese sorvegliava un numero doppio di fusi (spindles) del, francese. Nel 1836 Ure nella sua opera sulla manifattura del Cotone notava che il prodotto giornaliero di 800 fusi, che filano il numero 40, era 66 libbre in Inghilterra é soltanto 48 in Francia. Che se saltiamo il periodo intermedio e passiamo a considerare l’età presente, troviamo che il Lancashire del 1892 (■. ancor più innanzi del Lancashire nel 1836, di quello,ohe fòsse quest’ultimo rispetto alla Francia a qùell’ujtima data.' Infatti se si paragonano le cifre date dall’Ure con quelle riferite dallo Schulze Gävernitz nella sua recente opera Der Grossbetrieb (vedi L’Écónomista del 24 luglio 1892) si trova che il lavoro, .che nel 1836 richiedeva 508 operai inglesi (filatori e,assistenti) è óra fatto da 97 soltanto. Per dare un’idea precisa della superiorità del filatore di cotone inglese dei nostri giorni sul suo compagno straniero bisognerebbe entrare nei dettagli tecnici della manifattura, la qual cosa qui non è possibile fare. Ma alcuni punti salienti possono essere menzionati. Mentre come afferma il Dr. Schulze Gävernitz in molte delle fabbriche della Germania occorrono cinque operai per far funzionare un paio di macchine self actor con 1300 fusi e mentre anche in alcune delle migliori fabbriche della Germania lo stesso numero di operai è richiesto a sorvegliare 2000 fusi, nel Lancashire sebbene le macchine abbiano una maggior rapidità di movimento un paio di macchine (mules) con 2000 fusi è messo in azione e sorvegliato da un solo filatore con 2 assistenti. Un altro fatto da notarsi è, che mentre nelle piccole fabbriche della Germania vi è un sorvegliante per ogni 3000 o 4000 fusi e nelle migliori fabbriche tedesche un sorvegliante per 10,000 a 20,000 fusi, in Inghilterra è Sufficiente un sorvegliante per 60,000 à 80,000 fusi. Ecco un confronto tra il lavoro degli operai inglesi e di quelli stranieri dato dal Gävernitz (op. cit. pag. 138); le cifre si riferiscono alla lavorazione del il. 36 (36 s’twist): PAESI *© 5 'o a a o :z¡ s » ¡3 2 : a Í < »«Si i £ r t ; Olí Í 10 rt ■e ** te £3 O "2 or flemania meri¬ dionale. ., 1,472 1 3 65 1,095. 5 4.00 21.00 7. 70 Srizjera----- 1,200 1 2 65 850. 0 3.90 18.00 7.50 "1, i H t) ( ¡ i ] f* pv . ; 1,074 1 3 65 1,550.0 3.35 21.00 8-13 Sassonia. . . . 2,000 1 3 64 1,800.0 3.20 22.00 9-13 2,376’ 1 2 55 2,182.0 3.25 38.00 17.75 Olili ami, lugli il.) 2,688 1 3 55 2,723.6 2.88 40.15 12.90 Se si confronta la prima linea con l’ultima del prospetto si nota che il costo di lavoro è quasi il 40 per cento più alto in Germania che nel Lancashire, mentre il salario per ora di lavoro è inferiore del 120 per cento riguardo ai filatori e del 100,per cento rispetto agli assistenti di quelli ricevuti dagli operai di Oldham. Lo stesso è a dirsi mutatis mutandis della tessitura del cotone. Il tessitore inglese può senza difficoltà sorvegliare quattro telai e, con l’aiuto di un giovane assistente, può occuparsi anche di sei. Ma come avverte il citato economista tedesco non ostante che gli industriali del continente facciano muovere i loro telai dal 20 al 30 per cento meno rapidamente di quello che usano gli inglesi, a Mulhouse e in Svizzera ogni tessitore può occuparsi solo di tre e in Germania di rado si vede un tessitore in grado di occuparsi di due telai. L’effetto della superiorità degli operai inglesi riguardo al costo di produzione è dimostrato dal fatto che, sebbene il saggio della retribuzione dei tessitori inglesi è di circa il 100 per cento più elevato di quello dei lavoratori svizzeri e tedeschi, pure gli inglesi riescono ad avere le cotonine a un costo di lavoro assai più basso di quello a cui l’ottengono la Svizzera e la Germania; e secondo il Sohoenhof la differenza in favore dei l’Inghilterra era qualche anno fa di circa il 9 per cento. Vediamo ancora l’industria della lana. È noto che i salari pagati agli operai nella industria della lana in Inghilterra sono inferiori a quelli pagati nell’industria del cotone. Secondo le testimonianze fatte dinanzi alla Commissione del lavoro da un industriale, a Bradford un filatore adulto (a Bradford la filatura è affidata alle donne) guadagna da 7 scellini e */, a 8 e */, la settimana, oppure se è di abilità speciale da 10 scellini a 11 e 4/s, mentre le donne occupate nella tessitura guadagnano secondo un industriale di Bradford 16 scel'ini e */2 in una settimana buona e secondo un altro industriale 12 scellini e 7 3/4 denari la settimana durante- I’ anno e secondo altri ancora soltanto 9 scellini la settimana. Comunque sia di ciò, se si paragonano queste cifre con quelle dei guadagni ottenuti nell’industria del cotone, si trovano differenze sensibili ; infatti un tessitore nell’industria del cotone può guadagnare da 28 a 30 scellini la settimana e un filatore in media 35 scellini e anche qualche cosa di più. Ora il punto che più ci interessa è che mentre da un lato l’Inghilterra è alla testa di tutti i paesi per la manifattura delle cotonine e manda i suoi filati e i suoi tessuti in tutte le parti del mondo, d’altro canto rispetto alle lanerie, quali sono ottenute a Bradford, non può competere con l’estero sui mercati neutrali, l’industria essendo esercitata sopra piccola scala pel mercato interno soltanto. È vero che le splendide specialità di Huddersfield vanno per tutto il mondo e non sono superate da alcun altro paese, ma va notato che appunto i salari pagali a Huddersfield sono molto più alti di quelli pagati negli altri distretti manifatturieri, dove si lavora la lana: una tessitrice, ad esempio, a Huddersfield guadagna 12 per cento più della tessitrice di Bradford, mentre vi è la differenza di quasi il 50 per cento in favore del tessitore di Huddersfield. Nell’industria della seta i salari in Inghilterra sono di regola inferiori a quelli pagati nell’industria della lana; invece in Germania il setaiuolo paga salari più