634 L’ECONOMISTA 1® ottobre 1893 principio del 1893, si formò a Sidney, col nome di Ariti Pauper Alien League, una lega, allo scopo di sollevare una agitazione per ottenere misure legislative contro la immigrazione di stranieri poveri, o, per altri motivi, poco gradevoli agli occhi dei fondatori della Lega. Questa Lega tenne poco dopo anche un tumultuoso Comizio, e poi non se ne udì più parlare. Secondo il signor De Vicq, nessuno del resto, l’aveva presa sul serio ed i giornali non se n’erano quasi occupati. Nota poi il signor De Vicq che le classi operaie, organizzate in Federazioni (Trades Unions) fino a qualche anno addietro esercitarono grande influenza sugli avvenimenti pubblici e sulla politica in Australia. Questa influenza diminuì sensibilmente nei due ultimi anni, perchè quelle Unioni, non contente di aver fatto adottare la giornata di otto ore di lavoro, e di aver portalo i salari a una cifra molto elevata, vollero essere padrone assolute e dispotiche di tutti i rapporti fra padroni e operai. A loro volta, i padroni formarono una Lega potente, e affrontarono la lotta contro gli operai. Molli e gravi furono gli scioperi scoppiati dal 1890 al 1892, e troppo lunga ne sarebbe la storia. Ma i padroni rimasero vincitori; le finanze delle Unioni operaie ne furono esauste; e i principali agitatori perdettero ogni prestigio agli occhi degli stessi operai, mentre le esigenze esagerate, e gli scioperi prolungati, contribuirono non poco a portare la crisi economica australiana allo stadio acuto in cui oggi si trova, c alienarono dalle classi operaie quasi ogni simpatia del pubblico. Il signor De Vicq non crede che le misure desiderate dalla Arili Pauper Alien League troveranno una maggioranza favorevole nel Parlamento. Può darsi che i Governi delle diverse Colonie si mettano d’accordo per l’applicazione di misure restrittive alla immigrazione delle razze di colore : afgani, indi, siriaci, etc., come fecero per i chinesi. Ma quanto alla immigrazione europea, il signor De Vicq crede che l’opinione pubblica in Australia tende piuttosto a incoraggiarla che a impedirla. L’Australia attraversa una crisi finanziaria ed economica delle più gravi ed è oramai convinzione generale che potrà ritornare sana e florida soltanto con lo sfruttare le sue ricchezze naturali e con la coltivazione del suolo. Per ciò, occorrono anzi tutto uomini, perchè 1’ Australia è assai poco popolata e inoltre la maggior parte della popolazione abita le grandi città. Il signor De Vicq non crede che per ora in Australia nessuno pensi seriamente a leggi contro l’immigrazione europea, ad eccezione della Anti Pauper League, se esiste ancora. A questo punto, il De Vicq soggiungo : « Essendo sull'argomento della emigrazione, mi permetto di esporre il mio modo di vedere sulla questione se l’emigrazione verso I’Australia meriti di essere incoraggiata dal punto di vista europeo. « Fatta una sola eccezione, io darei a questa questione una importanza negativa. Faccio la eccezione per gli agricoltori che abbiano alcuni mezzi, anche assai modesti. Mercè le leggi liberali sulla vendita delle terre incolte appartenenti allo Stato, essi possono diventar proprietari a facili condizioni, e se essi hanno l’energia e la forza necessarie per intraprendere il duro lavoro del dissodamento del suolo, e i mezzi necessari per vivere fino a che la terra cominci a dare raccolti, possono crearsi una posizione agiata e indipendente. Tutte le altre classi di emigranti, artigiani, commessi mercanti, ed anche operai agricoli, si espongono ai disinganni più gravi, se nei tempi che corrono, si recano in Australia. » Dopo di aver fatto brevemente la storia della crisi economica australiana, e dello cause che la generarono, non ultima fra le quali il soverchio sviluppo dato alle città con le conseguenti spese esagerate di abbellimenti e ornamenti, e le non meno conseguenti speculazioni bancarie e edilizie — proprio vero che tutto il mondo è paese — il signor De Vicq prosegue : « In conseguenza di questo stato di cose, si trovano nelle città dell’Australia migliaia di individui senza impiego, tanto fra gli artigiani che fra i commessi, impiegati di commercio ed altri. Ogni giorno, i disoccupati fanno delle processioni per le strade per chiedere soccorsi o lavoro al governo. « Va da sè che in tali condizioni gli emigranti che venissero qui dall’Europa per cercare lavoro, o for-s’anche un po’ di fortuna, non troverebbero che disinganni e miseria. » Il bilancio dell’Esposizione di Chicago. — La Riforma Economica di Parigi, ha fatto il conto preciso di quel che è costata e di quel che si è incassato all’ Esposizione di Chicago, sino al giorno 7 dell’agosto passato. I resultati sono sconfortanti. A quella data, le spese, di costruzione e di esercizio, ammontavano già a 23,867,732 dollari : ognuno sa che un dollaro corrisponde a cinque lire di moneta italiana. Gli incassi per l’ingresso alla Esposizione sono stati di 3,477,037 dollari, e per l’affitto dei locali, di 1,178,546; all’incirca 80,000 dollari al giorno per 15,000 di spese. Supponendo, ora, che l’Esposizione resti aperta ancora sessanta giorni dopo il 7 agosto, e supponendo un incasso di 4 milioni di dollari, si avrà un totale di otto milioni e 600,000 dollari. Resterà dunque, un deficit di 15 milioni di dollari, cioè 75 milioni di lire, quanto appunto sarà costata I’ Esposizione. Bisogna inoltre constatare che i commercianti e gli industriali, che avevano fatti straordinari preparativi per questa, che già chiamavano fiera del mondo, hanno subito enormi perdite. Così gli albergatori, i più dei quali o sono falliti o hanno chiuso i locali; e quelli che ancora restano aperti, non incassano che il IO per cento di quanto avevano calcolato. L’assicurazione dei raccolti in Russia. — Abbiamo altra volta accennato al progetto messo allo studio dal governo russo per isfiluire l’assicurazione obbligatoria dei raccolti. La Commissione riunita sotto la presidenza di quel ministro dell’ Interno ha formulato ora un apposito progetto, che è nelle sue linee generali il seguente. La principale amministrazione delle operazioni di assicurazione, come il loro controllo diretto saranno concentrate al ministero dell’ interno mentre la sorveglianza sul posto sarà confidala alle istituzioni locali del Zemstvo, col concorso di Comitati speciali e dei capi di cantone. In materia di assicurazione obbligatoria le reggenze di distretto avranno cura di fissare la quantità dei grani che ciascun Comune rurale dovrà consegnare annualmente ; e quando si tratti di rimpiazzare questi versamenti in natura