SCIENZA ECONOMICA, FINANZA, COMM CROIO, BANCHI, FERROVIE, INTERESSI PRIVATI Anno XXXIX - Voi, LXIII Firenze, 3 Novembre 1912 N. 2009 SOMMARIO : Interessi commerciali che coprirebbero interessi politici — Le cooperative agricole nella Gran Brettagna — 11 Credito Fondiario in Francia — L’ inchiesta sul regime alimentare di 1065 operai belgi — RIVISTA BIBLIOGRAFICA: Ing Paul Degrully, Le droit de glanage grippillage, ratelage, chaumage et sarclage patrimoine des pauvres — RIVISTA ECONOMICA E FINANZIARIA : Il Congresso degli assicuratori - Lo sviluppo delle Casse di risparmio prussiane - Un rapporto sulle finanze della Serbia - La Statistica Agraria - L’assicurazione contro la mortalità del bestiame in Austria — RASSEGNA DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE : Il commercio italiano - Il commercio della Francia - Il commercio inglese — I lavori pubblici in Libia — Cronaca delle Camere di commercio — Mercato Monetario e Rivista delle Borse — Società commerciali ed industriali — Notizie commerciali. Interessi commerciali che coprirebbero interessi politici Gli avvenimenti che in quest’ultime settimane hanno sorpreso il mondo, accennano ad un epilogo che nessuno veramente si aspettava. La concorde azione dei quattro Stati balcanici ha sgominato la Turchia europea ed il famoso « grande malato » che da tanto tempo resisteva a tutti gli assalti più o meno palesi, sembra veramente agonizzante e irrimediabilmente destinato a perire. Come di ogni ingiustà oppressione che venga eliminata non possiamo che rallegrarcene, sia perchè era una triste situazione quella della lotta inane delle popolazioni balcaniche contro un dominatore che si mostrava refrattario ad ogni elemento di civiltà; sia perchè le popolazioni oppresse hanno dato prova di aver saputo organizzarsi per la vittoria con una preparazione che nessuno certo si aspettava. Tuttavia il sangue sparso ed i sacrifizi che sono stati necessari a tale vittoriosa lotta pare che trovino un nuovo ostacolo in una strana teoria che viene avanzata e in questi giorni discussa. Che l’Europa cercasse di impedire il conflitto, che desiderasse una lenta soluzione delle varie questioni connesse al problema balcanico, si comprende; ma che dopo aver dato prova luminosa della incapacità in cui si sono trovate le Potenze europee ad evitare od a limitare il conflitto, vogliano ora vantare e far valere dei « di- ritti » per menomare il frutto della vittoria dei quattro Stati, crediamo che sia il colmo dell’egoismo e sia tale mostruosità da sorpassare quel segno che la politica ha fatto tante volte valere contro la più elementare giustizia. Una nuova teoria politica viene messa innanzi della quale invero non sappiamo vedere il fondamento : questa o quella Potenza, poco importa quale sia, dichiara di aver « diritto » ad avere uno sbocco, ed un nuovo sbocco sul mare. Ma come mai si può sostenere un diritto simile? quali ne sarebbero le basi? da dove scaturisce ? Se tutti gli Stati proclamassero tale diritto e facessero sforzi per raggiungerne l’attuazione, non sarebbe necessaria una nuova spartizione dei territori? La Serbia che vuol aver diritto ad un porto per quanto piccolo nell’Adriatico; l’Austria-Un-gheria che domanda un porto nell’Egeo, non pensano che la Germania potrebbe accampare egualmente un « diritto » di avere un porto nel mare meridionale d’ Europa ? L’aspirazione a S. Giovanni di Medua od a Salonicco non sembra 1’ aspirazione della Germania al porto di Trieste? Invano evidentemente si coprono queste aspirazioni « politiche » col nome di « interessi commerciali », Gli Stati che non hanno porto o non ne hanno in tutti i mari sembrerebbero di fronte a tale teoria, degli Stati soggetti ad un danno ingiusto dal quale dovrebbero aspirare di liberarsi. Mentre è troppo palese dai fatti che la prosperità economica di un paese non è nè dipendente