si richiamano scambievolmente. A distanza e in secondo piano — con 29 ^ risposte complessive, in gran parte provenienti dal SI — viene quindi la considerazione che gli elettori possano essere stati influenzati, ancor prima del recente tracollo dei regimi dell'Est europeo, dal fallimento delle esperienze collettiviste o dal venir meno dei modelli del socialismo reale. Restano infine da registrare, tra le risposte ai quesiti aperti, alcune puntigliose osservazioni dei consiglieri più anziani circa gli effetti di un benessere diffuso, e in apparenza garantito, soprattutto- in termini di paura del cambiamento (per una visione d'insieme, cfr. graf. 1). D'altronde, se veniamo a considerare i fattori di carattere propriamente ideologico e politico, imputati di qualche responsabilità nel declino elettorale del partito, è proprio sulla crisi degli ideali di solidarietà, quale effetto indesiderato della crisi delle ideologie, che sin dalla prima risposta si appunta la maggiore attenzione dei responsabili di sezione (complessivamente 69 risposte su 105). Seguono, con più specifico riferimento al sistema politico italiano, la segnalazione dell'abbandono del voto di protesta per i vantaggi del voto di scambio (51 r.), la denuncia dei guasti prodotti dalla capacità di ricatto del sistema di potere democristiano e — con pari intensità — dei vizi di un meccanismo elettorale e di un assetto istituzionale che favoriscono politiche di emarginazione del Pei (45 r.). Agli ultimi posti troviamo infine le osservazioni circa la difficoltà di acquisire consensi, stando all'opposizione (37 r.), e la capacità di iniziativa dei partiti avversari. Le differenze tra il SI e il NO, pur restando significative, risultano più attenuate rispetto alla domanda precedente, e sono leggibili soprattutto nell'enfasi posta dal SI sulle difficoltà derivanti dalla conventio ad excludendum e dai meccanismi elettorali, mentre maggiore — quantomeno alla prima risposta — è l'attenzione posta dal No sulla crisi degli ideali, sul ricatto del sistema di potere De e sulla crescente egemonia dei partiti avversari (v. graf. 2, per l'insieme delle 3 risposte). Dove tuttavia le differenze di schieramento producono le variazioni più significative — e in qualche modo anche inattese — è alla terza domanda, volta ad analizzare gli errori politici e di strategia che stanno alla base del Declino classe oper. Complessità sociale Offensiva conservai. Fallimento soc.reale Crisi del sindacato Altre cause Ricatto sistema DC Crisi ideali Voto di scambio Capacità avversari Meccanismo elettor. Difficoltà opposizne filtri fattori regresso elettorale. Il NO denuncia con particolare intensità l'elevata eterogeneità degli interessi, peraltro velleitariamente difesi, come causa di una progressiva difficoltà di identificazione degli elettori nella politica del Pei (58 r. complessive); ma soprattutto sanziona l'inefficacia del partito nel difendere e valorizzare, con forza e capacità adeguata, gli interessi rappresentati (45 r.). La vis polemica del SI, per contro, si indirizza con maggiore forza alla stigmatizzazione della mancanza di una coerente e visibile politica di alternativa — «di sinistra», naturalmente, a differenza del NO che opta perlopiù per un'alternativa «di sistema» —, denunciando la crescente sterilità del dibattito interno in anni di rapido cambiamento, in cui veniva via via approfondendosi il distacco della politica comunista dalla società e dai suoi problemi. Scarsa, tutto sommato, è l'attenzione ancora rivolta dagli intervistati alla denuncia dei limiti delle politiche consociative, in una misura di poco superiore (23 r.) a quella degli ultimi estimatori di un compromesso storico inattuato (21 r., in prevalenza del SI). Poco più che trascurabile, vista l'enfasi postavi dai leaders comunisti di maggioranza e dai media, B? NO HHD/l SI NO lumini v c t tmìlrfU ^ j 20 40 60 80 è la rilevanza attribuita, evidentemente dal SI, all'avversione degli elettori per le (residue) rigidità ideologiche e burocratiche del partito (13 r.) o ai suoi pur non indifferenti problemi di immagine (12 r.). Sono piuttosto da sottolineare, tra le tante integrazioni degli items proposti, le molteplici segnalazioni dei limiti connessi ad una opposizione debole e poco incisiva, ad una pratica politica di sostanziale omologazione agli altri partiti — a partire dalle scelte operate negli enti locali —, ai vizi di leaderismo e scollamento della dirigenza dalla base del partito (cfr. graf. 3 a pag. seguente). ^•«rima di procedere oltre "W*nell'esame del questionario, sembra sin d'ora opportuno acquisire — o quantomeno tracciare in forma di ipotesi — alcune chiavi di lettura desumibili dagli orientamenti di risposta che si sono venuti fin qui delineando. La visione dei sostenitori del SI, maggiormente guidata da una lettura di insieme, e talvolta quasi «sistemica», dei grandi mutamenti strutturali, appare decisamente proiettata verso l'esterno del partito, preoccupata di superare i blocchi del sistema politico per non disattendere la domanda di cambiamento Graf.l Fattori socioeconomici del declino elettorale. Somma dei valori percentuali relativi a tre risposte Analisi delle dinamiche strutturali di lungo periodo 0 20 40 SO 80 100 (Tot.105 membri dei direttivi) Graf. 2 Cause politiche del declino elettorale Somma dei valori percentuali relativi a tre risposte Dinamiche del sistema politico N. risposte complessive (Tot.105 membri dei direttivi) 9