6 L’ECONOMISTA 7 gennaio 1912 Quindi il Comm. Stringar ritiene giustamente ohe il quesito da risolvere sia'il seguente: dato lo sbilancio fra l’entrata e l’uscita delle merci, accusato dalle statistiche italiane nella somma di oltre un miliardo di lire, sonvi elementi efficacemente compensatori, e, nel caso affermativo, quali sono siffatti elementi? E l’egregio Direttore si accinge ad esaminare tali elementi e comincia dai metalli preziosi : tra le entrate e le uscite dei metalli preziosi vi furono nel sessennio le seguenti differenze : 1905 L. + 161,319 1906 + 133,433 1907 + 162,332 1908 + 7,040 1909 --- 36,067 1910 --- 17,051 Dato lo sbilancio tra la importazione e la esportazione delle merci, è evidente che il movimento delle specie metalliche — oro e monete d’argento — non può avere che limitatissima influenza nelle conseguenze dello sbilancio stesso. Tuttavia l’Autore crede di dover osservare che l’esportazione di oro e di scudi d’argento, in misura più alta di quella indicata dalle cifre sopra esposte, è avvenuta sicuramente nei tre ultimi anni del periodo considerato; aggiunge però che non è da credersi che le cifre reali del movimento internazionale dell’oro e dell’argento monetato rappresentino, per l’Italia, valori di molto più cospicui, che gioverebbe pur sempre di poter meglio determinale. Ea quindi un importante considerazione esprimendo il voto che le statistiche delle dogane, per quanto concerne il movimento d’entrata e di uscita dei metalli preziosi, sieno integrate e controllate periodicamente con notizie attinte ad altre fonti, le quali dieno affidamento di serietà e veridicità. E qui l’Autore avverte che negli anni di cambi favorevoli il paese assorbì cospicue qualità di specie metalliche segnatamente monete d’oro, colle quali furono ingrossate le riserve del Tesoro e degli Istituti di emissione. E infatti al 31 decembre di ciascuno degli anni dal 1901 al 1910 il Tesoro e le Banche di emissione avrebbero avuto il seguente movimento nelle riserve d’ oro : 1901 milioni 634 1902 » 660 1903 » 851 1904 » 825 1905 » 1,130 1906 » 1,283 1907 » 1,389 1908 milioni 1,593 1909 » 1,613 1910 » 1,622 Come si vede si tratta di un aumento di 988 milioni e la situazione meno favorevole dei cambi, se rallentò l’incremento prima rapido delle riserve jpetalliche, non le ridusse, anzi l’aumento si mantenne continuamente. Per apprezzare quanto merita questo aumento delle riserve importa tener presente il movimento dei cambi che nelle tre espressioni di medio, massimo e minimo diede le seguenti cifre : medio massimo minimo 1903 99.95 100.27 99.05 1904 100.14 101.66 99.88 1905 99.92 100.10 99.75 1906 99.94 100.12 99.75 1907 99.97 100.24 99.65 1908 100.02 100.21 99.77 1909 100.44 100.65 100.15 1910 100.52 100.67 100.27 Qui l’egregio Autore nota che le cifre esposte, sui due precedenti prospetti comparativi, anche a prescindere da quelle del movimento di entrata e di uscita dell’oro e delle valute di argento, provano che la cospicua eccedenza tra l’importazione e l’esportazione delle merci, nel commercio dell’ Italia con l’estero, non può essere stata coperta mediante un concorso molto sensibile di specie metalliche, nè anche nei due ultimi anni di cambi più sfavorevoli. A questo punto viene esaminato il quesito se alla compensazione hanno contribuito notevoli collocamenti di titoli dello Stato italiano o di obbligazioni e titoli di ogni altra specie di enti pubblici o di Società per azioni. E l’Autore esclude assolutamente che l’estero negli ultimi anni abbia assorbito nuove somme di consolidato o di debiti redimibili dello Stato, anzi sarebbe avvenuto il contrario, che cioè il risparmio nazionale avrebbe assorbito fondi d Stato che già erano stati collocati all’estero. E lo provano logicamente le differenze di prezzo tra i titoli italiani e gli esteri, differenze che non consigliavano certo, specie negli ultimi anni, l’impiego di denari in titoli nostri ; e lo provano pure le somme sempre minori di interessi e premi pagati all’ estero dal Tesoro ; e ancora il fatto che lo Stato negli ultimi anni ha fatto emissione di titoli ferroviari soltanto all’ interno. Ad ogni modo conclude che gli eventuali collocamenti eseguiti all’ estero di codesti titoli non possono rappresentare somme cospicue e tali da