3 marzo 1901 L’ECONOMISTA 117 gli accertamenti per ogni singolo titolo di entrata e la differenza sulle previsioni: Totale di entrata Somme accertate Differenza Lire Lire Tasse di successione . » di manomorta . » di registro . . . » in surrogazione del registro e bollo . . Tasse ipotecarie .... » sulle concessioni governative............ 37.086.578.85 + 1,086,578.85 6,020,878.33 + 20,«78.33 (0,124,107.54 — 2,675,992.46 13.055.882.86 + 1,055,882.86 7,022,952.93 - 277,047.07 8,518,400.21 + 518,400.21 Totale 199,053,712.79 — 1,046,287.21 Le somme riscosse furono in conto della competenza 195 milioni e in conto dei residui degli esercizi precedenti milioni 4.7 ; in totale esattamente lire 199,732,453.74 che ragguagliate ad abitanti 31,479,217 dànno la quota di L. 6.35 per abitante. Questa percentuale di 6.35 per abit. non è che la media di una serie numerica che comprende tante cifre o elementi quante sono le provincie del Regno, la media di una serie di 69 elementi, il cui massimo sarebbe dato dalla provincia di Roma, che nel 1899-900 ha contribuito all’entrata totale delle tasse sugli affari con lire 16.74 per ab., il minimo dalla provincia di Treviso che vi ha contribuito con lire 3.03 per abit. La quota di 16.74 per abit. data dalla provincia di Roma, va però apprezzata con riguardo al fatto che essendo in quella città la sede del Governo molte tasse vi si scontano per affari che hanno la loro origine e il loro svolgimento in altre provincie. Senza questa concomitanza la provincia di Roma non occuperebbe il primo posto nella serie. La dimostrazione di ciò si ottiene chiarissima soffermando per poco l’attenzione sui seguenti fatti. La provincia di Milano con una popolazione di 1,307,091 nell’ esercizio 1899-900 ha contribuito alla tassa di successione con lire 3,473,495 ; quella di Torino vi ha contribuito con lire 3,169,253 avendo una popolazione di 1,128,507 abit.; quella di Genova con lire 1,969,374.69 contando 841,973 abit. ; quella di Firenze con lire 1,330,544.37 contando 830,346 abitanti e quella di Napoli con lire 1,706,227.47 avendo 1,166,717 ab. La provincia di Roma con una popolazione di 1,035,731 ha, d’altra parte, reso per tassa di successione lire 1,293,550.70, cioè meno di Firenze e Genova che essa supera in numero di abitanti e molto meno di Milano, Torino e Napoli, specialmente delle due prime. Nella ricerca, che si volesse istituire, della distribuzione della ricchezza tra le diverse provincie, quella quota di lire 16.74 per abit., data dalla provincia di Roma, e non raggiunta da alcun’ altra, non sarebbe dunque un ìndice molto sicuro. Dove la provincia di Roma supera tutte le altre, comprese Milano, Torino e Napoli, che pure vantano molte é ricche istituzioni di beneficenza e altri corpi morali, è nel contributo alle tasse di manomorta, le riscossioni per tassa di manomorta vi ascendono infatti a circa 500,000 lire, e questa cifra è stata ecceduta notevolmente nel 1897-98 e nel 1898-99, mentre in tutte le ses- santanove provincie il cespite rende complessivamente poco più di 6 milioni. Il demanio e gli altri beni amministrati hanno dato una entrata accertata di 15 milioni e mezzo e una riscossione di milioni 14.3, in diminuzione sia 1’ una che 1’ altra cifra di oltre 300,000 lire. I residui attivi degli esercizi anteriori hanno dato luogo a un accertamento di oltre 5 milioni e mezzo e alla riscossione di 1,131,888. Le altre entrate ossia, quelle dell’asse ecclesiastico, non sono analizzate nella relazione del Direttore generale del demanio, ma in speciale relazione che viene presentate alla Camera dei Deputati. Quanto alla gestione delle spese dell’azienda in esame si nota la diminuzione di oltre mezzo milione nell’accertamento in confronto alla previsione definitiva. Essa fu di 27.1 milioni mentre la somma pagata ammontò a 20.8 ; per residui si accertarono 9 milioni e se ne pagarono milioni 5.4 ; sicché complessivamente contro un accertamento di 36.1 milioni si ha il pagamento di 26.3 milioni. Venendo all’ esame un po’ particolareggiato delle tasse sugli affari troviamo dapprima le tasse di registro. Fra competenza e residui hanno reso 59,9 milioni, in diminuzione di 1,621,970 lire pel 1898-99, dovuto in massima parte, per oltre quattro quinti, alla depressione del provento della tassa sulle trasmissioni immobiliari a titolo oneroso. L’accertamento delle tasse di registro fu di 60.1 milioni, mentre la previsione saliva a 62.8 milioni. Nella impossibilità di riferire qui tutti i coefficienti del prodotto delle tasse di registro, ne indichiamo i principali : Differenza 1899-900 sul 1898-99 Trasmissioni di imino- — — bili a titolo oneroso . 34,610,695.21 — 1.358.877.67 Trasmissioni di mobili e merci a titolo oneroso Trasmissioni di erediti a titolo oneroso . . . Donazioni di mobili e immobili............. Obbligazioni di somme e valori............. Appalti ¿er costruzioni, somministrazioni ed altri oggetti............ Locazioni di case, concessione di diritti d’acqua a tempo determinato e locazioni di opere tassabili a cent. 25 per ogni loO lire........ Quietanze............... Fideiussioni, divisioni, conferimenti di numerario in società ed altri atti soggetti a tassa graduale............. Atti civili soggetti a tassa fissa ........... 1,692,897.15 -+■ 84,423.67 752,498.60 - 22,794.30 3,317,793.50 + 218,627.60 3,463,513.83 --- 510,409.57 5,177,853.77 --- 304,344.12 2,735,873 23 --- 170,310.20 1,825,761.71 --- 77,721.04 44,542.57 1,872,385.67 4- 28,174.42 Il numero degli atti e contratti civili, anche verbali, sottoposti alla formalità della registrazione è disceso a 1,900,000, con una differenza di 80,000 formalità in meno in confronto del 1898-99