23 marzo 1902 L' ECONOMISTA 185 Del resto, appunto perchè agli Stati Uniti vi è maggior libertà che in altri paesi i problemi della organizzazione del lavoro offrono in quel vasto campo di attività economica un interesse speciale, che è superato soltanto dalla difficoltà di abbracciare in una sintesi completa le condizioni differenti che presentano fra loro gli Stati della Unione americana. Diversità di legislazione di giurisprudenza, di costumi, di tendenze, di sviluppo economico, tutto cooperò a rendere non già unica, ina molteplice la soluzione pratica di quei problemi e non mancherà occasione, in seguito, di rilevarlo più particolareggiatamente nella disamina di questioni attinenti agli scioperi e ai possibili rimedi. -— ----- Rivista (Bibliografica N. G. Pierson. — Problemi odierni fondamentali dell'economia e delle finanze. — Traduzione dall'olandese del dott. E. Malagoli. — Torino, Roux e Viarengo, 1901, pag. xvi-472 (lire 5). Gli argomenti dei quali s?i è occupato il Pierson in questo suo interessantissimo' volume sono sette e cioè i problemi che egli ha studiato riguardano il protezionismo, il pauperismo, il salario, la moneta, le banche, le crisi commerciali, le imposte. Sono, come vedesi, argomenti di perenne attualità, se così possiamo dire, perchè, per una o l'altra ragione, quei problemi risorgono ad ogni momento e si impongono allo studio dell'economista, anche quando pare a primo aspetto che abbiano avuto una soluzione non temporanea. Il Pierson, la cui competenza non ha bisogno di essere messa in luce perchè ne ha date prove molteplici nel campo scientifico e in quello dell'arte economica e finanziaria, ha trattato le varie questioni più importanti in modo assai chiaro, attraente e la lettura del suo libro non ha nulla di repulsivo, neanche per coloro che considerano la letteratura economica tra le più noiose. Non sapremmo quale parte del libro preferire alle altre, ma crediamo che le trattazioni del protezionismo, del pauperismo e delle imposte saranno giudicate tra le migliori. Il traduttore prof. Malagoli ha curata molto questa edizione che è riuscita veramente ottima e 1' ha arricchita di note sul protezionismo, delle quali già ci siamo occupati (vedi L'Economista del 22 dicembre u. s.), sulla moneta italiana e le sue vicende e sugli istituti di credito in Italia, che concorrono indubbiamente a rendere anche più istruttivo il dotto volume del Pierson. Sarebbe quindi strano ch'esso non avesse la migliore accoglienza pe, parte delle nostre scuole e dei no-' stri studiosi di economia. <§ivista (Economica Il movimento economico degli Stati Uniti nel 1901. — L'attività nazionale ha raggiunto, nel decorso anno, agli Stati Uniti, limiti non mai toccati, superando, nei risultati, le annate 1899 e 1900, le quali erano già stato migliori e di gran lunga, di tutte le annate precedenti. Non sono mancati gli avvenimenti nefasti : il panico della Borsa di New-York nel maggio, in seguito ad eccessive speculazioni ; lo sciopero degli operai metallurgici contro il trust dell' acciaio ; il raccolto mediocre di alcuni grani ; l'assassinio del Presidente Mac Kinley ; il ribasso del cotone; l'avvilimento dei prezzi del rame. Ma questi fatti, che in altri tempi e altrove sarebbero, anche singolarmente, bastati a produrre una forte depressione economica, hanno quasi influito sul complesso dello stato economico del paese il che ha rivelato quanto questo stato medesimo abbia guadagnato da alcuni anni, in saldezza e stabilità. Citerò alcuni fatti comprovanti la prosperità economica attuale degli Stati Uniti Il totale delle operazioni (elearings) delle Camere di compensazione è stato più alto che non mai in precedenza : 1.17 miliardi di dollari, circa 600 miliardi di franchi, cioè 37 per cento più che nel 1900. In tutte le regioni, i elearings sono in aumento, anche nel Sud, malgrado il ribasso del cotone. La maggior cifra spetta a New-York ed è dovuta alla grande, anzi eccessiva speculazione : 89 miliardi e mezzo sono il totale delle operazioni compiutevi nel 1901, dal Clearing House; nel 1900 esso era staio di 52 miliardi e mezzo. È da notare che, in New-York, si concentrano quasi tutti gli affari propriamente finanziari degli Stati Uniti. Per ciò che conceine più specialmente gli affari di Borsa, il numero delle azioni venduto nel 1901 alla Borsa di New-York, è slato di 265,9-14,000 (138,380,000 nel 1900), con una media giornaliera di circa 700,000 titoli. Le grandi industrie, che sono la vera base della potenza americana, sono state molto prospeie. La produzione degli alti forni è stata di 16 milioni di tonnellate di ghisa (14 milioni nel 1900). Le miniere di carbone hanno dato circa z65 milioni di tonnellate (nel 1900, 250 milioni), delle qua i 53 milioni di antracite. I guadagni lordi sono stati dal 10 al 12 per cento, circa, superiori a quelli del 1900 ; ed i guadagni netii, dal 15 al 16 per cento Lo sviluppo ciei trasporti è tale che la costruzione del materiale non ha potuto procedere di pari passo ; e, nell' autunno vi erano vive lagnanze per la mancanza di vagoni. La rete ferroviaria si è, d'altronde, estesa di 814 chilometri nuovi aperti all'esercizio. Le vie per acqua hai no visto aumentare, esse pure ii loro traffico ; i canali del Sault Santa Maria, che mettono in comunicazione il lago Superiore coi laghi Huron e Michigan ed il cui movimento non può paragonarsi, come importanza, se non a quello del canale di Suez, hanno dato passaggio a 28,400,000 tonnellate di merci (25,600,000 nel 1900). I minerali del ferro formando i due terzi circa dì quel tonnel laggio, si ha in quella cifra 1' indice dello sviluppo della industria metallurgica nelle regioni del Nord-Ovest. Il commercio da e per l'estero è stato più attivo nel 1901 che non mai in precedenza, e se le esportazioni sembrano a prima vista leggermente diminuite ciò è dovuto unicamente al fatto che le isole Hawai e Porto Rico vennero tolte dalla lista dei paesi esteri ed i loro scambi coli'Unione fanno oramai parte del commercio interno. Calcoli non ancora definitivamente accertati, ma i cui risultati non possono discostarsi molto dal vero, assegnano all'anno 1901 un valore di 1465 milioni di dollari, ossia 7 miliardi, 325 milioni di franchi circa. Tre categorie di generi esportati sono in diminuzione notevole : il granturco a causa del cattivo raccolto, il rame ed alcuni prodotti dell'industria ferriera, per varie ragioni : l'attività del mercato interno, che ne ha assorbite grandi quantità; la crisi europea, specie tedesca, ecc. Le importazioni sono in lieve aumento, pur rimanendo di molto inferiori alle esportazioni. La cifra sinora ottenuta, soggetta ancora a revisione,