11 marzo 1906 L' ECONOMISTA 155 e infine altri £0 milioni all'anno negli ultimi sette esercizi del decennio per la costruzione di nuove linee e pel completamento di quelle esistenti in quanto 10 imponga lo svolgimento del traffico, Il Tesoro dello Stato dovrà provvedere a 100 milioni di lire per ciascheduno dei tre primi esercivi e a 150 milioni per i sette successivi: e le ferrovie aùa loro volta saranno largamente cap. ci di sostenerne gli oneri di interessi e di ammortamento. Per i primi temni il Tesolo continuerà a valersi dei certificati ferroviari del tipo già noto che ebbe buona accoglienza. Ma per un prossimo avvenire è opportuno preparare un titolo spec'a'e, redimibile in 50 anni, atto a raccogliere i capiteli occorrenti alle ferrovie, ma senza che vi sia urgenza di us ime per ora. La Cassa dei depositi e prestiti, dopo aver provvisto con larghezza a tutti ì suoi compiti, potrebbe anche investire umilmente 100 milioni all'anno in certificati ferroviari o titoli redimigli. Ma poiché da tutte le parti gl'istituti di credito e di risparmio premeranno per avere di questi titoli, la Cassa dei depositi funzionerà come un fondo di riserva idoneo a fronteggiare quella parte di spesa ferroviaiia alla, quale non basti 11 libero risparmio. Nella ipotesi abbastanza cauta che i proventi delle ferrovie crescano di soli deci mi Moni all'anno, i carichi di bilancio si svolgerebbero in modo che da 50 milioni nel 1905-906, l'entrata netta scenderebbe lentamente di anno in anno a 40 milioni nel 1912-13. somma eguale a quella del beneficio netto venuto al Tesoro dall'ultima gestione ferroviaria del regime sociale, conteggiate tutte le spese e le entrate secondo i metodi dell' attuale esercizio di Stato. Onde 1' operazione di 13C0 milioni restauratrice del nostro demanio ferroviario si svolgerà gradatamente, senza sforzo del credito pubb'ico e senza detrimento del pareggio. (Juestione meridionale. Quel vario e complesso aggruppamento di problemi che si è convenuto chiamare la « questione meridionale», è ormai riconosciuto nella coscienza pubbli. .. come la questione fondamentale della vita della Nazione. Imposta all'attenzione dei governanti da voti solenni delle assemblee, divenne argomento di speciali e par-z'aii atti legislativi; ma è giunto ormai il tempo di riguardarla nella sua generalità. Le leggi per Napoli e per la Basilicata, i provvedimenti a lavore dell'industria zolfifera, la legge per la Calabria, dovranno essere lealmente eseguite o condotte a compimento. Le consideriamo come un debito d'onore trasmessoci dei predecessori. Ma i' primo provvedimento d'indole generale consiste, a p.,rer nostro, nel rialzare, in tutti i suoi coefficienti, l'economia rurale di quelle regioni e nell'elevare la condizione morale e mentale dei lavoratori della terra meridionale. Tale è il fine di un disegno di legge che vi presentiamo oggi stesso, e che consta di varie parti coordinate ed armonizzate in una comune idealità. Dobbiamo innanzi tutto compiere un atto di giustizia tributa-ia. La terra meridionale paga, in complesso, più di quello che dovrebbe ; e non è equo che il carico attuale le rimanga addossato fino a quando i lavori catastali non saranno per essa compiuti. E' necessario proseguirli ed accelerarli affinchè l'impostane risulti esattamente ripartita su ciascun contribuente. Ma vi proponiamo che. frattanto, ne sia anticipato il benefico effetto complessivo in ura misu:.a analoga a quella risultante dai lavoro sommario compiuto in esecuzione della legge per la Basilicata. Se vorrete approvare le nostre proposte, a cominciare dal 1 gennaio 1907 sarà diminuita del 30 per cento l'imposta erariale sui terreni in tutte le provincie dei compartimenti catastali napoletano, siciliano e sardo, salvo quelle di Potenza alla quale si è già provveduto, e quella di Napoli, per 'a quale il nuovo catasto potrà essere 1' anno prossimo applicato con un vantaggio sicuramente maggiore. Rimarrà a diretto beneficio dei contribuenti lo sgravio sopra le rendite imponibili inferiori ad annue lire seimila. Il tributo dei maggiori censiti sarà adoperato per la creazione del capitale di esercizio delle Osse di credito agrario, che vi proponiamo di istituire in ciascuna provincia del Mezzogiorno e delle isole. Ma al contadino coltivatore, che non è proprietario della terra, il credito agrario non può arrivare Se non pel tramite del proprietario, al quale dovrà essere dato, con opportune cautele, l'obbligo di sovvenirlo delle sementi e delle anticipazioni colturali in caso di riconosciuto bisogno, E' un onere questo dal quale gli stessi proprietari, valendosi delle nuovo istituzioni di credito agricolo, trarranno i maggiori vantaggi, quello sopra tutti di legare le varie classi degli interessati nell'agricoltura con saldi vincoli di solidarietà economica e morale. Intendiamo pure agevolare con ogni mezzo la concessione delle enfiteusi e la costituzione della proprietà coltivatrice mediante istituti intermedi, che potranno agevolmente cominciare le loro operazioni sopra i beni rustici delle Banche di emissione. Ad agevolare lo sviluppo del traffico intorno nelle estese plaghe a cui la ferrovia non arriva, lo Stato dovrà nelle provincie stesse sovvenire 1' istituzione delle tramvie intercomunali e interprovinciali. A diminuire, più rapidamente ohe finora non si sia operato, la vergogna dell'analfabetismo vi proponiamo tutto un sistema di speciali e più intensi sussidi alla scuola primaria uei medi e liei piccoli comuni, con azione diretta dello Stato dove la scuola manchi del tutto. Con una più vigile ispezione si renderà sempre più attiva la scuola rurale. Con tale nuovo intervento dello Stato nell'istruzione primaria, limitato per ora ad una parte d'Italia, si inizia la graduale avocazione allo Stato della scuola del popolo; a compierla immediatamente difetterebbero gli organi amministrativi centrali e locali. L'educazione delle classi lavoratrici è altissimo compito e interesse di Stato, il quale deve ascingersi a organizzare una scuola popolare dove la coscienza del cittadino si formi e si svo ga alla luce degli alti idei li della patria e della vita civile. Mentre ai comuni togliamo l'invisa potestà di colpire i non abbienti con le imposte dirette locali, determinando per legge i minimi non imponibili per le tasse di famiglia e sul bestiame, con opportuni congegni amministrativi s'impedisce che l'accertamento dell'imposta locale diventi strumento di ingiustizia e di. sopraffazione partigiana. Tali le nostre proposte, concrete e precise e di utilità innegabile e pronta. Altri e più vasti orizzonti dovranno aprirsi all'opera legislativa' di fronte al problema meridionale ; e basti accennare alla sistemazione idraulica, al rimboschimento, alle bonifiche, al completamento della rete stradale. Ma ad affrontarli occorre preordinare studi e mezzi adeguati. A noi non piace assumere impegni che non potremmo mantenere a certa scadenza ; né reputia mo opera degna di legislatori illudere le popolazioni con ampie promesse d'indeterminata esecuzione. Se voi le conforterete del vostro assenso, potremo concepire fondata, speranza di avere in qualche misura infrenato 1' esodo doloroso dei più validi lavoratori che, con crescente intensità, diserta le terre meridionali. Potremo anche, mediante la progressiva elevazione economica, intellettuale e morale nelle plebi rurali del Mezzogiorno, contribv're a rendere sempre più rare quelle subitanee e funeste rivelazioni di un profondo d's.gio locìs'e, dalle quali ogni cuore di patri otta deve sentirsi turbato e umiliato. Cominciamo, o signori, a fr-e che alle plebi meridionali lo Stato italiano apparisca come l'organo della loro reden ione, come la loro provvidenza civile. Niuna opera sarà più merito ria. di quesfa per la patria nostra. Scioglimento dei Consigli coinnnali. Le nostre leggi amministrative e giudiziario richiedono, nell'interesse della libertà e della giustizia per tutti, una revisione che dovrà essere argomento di studi maturi. Ma alcune L'orme ci sembrano urgenti e ve le Proponi'- no . enza indugio. ° L'ampia àcolta, baciata negi al potere esecutivo, di sciogliere i consigli comunali e provinciali, è stata cagione di inconvenienti e di abusi. Occorre disciplinarla con opportune g mientigie preventive e rieonc ,.3re esplicitamente il diritto di ricorrere alla IV Sezione del Consiglio di Stato nei casi di scioglimento per irr< polarità amministrative. Il d segno di legge, che presenterò ogyi stesso, credo soild'sfi una sentita esigenza del'a pubblica opinione e segni un pa'so importante verso il risanamento della nostra vita politica e amministrativa.