GAZZETTA SETTIMANALE SCIENZA ECONOMICA, FINANZA, COMMERCIO, BANCHI, FERROVIE, INTERESSI PRIVA TI Anno XXXIII - Yol, XXXYII Firenze, 11 Marzo 1906 N. 1662 SOMMARIO: Le dichiarazioni del Governo — Per gl'insegnanti delle Colonie italiane — A. Foligno, La legge francese sulle pensióni operaie — Prof. Vittorio Racla, La gratuità dei viaggi in ferrovia — Rivista economica e finanziaria : Sulla produzione metallurgica mondiale - Le condizioni dell'agricoltura in Germania - Le condizioni dei lavoratori inglesi - La condizione delle « Trade Unions » negli anni 11)02, 1.903, .11)04 -Le entrate delle ferrovie svizzere nel 1005 - Le ferrovie chilene - Il movimento dei porti delle Colonie e prolettorati francesi - I dazi rumeni sui tessuti di cotone - La riforma finanziaria dell' Impero germanico — Rassegna del commercio internazionale : Il commercio della Germania nel 1005 - Il commercio dell'Austria-Ungheria nel gennaio 1006 - Il commercio tra l'Italia e gli Stali Uniti nel 1905 - Il commercio dell'A rabia nel 1904 — Le comunicazioni del Governo alla Camera — Banche Popolari e Cooperative — Camere di commercio — Mercato monetario e Rivista delle Borse — Società commerciali ed industriali — Notizie commerciali. LE DICHIARAZIONI DEL GOVERNO Il giudizio che sinteticamente si può dare sulle dichiarazioni che il Governo ha lette al Parlamento, e che pubblichiamo più innanzi, non esige molte parole; infatti non si può dire che in quelle dichiarazioni vi sieno concetti nuovi e straordinari cosi da richiedere interpretazioni difficili e controvertibili ; — il nuovo programma non si differenzia da tanti altri che abbiamo uditi, se non per un evidente senso di dignità e di desiderio di azione, che è certo commendevole e promettente, ma che non può fin da ora costituire la essenza di un programma. Forse a determinare questo giudizio non è estranea la grande aspettativa che si era con troppa leggerezza creata intorno a questo programma da amici e da avversari del nuovo Ministero, gli uni per soverchio zelo, gli altri per trarne profitto; è puerile il credere che si possa mutare l'indirizzo di un paese col solo mutamento delle persone che lo governano. Se gli uomini ora al potere hanno, come è presumibile, delle idee nuove da far prevalere, non può essere che col tempo che esplicheranno questa nuova azione sull' indirizzo da darsi al paese. Per ora il loro interesse e la natura stessa delle cose, li obbliga a rendere, meno che sia possibile, aspro il passaggio da uno ad altro sistema ; e ciò tanto più perchè il paese non si era mai dimostrato ostile al programma annunciato dagli uomini precedenti, ma anzi li ha, a poco a poco, abbandonati, perchè si era convinto che quel programma non sapevano o non volevano applicare con quella premura che il paese voleva ; quindi, in sostanza, la situazione si è andata formando in modo singolare, così che, senza mutare i capisaldi del generale indirizzo, si invitarono gli oppositori ad attuarlo. Tale singolarità della situazione apparisce, del resto, dal programma stesso che avrebbe dovuto contenere, subitochè era la opposizione che parlava, particolari e chiare esposizioni sulla politica interna e sulla politica estera, delle quali vi è appena il cenno necessario per non dir nulla di nuovo e nulla compromettere. Il paese, infatti, non avrebbe tollerato una dichiarazione tendente a modificare lo stato delle cose. Nel suo complesso, ripetiamo, dal programma del Governo traspare una grande buona volontà di fare e di fare con una certa alacrità ; e questo è già molto dopo il lungo periodo di incertezza che abbiamo attraversato. Nessuna meraviglia ancora che molte delle cose concrete proposte da questo Ministero si trovassero già nei programmi dei precedenti ; il che del resto ha una importanza relativa purché sieno vicini i i fatti ; e vi sara tempo di esaminarle nei progetti di legge che saranno presentati. — Non possiamo però a meno di lamentare che l'onorevole Sonnino abbia voluto insistere nel suo vecchio concetto di accordare subito uno sgravio alla proprietà fondiaria del Mezzogiorno, ed abbia in vece taciuto su ogni proposta di sgravio anche avvenire sui consumi popolari. Così avverrà che una parte delle risorse che presenta il bilancio j andranno subito a vantaggio di quelli che hanno; la vecchia teoria che quegli sgravi vadano invece a vantaggio delle moltitudini lavoratrici si è mostrata in ogni tempo e luogo fallace. Ma di tutto questo vi sarà occasione di parlare in seguito.' Ora ci limitiamo a queste fuggevoli considerazioni non senza augurare che nel-1' interesse di tutti si inizi davvero un' epoca di vera e feconda operosità. ---.«ja..--